Vasco Mirandola & Sergio Marchesini – Nell'aria alta (Caligola, 2025)

Se mai sono stati tali, il Nordest ha smesso da un pezzo di produrre miracoli economici. O forse, come racconta “Sono uomini di abissi”, si trattava di “miracoli dell’apparire”. Con questo album, invece, ci consegna dodici meraviglie sonore: “Abbiamo pensato che era il momento di trasferire su ‘tracce’ (che è come lasciare un segno) alcune delle tante produzioni uscite dal nostro percorso artistico, che fin dall’inizio ha cercato di far dialogare questi due linguaggi”. A scrivere sono il poeta, attore, regista Vasco Mirandola e il musicista e compositore Sergio Marchesini: il dialogo cui si riferiscono riguarda il dna della “forma canzone”, le diverse combinazioni di parole e musica. Entrambi residenti a Padova, hanno iniziato la loro collaborazione artistica una quindicina d’anni fa, realizzando con Bottega Baltazar uno spettacolo/concerto dedicato alle poesie di Alda Merini: “Ci sono notti che non accadono mai”. Hanno poi raccontato due “montanari”: Walter Bonatti, con “Un modo di Essere”, e Dino Buzzati, in “Mostri Miracoli e Misteri”. La poesia è tornata protagonista nel loro lavoro con “Ballate per il Nord-Est”, nel 2013, cercando fra i poeti veneti i versi che mostrano la “capacità di anticipare il reale, di svelarlo ancora prima che si esprima, perché sanno leggere le tracce, i segni e i suoni che il tempo e il passaggio degli uomini incidono sulle cose”. Il percorso è proseguito con diversi spettacoli/concerti e coinvolgendo Erica Boschiero con cui hanno realizzato nel 2020 l’omaggio ad Andrea Zanzotto “Mancamento Azzurro”. L’azzurro del cielo domina la foto di copertina del nuovo album in cui si staglia un’installazione (“I racconti della notte”) del regista Marcello Chiarenza, introduzione ai suoi disegni, essenziali ed evocativi, inclusi nel ricco libretto. I versi dell'album sono distillati da quattro raccolte di poesie di Vasco Mirandola: "E se fosse lieve", "Volevo solo scriverti accanto", "100 poesie in gioco" e "C'è urgenza di azzurro". Nelle composizioni e negli arrangiamenti di Sergio Marchesini la poesia trova “casa, impara a crescere. La musica è come un vento che danza intorno alle parole fino a farle innamorare. C’è meraviglia, sorpresa, gioco, intimità, leggerezza, rabbia e grido per le storture del mondo. La poesia non reinventa il mondo, lo traduce, lo guarda dall’alto e, quando c’è bisogno, come adesso, scende e lo prende per mano. Perché di questo forse abbiamo bisogno: essere accompagnati nel nostro viaggio con tenerezza”. Da parte sua, Vasco Mirandola sa mettere da parte qualsiasi enfasi teatrale e, con spiccata musicalità e ricchezza di timbri, lascia che ogni sillaba giochi con la precedente e con le emozioni suscitate da quadri musicali che possono contare su palette sonore in grado di disegnare, ad ogni giro di boa, cornici ed emozioni diverse, generando dodici canzoni al tempo stesso altamente comunicative e sapientemente arrangiate e suonate. Dialogano con il piano, la fisarmonica e l'elettronica (“I sogni”, “Madre”) di Sergio Marchesini il clarinetto, clarinetto basso, sax alto di Francesco Ganassin (che ha composto e arrangiato il brano di chiusura, “Contorni di me”), la tromba di Sean Lucariello, il trombone di Giulio Tullio, il fagotto di Matteo Minotto, il violino di Agnese Amico e il violoncello di Enrico Milani, oltre all’impeccabile sezione ritmica con Alberto Zuanon (contrabbasso) e Andrea Ruggeri (batteria). Ad affrescare con profondità il primo spazio sonoro è la chitarra elettrica di Gianluca Segato. Si amalgamano con acuta sensibilità l’oud di Luca Chiavinato e due partner iracheni: Niwar Ismat Issa che apre col kanun “I sogni” e Elaf Ar che ha tradotto in arabo “Madre” registrando a Soulemanya il suo canto cui risponde il weissenborn di Segato. Una seconda canzone (“Verrà San Martino” su testo di Marchesini) la fa volare Erica Boschiero, cui si uniscono nel finale le voci di Marco Iacampo e Laura Vigilante. Ogni brano ha vita propria e fa tesoro della musicalità dei versi per sviluppare una diversa forma canzone, tutte sorelle, ad intrecciare paesaggi intimi e impegno civile: ognuna con la propria sorpresa in serbo, compresi gli interventi di due cori, il Wordless Singing Group e il Piccolo coro del Monte Pertica diretto da Sylvano Pancotti. Menzione speciale per la presa del suono, curata da Franz Fabiano. L’album è già diventato uno spettacolo-concerto, eseguito dal vivo in settetto insieme agli oggetti poetici di Chiarenza e alla danzatrice Silvia Bugno: debutta Sabato 30 agosto a palazzo Zuckermann a Padova. 


Alessio Surian

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