Nell’antropologia viene definito ‘informatore’, ma personalmente preferisco definirla ‘fonte’, colui o colei che detiene un sapere tradizionale e lo comunica ai ricercatori al fine di studiarlo. Nel caso dell’etnomusicologia si tratta di canti o altri formalizzati orali come nel caso in esame. Il passaggio di testimone in questo lavoro discografico acquista ancora più valore poiché avviene in una situazione di genere, ovvero nel processo di insegnamento/apprendimento da donna a donna. Quindi due sono i pilastri fondamentali di “Vinde Todas” di Carme López Fernández, in arte Carmela, interprete, insegnante e ricercatrice di musica tradizionale orale che ha avuto come centro di ricerca e ri-creazione musicale la Galizia: la prospettiva di genere e la ricerca etnografica. Questa artista ha fatto parte di diversi gruppi legati alla musica id ispirazione tradizionale e attualmente, oltre al progetto Carmela, fa parte della sezione di canto dell'OFS Sondeseu. Inoltre, a marzo ha pubblicato il suo album di debutto "Quintela", musica sperimentale con cornamuse galiziane.
Un’altra caratteristica del lavoro è che ogni canzone prende il nome da una o più donne che hanno partecipato alla ricerca etnomusicologica sul campo, come è ben testimoniato dalla prima traccia, “De Moscoso”, che, dopo una introduzione parlata incomincia il canto monodico su un suono basso elettronico continuo sulla stessa altezza ma con lieve modulazione di frequenza, alla fine si sente un loop nel registro acuto. L’ultima traccia, “...A Touton”, riprende specularmente la stessa forma, la voce parlata scende pian piano nel canto al fine di far sentire la melodia da trasmettere con sotto un tappeto elettronico, si aggiungono altre voci e nel crescendo del sonoro il canto diventa polivocale. La trasmissione non è stata comunque limitata alla sola struttura formale e melodica dei brani ma ha suggerito anche il sound e il groove da usare negli arrangiamenti musicali che prendono spunto appunto dalle fonti per ricostruire le tecniche interpretative, restando spesso volutamente scarne ed essenziali e restituendo il clima del vero popolare che è nelle loro interpretazioni. Vista anche la probabile differenza generazionale tra le due parti, le giovani interpreti non hanno esitato a usare canoni musicali moderni e a usare sonorità che combinano quelle della tradizione, percussioni manuali Liñares (Avión – Ourense) con strumenti tecnologici attuali come la loop station e i sintetizzatori elettronici, senza però tradire il nervo originale di queste musiche e lasciando il bel messaggio che innovando con sapienza si può conservare la tradizione. In “Rosa e Aida. No Alto do Cacho” un ostinato crea la base per un tetracordo discendente da passacaglia. Su questo si appoggia la melodia della voce. “3 Lina e Lola. Fumi” su un ritmo anacrusico si sovrappone un ostinato del rullante e poi di una tambora mentre lo spazio sonoro si spiega grazie agli effetti elettronici. “Hermosida e As Otilias”, in cui entra la ghironda Germán Díaz, ha un’atmosfera a ritmo libero, creata da un tappeto accordale di suoni sintetizzati su cui si incastra la voce, molto efficace è il loop dei campanelli finale che richiama un clima bucolico. “Corona. A miña vai acabada” crea un paesaggio ornitologico su di una ‘tonica’ grave, direbbe Murray Schafer, a evocare un probabile corso d’acqua, e questo di sommano una serie di rumori di mezzi di trasporto, sirene e voci che ricordano attività lavorative quotidiane che pian piano lasciano la voce sullo sfondo. Le pandeireteiras Titiriteiras partecipano a “Julia. Rosiña”, che presenta un basso cromatico discendente dell’organo che consegna un sapore sacrale su cui la voce si appoggia con un sapore invece profano. Molto efficace l’inserimento della voce bianca poi con in eco corale con la voce di soprano. “Nicanora”. A dibujarte” è una sorta di dinamica ninnananna accompagnata da percussioni manuali all’inizio e alle quali si aggiungono effetti di tastiera elettronica. In “Severina. A Rusia pequena” su un continuo basso elettronico che procede discendente si innesta la voce. Le suonatrici di tamburello di Toutón sono il valore aggiunto di “Regina. O ramo”, che si basa su un ostinato veloce e terzinato in crescendo si appoggia la voce reverberata e contrappuntata da un basso.
I crediti tecnici di questo CD vanno a Carme López e Lucas Martínez per la musica (arrangiamenti e registrazione), ancora a Carme López e a Arturo Vaquero per la produzione, ad Arturo Vaquero presso Estudios Abrigueiro per registrazione e master, a Eva Pombo per Design e fotografia Nel lavoro si sente complessivamente la formazione pedagogica e didattica di Carme che spesso utilizza ostinati e loop che richiamano alcune metodologie storiche come l’Orff in arrangiamenti elementari, non in senso di facili ma di elementi che si incastrano formare un insieme complesso. Oltre che molto etico ed ecologico, temi di straordinaria attualità, e gradevole esteticamente questo lavoro può essere un valido spunto per un utilizzo didattico per gli insegnanti.
Francesco Stumpo
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