Thanos Stavridis & Drom – Fygame (Thanos Stavridis & Drom, 2025)

A poco più di un anno dall’uscita di “Tales from the box” del fisarmonicista, compositore e musicologo greco Thanos Stavridis, mi trovo a recensire una nuova “chicca” di questo straordinario e sorprendente artista. Si tratta di un nuovo progetto, dal titolo “Fygame” che in greco significa “Andiamo!”, un lavoro ben diverso da quello precedente, anche se con esso ha in comune il gusto di raccontare storie e popoli musicali, questa volta però in modo centrico nello sfaccettato ambito geo-musicale del versane greco della Macedonia, sua terra d’origine, pur riconoscendo quanto labili siano i confini quando si parla di musiche di tradizione orale. Infatti vi sono raccolte alcune tra le più conosciute danze, brani che spesso migrano da un villaggio ad un altro, cambiando il titolo, aggiungendo o sottraendo testi e gruppi metrici e strumenti, ma rimanendo sempre riconoscibili alle orecchie dei nativi abitanti. È uno degli esempi più importanti di quella tecnica di ‘contrafactum’ che gli etnomusicologi chiamano le “varianti” locali della musica popolare. Sono tutte danze basate su ritmi dispari additivi, per noi abituati a quelli divisivi difficili da decifrare ma di estremo fascino. Sono musiche che spesso includono testi (in molti casi andati perduti) in una lingua parlata e compresa dalle diverse comunità della penisola balcanica negli ultimi trecento anni. Drom, nella lingua dei Rom, significa “strada” e “cammino”, è il nome scelto per la band perché, i musicisti sono sempre in viaggio e comunicano con le persone di tutto il mondo attraverso la musica. A parte Thanos, fisarmonica e supervisione della produzione, suoi collaboratori, tutti validissimi musicisti, sono Vassilis Athanasiou (clarinetto e sassofono), Marios Makris (chitarra elettrica nelle tracce 1, 6, 9), Giannis Karakalpakidis (basso elettrico) e Christos Tassios (batteria e daouli). Il lavoro è stato registrato dal vivo al Revolver Recording Studio di Salonicco da Angelos Athanasiadis con tracce aggiuntive di Thanos, Giannis e Marios nei loro studi di casa. A cura di Thanos Stavridis è il mixaggio, mentre il mastering è di Angelos Athanasiadis e le belle illustrazioni sono di Chris Karietis, le foto di Stefanos Tsakiris. Insomma, un grande lavoro di squadra e i risultati sono sotto gli occhi e le orecchie di tutti. L’intento è di interpretare questi repertori con una propria estetica per contribuire a trasmettere questo patrimonio di generazione in generazione L’album si apre con “Gaida”, una delle più amate danze dell’intera regione della Macedonia, il clarinetto impersona musicalmente la cornamusa, creando un sound originale con un groove che ricorda quello della regione delle Serre. Segue “Raikos”, una danza in 7/8 (3+2++2), basata su una melodia antica che proviene dalla Macedonia centrale della regione dell’Aridaia ed è conosciuta anche come Stavrodomitiko. “Trite Pati” è imperniata su una melodia proveniente dalla regione di Edessa e Andaia ma conosciuta con altri nomi ai diversi villaggi. A seguire un brano strumentale dal titolo “Patrounino”. Anche in questo caso si tratta di una serie di melodie associate fuse in una sola nel ritmo di 11/8 (3+2+2+2+2). “Vassilj’s Dream” è un brano per lo più improvvisato da Vassilj e nato in studio con Thanos che si aggiunge in un secondo momento. “Zaramo, come molte danze macedoni, comincia lentamente e poi accelera arrivando a una sezione veloce dove si alternano due melodie popolari. Un brano molto popolare è “Poutseno” a sua volta proveniente dalla regione del Florino, il cui metro è di 16/8 (2+2+2+3+2+2+3) ed esiste in molte altre varianti in Albania e al nord della Macedonia. Un’altra traccia, il cui nome deriva da un omonimo villaggio dell’attuale Almopia è “Sborsko”, qui eseguito in una versione strumentale ma che esiste anche in versione cantata. Si continua con “Karsilomas”, una danza del villaggio di Griva nello stile balcanica in 9/8 (2+2+2+2+3), il cui testo racconta di un padre che porta dal medico la figlia creduta ammalata ma scopre che invece è incinta. “Sofka” è una danza molto popolare nel un ritmo balcanico di 7/8 (3+2++2). “Sirto” è forse la più conosciuta danza dei Balcani e della Macedonia che attraversa la Grecia e la Macedonia, anche questo brano è nel ritmo di 7/8 (3+2+2+) e affonda in una leggenda: in un villaggio di minatori, tre pastori rimasti intrappolati in una montagna in seguito ad una esplosione, interrogano la montagna su quanto tempo terranno il lutto per la loro morte i loro cari, questa risponde al primo che sua moglie lo terrà per sei mesi, al secondo che la sorella per un anno e al terzo che la madre lo terrà per sempre. A chiusura dell’album si ripropone una ripresa di “Vassily’s Dream”, per dare continuità di contenuti e coerenza formale a questo album e lasciando all’ascoltatore la voglia di riascoltarlo, di ballarlo, di approfondirlo e andare in quei posti che evoca perciò: “Fygame”! 


Francesco Stumpo

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