Tamar Ilana & Ventanas – Azadi (Lulaworld Records, 2025)

Tamar Ilana, artista canadese in cui si incarnano diverse etnie, nasce come cantante (in numerose lingue), danzatrice di flamenco e coreografa. Figlia dell’etnomusicologa Judith Cohen, ha trascorso parte della sua vita in viaggio in Europa con la madre tra ricerche sul campo e concerti. Dal lato materno ha origini ebree ashkenazite e dal lato paterno discende da avi indigeni del Canada (Cree Salteaux della Pasqua First Nation) della Scozia e Romania; è vissuta in Spagna per buona parte della sua vita e adesso è di base a Toronto. Ha iniziato a ballare il flamenco a sette anni, continuando in Canada per poi trasferirsi in Spagna per studiare flamenco presso la Fundacion Cristina Heeren. Nel corso della sua carriera artistica ha ricevuto molti riconoscimenti da istituzioni canadesi ed anche internazionali per la danza e, insieme al suo gruppo Ventanas, fondato nel 2011, per la musica folk come miglior cantante tradizionale e miglior ensemble. Grazie alle sue esperienze ha maturato una grande capacità di sapersi rapportare a diverse comunità artistiche provenienti da tutto il mondo. Dopo aver pubblicato “Ventanas” nel 2013, “Arrelumbre” nel 2015, “Mistral” nel 2019, con “Azadi” la Ilana è giunta al quarto album. Anche durante la pandemia non ha smesso la sua attività attraverso la presenza nella comunità artistica internazionale, con performance on line per conto dell’Aga Khan Museum’s Pocket Performance Series, del Wales International Storytelling festival, del Wandering Podcast di base a Kiev, del Toronto City Hall Live Online creando improvvisazioni da solista con un set elettroacustico. In “Azadi”, che in Urdu e Farsi significa libertà, viene proposto un viaggio musicale intorno al mondo sia attraverso brani tradizionali che di composizione originale ma sempre fortemente radicati nel repertorio popolare di alcune comunità. Dei dodici brani che compongono l’album, tre sono tradizionali: “Ventanas altas” canzone di corteggiamento e matrimonio della tradizione greco-sefardita popolare a Salonicco, riarrangiata dai Ventanas a cui contribuiscono le sonorità di oud, chitarra, violino, contrabbasso e flauto dolce sopranino nel finale; “Noches noches” straziante ballata bosniaco sefardita per contrabbasso e voce; “Pile peje” tradizionale bulgaro caratterizzato da una particolare vocalità (tracce 1, 6 e 9). “Mas que a mi vida (Colombianas)” è, invece, un rutilante brano di composizione ispirato alle montagne intorno a Bogotà, si ispira a uno stile tradizionale con radici nel flamenco e appartiene al genere dei canti di “andata e ritorno” che riflettono le influenze della musica latinoamericana sul flamenco, cantata in spagnolo con voce sensuale, vibrante, piena di colori e di vivacità. Un altro brano di composizione “Aurea”, cantato in francese, ispirato alla musica classica araba, interpreta un’atmosfera onirica e toccante con oud e viola che duettano in una struggente sinuosa melodia. “Dance with the sun” è un elegante strumentale con influenze greche composto da Demetrios Petsalakis in cui troviamo alle percussioni cubane Rosendo Chendy León. “Ke na m’agapas!” riecheggia le radici balcaniche con forsennati ritmi in 7/8. Nella title track “Azadi”, cantata da Tamar con voce dolce e suadente accompagnata alla chitarra, riqq, violino e contrabbasso si parla di libertà delle donne. “En esta vida o la otra (Alegrias)” è un brano di composizione su cui si innesta un tradizionale flamenco. Nel sincopato “Eivissa” per oud, chitarra flamenco, violino, contrabbasso, interviene una tromba grintosa. Segue il rutilante “Ecos do norte” per voci e percussioni. “The boat was empty”, ispirato alle tragedie di Shakespeare, conclude l’album con una melodia suadente per oud, baglama, riqq, chitarra flamenco, violino, viola, contrabbasso e ritmate percussioni. Accompagna Tamar Ilana in questo viaggio intorno al mondo una band multietnica costituita da Demetrios Petsalakis all’oud, chitarra 12 corde, baglama (strumento cordofono greco), bouzouki, riqq (tamburo tipico della musica araba), voci, Benjamin Barrile alla chitarra flamenco, Jessica Hana Deutsch a violino, viola, voce, Tyler Emond al contrabbasso, chitarra acustica e voce, Derek Gray a cajòn, darbuka (strumento musicale membranofono tradizionale del Nord Africa), tamburi a cornice, shaker, piatti, a cui si aggiungono gli special guests Rosendo “Chendy” León alle percussioni: cajón, congas, clave, shaker, campanacci, djembe (tamburo a calice dell’Africa occidentale), daf (tamburo a cornice mediorientale), piatti, timpani, bongos, tamburello, tamburi a cornice e voce, Naiko A. Mahabir-León alla voce, Aline Morales alle percussioni: alfaia, pandeiro (percussioni brasiliane), shaker, rullante, campane e voce, Marito Marques al cajon, rullante, piatti, campanaccio, Selçuk Suna al clarinetto, Alexis Baro alla tromba e Dr. Judith Cohen al flauto dolce sopranino. “Azadi” è di gradevole ascolto, permette all’ascoltatore di girare il mondo scivolando da una tradizione all’altra con molta fluidità, di apprezzare le straordinarie capacità di interprete vocale di Tamar Ilana e la consapevolezza musicale della sua band Ventanas. 


Carla Visca

Posta un commento

Nuova Vecchia