Le Rodinella – Rosso (SoundFly/Self, 2024)

Francesca e Amelia Rondinella sono le eredi di una lunga tradizione familiare, le cui vicende si intrecciano alla storia della canzone napoletana, e che parte dal nonno Francesco in arte Ciccillo e passa attraverso il padre Luciano, cantante, attore e discografico e lo zio Giacomo, voce tra le più apprezzate della musica partenopea, per giungere sino a loro che ne hanno raccolto il testimone con il duo Le Rondinella. Il loro nuovo album “Rosso” segna il loro ritorno sulla scena musicale e nasce all’incontro con il chitarrista e compositore Francesco Forni, qui nella doppia veste di produttore e musicista, al quale si sono aggiunti Giacomo Pedicini al basso elettrico e contrabbasso e Michele Maione alle percussioni, ad aggiungere profondità ritmica alle melodie vocali delle sorelle Rondinella. Composto da dieci brani, tra inediti e riletture, il disco dà voce alle donne che ogni giorno combattono in relazioni tossiche e lottano contro le violenze, racconta di percorsi di rinascita personale e collettiva, ma soprattutto del coraggio di rompere le catene e ritrovare la libertà, l’autostima e il rispetto. Sotto il profilo musicale il disco si caratterizza per sonorità acustiche minimali che affondano le loro radici nella tradizione partenopea e si colorano di world music, esaltando l’intensità delle due voci che si inseguono, dialogano e si confondono fino a diventare una sola. Ad aprire il disco è uno dei grandi classici della canzone napoletana “Marechiare” di Francesco Paolo Tosti e Salvatore Di Giacomo che Le Rondinella rendono in una versione appassionata, con le percussioni e la chitarra ad avvolgere le due voci. Si prosegue con “La Sposa” di Francesco Forni in cui viene raccontata la triste storia del matrimonio forzato di una giovane ragazza. Arriva, poi, “Rosso”, per la quale è stato realizzato un videoclip pubblicato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, e in cui Le Rodinella cantano di una donna che fugge da una relazione tossica ripercorrendo le tappe dalla paura all’isolamento fino alla libertà. Se “N’anno d’ammore” è una bella resa in napoletano di “C’este Irréparable” di Nino Ferrer, la successiva “’A Serenata ’e pulecenella” arriva dal repertorio di Libero Bovio. C’è poi l’omaggio all’indimenticato Alan Wurtzburger con “’A Notte” che fa da preludio alla splendida “Femmena ’e terra, femmena ’e fuoco” firmata da Amelia Rondinella e da Forni nella quale viene tratteggiato il ritratto dell’interiorità delle donne tra sofferenze, lotte e ricerca di sé. L’acquerello dai colori vividi dei vicoli, delle strade e delle scalinate di Napoli di “Rampe e scalinate” di Forni e la toccante “Figli’’e Ddio” di Roberto Giglio ci conducono a “Era de Maggio”, proposta in una versione di rara eleganza, che chiude un disco nel quale il gusto musicale va di pari passo con l’importanza e la profondità delle tematiche toccate. 


Salvatore Esposito

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