Gao Hong and Zhao Xiaoxia – Prelude to the Divine Realm (Naxos World, 2025)

Due strumentiste prestigiose incrociano le loro corde in “Prelude to the Divine Realm”. Parliamo della rinomata compositrice Gao Hong, più volte incontrata in queste pagine, virtuosa di chiara fama del pipa, il liuto a quattro corde pipa dalla cassa armonica a forma di pera originata due millenni fa, e di Zaho Xiaoxia, abilissima suonatrice della cetra a pizzico a sette corde guqin, pure essa dalla storia plurimillenaria. Zhao, di una generazione più giovane rispetto a Gao, è oggi una personalità di spicco nella conservazione e nell’innovazione dello strumento, combinando approcci tradizionali e contemporanei alla cetra cinese. L’album, pubblicato da Naxos World, è accompagnato come sempre da un booklet curato che offre informazioni biografiche, approfondimenti sugli strumenti e una sintetica guida all'ascolto. Registrato in un unico pomeriggio nevoso presso lo storico Miao Temple Studio di Pechino, il disco vede Gao Hong alla direzione artistica, mentre la produzione è condivisa tra le due musiciste. Entrambe rispettate musiciste e didatte, con considerevole attività concertistica alle spalle, Hong e Xiaoxia hanno portato la musica tradizionale cinese in contesti internazionali, collaborando anche con musicisti di altri generi musicali. L’album è stato registrato in un unico pomeriggio nevoso nello storico Miao Temple Studio di Pechino, Hong ha assunto la direzione artistica, mentre la produzione è stata condivisa dalle due musiciste. Il punto d’incontro risiede nell’equilibrio tra la maestria formale e la libertà improvvisativa; il terreno comune è sancito dal dialogo tra il nitore cristallino del liuto e il timbro profondo della cetra, con passaggi solistici in cui i ruoli si alternano e sequenze di serrata conversazione. Le corde sono pizzicate in un fiume di fraseggi ora tumultuosi ora placidi, di armonici, di legati, di bending e di altre raffinate figurazioni esecutive. Il risultato è una texture sonora che trasporta l’ascoltatore in una vertiginosa dimensione sospesa nel tempo. D’altra parte, lo stesso titolo dell’album evoca il viaggio spirituale. I quarantotto minuti di programma comprendono nove brani che attraversano i secoli: una composizione di Ruan Ji, tre tradizionali e cinque originali firmate dalle due artiste, sia individualmente che in duo. I motivi della tradizione cinese scelti per il disco sono tra i più emblematici della storia musicale del Paese asiatico. Già nel brano d’apertura, “Drunken Immortals”, si percepisce la perfetta sintonia tra i due strumenti. Questo brano è un adattamento di "Drunken Ecstasy", tema incluso nello “Shenmi Pu” (Partiture Segrete Mistiche), una raccolta di spartiti per guqin compilata dal principe e studioso Zhu Quan in epoca Ming. La composizione di Ruan Ji (210-263 d.c.) risale al Periodo dei Tre Regni e rappresenta una delle più importanti opere per la cetra cinese. “Snow Like Jade”, creazione congiunta di Gao e Zhao, è pervasa da una serena contemplazione. Segue “Plum Blossoms Swinging in the Breeze”, diffusasi fin dall’epoca Tang, originariamente per solo guqin e qui rielaborata per entrambi i cordofoni. Tocca vette espressive elevate pure la successiva “Dancing with Strings”, con il suono del guqin che, “vigoroso come il vento” è tutt’uno con il danzatore, “musica e forma si intrecciano in un sogno fantastico. Il pipa segue da vicino, come gocce di pioggia che cadono sulle rocce, producendo una serie di note e risvegliando echi. Quando il brano termina, la musica svanisce nel nulla, lasciando solo il ritmo che risuona all’infinito nell’anima”, così scrive Asbo nelle note che accompagnano il lavoro. “Portal to the Clouds” è un tema per solo guqin, definito come filosofico, che sembra aprire il varco verso un mondo invisibile, oltre il tempo. È una conversazione intima tra i due strumenti-amici che si ritrovano quella che si ascolta in “Prelude to the Divine Realm”, un altro episodio di punta dell’album, che prosegue con “Jade Beads Tumbling into the Green Lake”, un pezzo meditativo e sognante, che esalta le tecniche del pipa. Un altro tradizionale, “Farewell at Yang Guan”, è basato su una nota melodia per guqin intitolata “Yangguan Sandie”. Infine “The Remaining Fragrance of the Lotus Flowers” è un brano che rende omaggio alla scuola Pudong del pipa, uno dei più influenti stili regionali. Anche qui si manifestano diverse tecniche esecutive (glissando, tremolo, terza aumentata e settima minore con effetti bluesy). Nonostante il tempo limitato dedicato alla preparazione del programma, l'intesa tra Gao Hong e Zhao Xiaoxia è palpabile. La loro musica riflette una profonda affinità artistica e un’abilità straordinaria nell’integrare le forme tradizionali con uno spirito innovativo. La loro tecnica è sempre al servizio della musicalità, con un virtuosismo mai fine a sé stesso. Un lavoro che lascia un’impronta emotiva profonda. 


Ciro De Rosa

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