Jono Manson - Angels On The Other Side (Appaloosa Records/I.R.D., 2014)

Il lavoro della rinata Appaloosa Records prosegue con decisione e determinazione, e non possiamo che salutare con grande piacere, la pubblicazione di un eccellente disco come “Angels On The Other Side” di Jono Manson, album che si inserisce dritto tra i migliori lavori del cantautore americano. In Italia, abbiamo imparato ad amare il songwriter di Santa Fè, non solo per il suo lavoro di cantautore, ma anche per le pregevoli produzioni curate negli anni, dal recente disco dei Mandolin’ Brothers a “Chupadero” di Barnetti Brothers Band, e ciò che ci ha sempre colpito è stata la sua genialità, il suo saper approcciare la roots music con originalità, esprimendo il suo marchio di fabbrica, una cifra stilistica unica, in cui la migliore tradizione cantautorale americana, si intreccia con una conoscenza profonda della musica delle radici dal folk al blues passando per il country e soul. Questo nuovo album arriva a sei anni di distanza da “November”, sei anni in cui sono cambiate tante cose nella vita di Jono Manson. Innanzitutto ha lasciato definitivamente l’Italia tornando negli States, dove ha messo in piedi, fra le montagne di Chupadero, un piccolo studio casalingo, diventato ben presto una fucina creativa, ma soprattutto ha messo su famiglia, e tutto ciò è stato senza dubbio determinante per l’ispirazione che ha animato le canzoni di “Angels On The Other Side”. I dodici brani in scaletta spaziano in lungo ed in largo attraverso l’ampio spettro dell’American Music, e non ci sorprende che per l’occasione abbia voluto accanto a sé tanto alcune nuove conoscenza come i texani Shurman, quanto anche alcuni vecchi amici come John Popper (armonica), Kevin Trainor (chitarra), Carlo Aonzo (mandolino), Joay Boy Adams (slide) e John Egenes (mandolino, slide, chitarra acustica e dobro). Ad aprire il disco è la title-track, raffinata ballata in cui spicca l’eccellente tappeto di chitarre, a cui segue la trascinante “Honky Tonk In My Mind”, ma è solo un momento perché subito dopo arriva la splendida la serenata country soul “The Frame”. In un alternarsi tra brani più elettrici a spaccati acustici, spiccano brani come la superba “There's a Whole World in Fire”, e “Snowed In”, ma anche piccoli gioielli in salsa folk come “Silver Lining” in cui brilla l’armonica di John Popper. Non manca qualche incursione nel blues funk come nel caso di “I’m Gonna Get It” o in sonorità più rurali con il quadretto familiare di “Together Again” e “Everthing To Me”, ma la vera sorpresa del disco arriva sul finale con la bonus track “Never Never Land”, riscrittura in inglese de “L’Isola Che Non C’è” di Edoardo Bennato, qui riletta in una suggestiva versione pianistica. “Angels On The Other Side” è dunque un disco tutto da ascoltare, non solo per quanti ben conoscono i lavori di Jono Manson, ma anche per quanti solo ora hanno scoperto la sua esistenza. Jono Manson è un genio della musica americana, è necessario prenderne atto. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia