A due anni di distanza dall’ottimo “Perintö” il nuovo album dei Frigg presenta, rispetto al suo immediato predecessore elementi di continuità, ma anche differenze sostanziali. “Perintö” significa “eredità” ed era, secondo quella che potremmo definire la mission del gruppo, un’esplorazione nel patrimonio delle musiche da danza finlandesi, nonché un omaggio agli autori ed interpreti del passato. “Dreamscapes” invece è un album tutto di nuove composizioni, firmate dai diversi componenti del gruppo, e le sue atmosfere musicali sono ricche di riferimenti agli incontri e ai confronti con altre culture musicali che i Frigg hanno avuto dal 2000 ad oggi, nel corso di tournee che li hanno portati in una cinquantina di paesi. Elemento di continuità è invece la qualità sempre elevatissima della loro musica, capace tanto di divertire quanto di sorprendere l’ascoltatore, e caratterizzata com’è da grandi aperture sonore, da momenti di pura energia, come da passaggi più intimi e delicati.
I Frigg di “Dreamscapes” sono: Tero Hyväluoma (violino, harmonium, tastiere), Esko Järvelä (violino, nyckelharpa, harmonium, chitarra tenore ed elettrica, pianoforte), Alina Kivivuori (violino), Juho Kivivuori (basso acustico e chitarra), Topi Korhonen (chitarra e mandolino) Petri Prauda (cetra, mandolino, scacciapensieri). Non è invece più presente nell’organico Tommi Asplund, il terzo violino dei Frigg, che ha deciso di seguire altri progetti e non sarà più quindi un componente stabile del gruppo.
“Dreamscapes” è l’album con cui il gruppo finnico festeggia i suoi primi 25 anni carriera, e il titolo di per sé descrive il carattere delle dodici tracce in esso contenute: paesaggi onirici e sonori in cui, come appunto nei sogni, sono fra loro accostati elementi diversi, a volte apparentemente contraddittori, ma che in realtà hanno una loro logica sotterranea, ed un significato, che l’ascoltatore individua secondo il proprio vissuto e le proprie personali emozioni, rimanendone catturato. Il primo pezzo dell’album, “Daydream 1 – Bridge”, ha un inizio sospeso e rarefatto, che ben presto lascia il posto ad una fresca melodia, che potrebbe accompagnare il passo leggero e veloce di due innamorati verso il loro incontro. Una volta vicini i due inizieranno a ballare sulle note del successivo “Valsette”. Il clima da danza prosegue con “Västkusten twist”, una scossa d’energia incentrata su un serrato dialogo tra archi, in cui si inserisce la chitarra, e che ad un certo punto porta noi ascoltatori verso lidi balcanici in odore di Medioriente. L’avvio di “Allikko” è crepuscolare, ma anche questo pezzo ha una seconda anima: un’accattivante melodia, perfetta per accompagnare il cammino lungo una strada mediterranea, inondata di sole. “Ilon haikeus” è trasparente come vetro, ed è tra i pezzi più dolci dell’album, il cui finale, una frase musicale ripetuta come un mantra, rilassa ed emoziona. Di tutt’altro tono “Game of Frigg”, dalle sonorità urbane che quasi sconfinano nel prog rock. “Daydream 2 – Gate” è un breve pezzo costruito su un ostinato d’archi che sfuma nel veloce ed accentato “Troll’s twilight”, giocato su violini, chitarra e scacciapensieri. Dall’indubbio profumo balcanico “Vittra square dance” è uno dei brani più virtuosistici dell’album, mentre “Circlesquare” ha un respiro ampio, che lo rende cantabile, e con i suoi variegati inserti solistici potrebbe durare ore senza stancare. Uno dei brani più complessi e interessanti dell’album è “Lupaus”, che rinvia alla classica contemporanea del Novecento, ma ricorda anche quel progressive che a questa è più vicino. “Alarm Polska” è infine un brano inconfondibilmente Frigg; conclude “Dreamscapes” come un sigillo o una firma, ma non chiude un ciclo, semmai promette nuove meraviglie.
Marco G. La Viola
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