Matrimia! – Zivili (Irma Records)

Il loro nome, ovvero un’espressione tipica siciliana, lascerebbe presupporre che l’oggetto della loro proposta musicale sia essenzialmente volto alla tradizione locale ed invece i Matrimia! guardano oltre puntando ad un meltin’ pot sonoro che spazia dal folk-revival ungherese alla musica balcanica passando attraverso la musica araba, il jazz manouche, la chanson française, il reggae e la musica klezmer, il tutto condito da una grande energia e brillantezza. Il gruppo formato da Daniele Tesauro (fisarmonica), Giacomo Di Domenico (percussioni), Davy Deglave (voce), Gero Pitanza (chitarra), Dario Compagna (clarinetto), Roberto Ferreri (basso), ha da qualche tempo dato alle stampe un nuovo album, Zivili, che li vede affiancati dal contrabbassista olandese Marko Bonarius e del violinista svizzero-siciliano Larsen Genovese. Il disco è il frutto non solo di un ottimo lavoro in studio ma anche di una intensa attività live come dimostra il successo raccolto in numerosi festival in tutta italia. Rispetto ai loro precedenti lavori, questo disco presenta numerose novità come l’utilizzo della strumentazione elettrica, ma anche prettamente stilistici avendo in parte abbandonato le sonorità klezmer in favore di una più marcata attenzione verso la contaminazione sonora con la musica balcanica, il jazz e il rock. Non è casuale, dunque, che anche il titolo Zivili, che in slavo significa “alla salute” sia un auspicio di dialogo non solo con le minoranze etniche ma anche con quella parte più debole della nostra società. Durante l’ascolto si apprezza chiaramente come ogni canzone, tutte firmate dalla coppia Tesauro/Deglave sia un brindisi alla vita e alla musica, un brindisi di augurio affinché cadano le barriere dell’indifferenza e dei pregiudizi. Insomma, i Matrimia sono ben lungi dall’essere il solito gruppo caciarone che imita le brass band balcaniche, ma piuttosto sono un gruppo attento alle tradizioni popolari, a cui si avvicinano sempre con rispetto come dimostrano le incursioni nella musica africana in Akh Kwanda, o in quella macedone Kerta mangae dae, dove brilla l’utilizzo del tapan, strumento a percussione tipico delle fanfare balcaniche, o ancora in quella greca con Oublier impreziosita dal bouzuki. Il vertice del disco è però Tarrassology, un medley di brani tradizionali klezmer riletti in chiave reggae, che rappresenta l’esempio più compiuto della loro cifra stilistica. I Matrimia sono dunque un gruppo di grande spessore che non mancherà di sorprenderci ancora con la loro musica e i loro dischi. 

Salvatore Esposito

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