Ta-Ma Trio, Festival Popolare Italiano, Baobab, Roma, 24 Febbraio 2014

Nell’arco di tre mesi di programmazione, il Festival Popolare Italiano ha rappresentato una vera e propria scommessa vinta per Stefano Saletti, che ne ha curato la direzione artistica, mettendo insieme una serie di appuntamenti davvero imperdibili per gli appassionati di musica world e trad in Italia. La scelta del Centro Baobab come location per i vari concerti, e l’aver fidelizzato sin da subito il pubblico hanno rappresentato una marcia in più per questa kermesse, che con il concerto del Ta-Ma Trio, giunge alla conclusione del primo ciclo di live, per proseguire con altri tre appuntamenti fino alla fine di maggio. Nato originariamente come duo dalla collaborazione tra Nando Citarella e Mauro Palmas, laddove il nome indicava appunto l’incontro tra i tamburi a cornice e la mandola, il progetto Ta-Ma si è evoluto in trio con l’aggiunta del raffinato suonatore di ciaramedda a paru (la zampogna a paro messinese) e di friscalettu, Pietro Cernuto. Un po’ come accadde con i tanti supergruppi sbocciati alla fine degl’anni Sessanta, questi tre eccellenti musicisti hanno messo in comune i rispettivi background artistici, per dare vita ad un originale percorso di ricerca attraverso l’immenso patrimonio musicale dell’Italia meridionale dalla Campania alla Sardegna, fino a toccare la Sicilia e l’intero Mediterraneo.
Il risultato è un intrigante viaggio sonoro a voce, corde, percussioni e aerofoni che cattura sin dalle prime note, proprio come è accaduto sul palco del Baobab, dove il Ta-Ma Trio, accompagnato per l’occasione da Massimo Carrano alle percussioni, ha dato vita ad una performance di grande intensità. Se a caratterizzare il repertorio sono tanto brani tradizionali quanto composizioni originali, a cui si aggiungono riletture eccellenti, dal punto di vista prettamente sonoro ciò che colpisce sono gli eleganti arrangiamenti in cui spiccano le cristalline trame sonore intessute da Mauro Palmas, il quale destreggiandosi tra mandola e liuto cantabile, dialoga in modo sublime con i suoni antichi degli areofoni di Pietro Cernuto, supportato magistralmente dai tamburi a cornice di Nando Citarella e dalle eclettiche percussioni di Massimo Carrano. Questa magnifica architettura sonora si fonde in modo impeccabile ora la voce potente ed istrionica di Citarella, che introduce con il suo piglio affabulatorio ogni brano, ora quella più intimista di Cernuto. La tradizione partenopea si stringe, così, in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana, in un incontro sublime di voci e strumenti popolari. 
Tra i momenti di maggiore intensità non possiamo non ricordare la toccante versione di “Carmela”, proposta in un arrangiamento in stile Daniel Lanois con le percussioni di Carrano a supportare mirabilmente il canto di Citarella e la tessitura melodica di Palmas, la sorprendente rilettura di “Treno A Vela” di Lucio Dalla, ed alcuni canti d’amore della tradizione siciliana interpetati da Cernuto. Dopo i classici bis finali, non poteva mancare nella ricorrenza del 25 aprile una corale versione di “Bella Ciao”, proposta in varie lingue con diversi ospiti sul palco tra cui Gabriella Aiello, e Alessandro D’Alessandro. Insomma un concerto davvero memorabile, al quale seguiranno l’8 maggio 2015 gli Unavantaluna, il 15 maggio 2015 il doppio appuntamento con Raffaella Misiti & le Romanee Riccardo Manzi & Humus Romanesco, e il gran finale il 22 maggio con Stefano Saletti, Piccola Banda Ikona e friends in “Folkpolitik”. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia