Ulrich Sandner – Home (Materiali Sonori, 2024)

Chitarrista e compositore padovano con alle spalle oltre vent’anni di attività, Ulrich Sandner si è trasferito a Barcellona, dove si è laureato in chitarra jazz e musica moderna al Conservatorio “Taller de Músics”. Nella capitale catalana ha trovato non solo una casa, ma anche un fertile terreno creativo: è qui che, nel 2023, ha registrato “Home” nuovo disco nel quale ha raccolto dieci brani originali, registrati in larga parte in solitaria, con l’eccezione della batteria affidata ad Alex Carmona. Come suggerisce il titolo, il disco è stato ispirato dalla sua abitazione, un microcosmo sonoro che è diventato terreno fertile dal punto di vista compositivo. Ulrich Sandner ci schiude, così, le porte della sua casa, accompagnandoci con la sua chitarra alla scoperta di stanze, ambienti e atmosfere differenti, ma anche descrivendone i dettagli per immagini sonore. Ogni composizione rappresenta un ambiente o un dettaglio specifico, traducendo in musica immagini, atmosfere e percezioni. La chitarra, elemento centrale dell'intero progetto, sviluppa melodie e armonie di forte impatto evocativo, accompagnando l'ascoltatore in un percorso sonoro articolato in cui le linee melodiche si fanno ora cantabile e morbide, ora più ardite ed increspate, per giungere a spaccati quasi onirici, tra riverberi di luce soffusa e leggere velature elettroniche, creando un’atmosfera avvolgente e accogliente. È un ambiente sonoro che invita l’ascoltatore a lasciarsi andare, in uno stato di rilassata apertura alla suggestione. Ad aprire il disco è il groove imprevedibile di “The House (have a rest, confront the abyss)” a cui segue il lirismo di “Lemon Trees (birds are flying back home)” che rimanda ai profumi e ai colori degli alberi di limone e l’elegante atmosfera notturna di “Moon Lamp (give light to the darkness, give sleep to the children)”. Si prosegue con le sperimentazioni psichedeliche della sequenza in cui ascoltiamo “The Rocks (stay quite, the stars are watching)” e “Not completely straight (it’s not a structure’s matter, it’s a vision)” per giungere all’enigmatica “The Owl (the night is yours)”. La sinuosa melodia jazz in crescendo di “Olive Trees (the wind shakes the leaves, hear my heart beating)” ci introduce alla misteriosa “The African Mask (sacred spirit, talk to me)” che fa da preludio al finale con la suggestiva “The Cat’s Skull (queen of the garden)” e le atmosfere noir di “The Wood (the deep darkness is dancing above us)”. “Home” è un album che chiede tempo e attenzione, da assaporare senza fretta, lasciandosi guidare in un luogo sospeso tra realtà e immaginazione. Con la sua chitarra, Sandner non si limita a comporre brani, ma modella veri e propri spazi emotivi, aprendo passaggi verso un universo intimo, fatto di quiete, suggestioni e sottili ombre. Un lavoro capace di parlare agli appassionati dello strumento e, allo stesso tempo, a chi cerca un’esperienza sonora in grado di trasformare oggetti e stanze in paesaggi interiori.  


Salvatore Esposito

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