Carlo De Pascali – Lu Tamburreddu Meu (Menamenamò)

Promossa all’Archivio Etnografico e Musicale del Salento “Pietro Sassu” e dall’Università Popolare della Musica e delle Arti “Paolo Emilio Stasi”, la collana “Voci e Personaggi della Musica Salentina” curata da Luigi Mengoli è una preziosa opera che raccoglie le registrazioni dei principali interpreti della musica popolare del tacco d’Italia. Lu Tamburreddu Meu, questo il titolo del terzo volume a cui è attualmente giunta la serie, è interamente dedicato a Carlo De Pascali, in arte Canaglia, uno tra i più famosi tamburellisti salentini e ben noto per essere una delle colonne portanti dell’Orchestra della Notte della Taranta. Cresciuto artisticamente con i Menamenamò, l’ensamble di Spongano (Le) guidato proprio da Luigi Mengoli, De Pascali è senza dubbio l’erede di quella tradizione che vede il tamburello come il fulcro imprescindibile nelle esecuzioni rituali della pizzica. Il disco raccoglie tredici brani per quasi un ora di musica, che insieme forniscono un ritratto a tutto tondo di un musicista dall’incredibile istinto musicale, un artista che vive l’arte con tutto il suo corpo interiorizzandola e facendola propria mentre percuote ritmicamente il suo strumento. Ciò che emerge dall’ascolto è come il tamburello, strumento tipico da accompagnamento, possa diventare protagonista della scena allorchè è chiamato a dialogare con gli altri strumenti come il flauto, il violino, la fisarmonica, l’organetto e il clarino. Allo stesso modo Carlo De Pascali si misura con alcuni dei più importanti e talentuosi musicisti salentini del calibro di Enza Pagliara (voce), Antongiulio Galeandro (fisarmonica), Giuseppe Mengoli (violino), Mario Salvi (organetto), Anna Cinzia Villani (voce), Daniele De Pascali (flauto), Admir Shkurtaj (fisarmonica), senza contare l’apporto degli amici di De Pascali durante Ronda de Zita e del Salentomusica Ensamble nelle due tracce riprese dal vivo nel 1998. Aperto da un Prologo nel quale il solo tamburello di De Pascali è il protagonista della scena, il disco presenta numerosi brani di grande interesse a partire dalla splendida Pizzica Pacciarella con Enza Pagliara alla voce, o il travolgente omaggio a Luigi Stifani composto da Giuseppe Mengoli ed ispirata dall’Indiavolata del celebre barbiere-cerusico, o ancora la Pizzica con Organetto dove il musicista di Spongano duetta con Mario Salvi. Durante l’ascolto non mancano spaccati di grande lirismo musicale come nel caso di Quant’Ave nella quale al voce di Anna Cinzia Villani è accompagnata dal solo tamburello di De Pascali, o della splendida esecuzione di In Tondo. Sul finale arrivano poi momenti più sperimentali con Freezzica e Studio Sul Tamburello, un brano di musica elettronica realizzato da Luigi Mengoli con la rielaborazione di una traccia suonata da Carlo De Pascali. Se avete la curiosità di scoprire tutta la magia del Tamburello salentino, questo disco sarà certamente un ottima guida per introdurvi nella magia della pizzica, e nessuna guida avrebbe potuto fare meglio di Carlo De Pascali.


Salvatore Esposito

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