Dal 1998 Bogotá ospita un effervescente laboratorio musicale da cui il multistrumentista Eblis Álvarez con l’appellativo Meridian Brothers, sforna – ogni due anni circa – album ingegnosi ed energetici. “Mi Latinoamérica Sufre” è il dodicesimo di una serie sempre in grado di inventare nuove soluzioni per miscelare influenze psichedeliche e afrolatine, soprattutto salsa e cumbia. La sua arte in sala di registrazione è stata ben fotografata in un’intervista realizzata a fine 2023 da Steve Silverstein. E mentre Eblis Álvarez compone, suona, mixa e masterizza le alchimie sonore dei Meridian Brothers, non si stanca di fare lo stesso per altri gruppi (Chupame el Dedo, Los Pirañas & Romperayo) e di collaborare con elettronica, chitarra e violoncello agli album di altri artisti.
Fra le passioni di Eblis Álvarez c’è quella per i concept-album in cui le diverse tracce sono legate da una storia comune. Il penultimo lavoro, “Meridian Brothers & El Grupo Renacimiento” narra le peripezie di un (inventato) storico gruppo di salsa che riparte fra mille contraddizioni, a sfidare ogni buon proposito di distinguere verità e finzione, realtà e illusione. Il filo conduttore del nuovo “Mi Latinoamérica Sufre” sono i malesseri latini e caribeñi e viene pubblicato dalla rinata etichetta statunitense specializzata in musica cubana e latina Ansonia Records che rompe così un digiuno durato trent’anni (un po’ come il redivivo Grupo Renacimiento). Le dieci espressive tavole a colori disegnate da Mateo Rivano per la copertina non lasciano dubbi sul tema principale degli undici brani: il disagio. A metà luglio l’album è stato lanciato col singolo “En el Caribe estoy triste”, annunciato da una voce scura che ci ricorda come
all’interno di Babilonia la solitudine (e il consumismo) corroda. L’abbinamento testo-musica finisce per risultare surreale e auto-ironico: da un lato l’ansia per la piega presa dai tempi moderni, dall’altro inediti abbinamenti di riff chitarristici africani di cinquant’anni fa - dalla rumba congolese, all'highlife ghanese, all'afrobeat nigeriano – puntualmente intrecciati a diverse combinazioni di ritmi latini e sonorità sia acustiche, sia sintetiche.
Per esempio, nel brano d’apertura “Se Que Estoy Cambiando”, ecco una torsione latina dell’highlife, mentre iniziamo ad ascoltare le osservazioni introspettive del protagonista fra esperienze psichedeliche e desiderio di godersi la giovinezza: “Es Mi Nueva Era” afferma il successivo, aperto con una inequivocabile ancora ritmica in stile vallenato su cui navigano chitarre soukous e qualche passaggio armonico “diminuito”. “Mandala” sospende il flusso dei versi, con la voce che ripete ostinatamente il titolo su strati di tastiere e linee di chitarra, mentre i loop ritmici lasciano il giusto spazio alle variazioni. A metà album irrompe l’abbinamento dell’afrobeat ad una cumbia in tonalità minore spruzzata di tinte sintetiche in “Quiero lo Mejor para Mi Huayno” in cui la voce del protagonista si dedica a percorrere ricordi nostalgici. Álvarez chiama questo mix di tastiere vintage, poliritmi elettronici e riff afro-chitarristici “Latin highlife”, lo sfondo sonoro in cui incorniciare la vita effimera dei momenti felici all’interno della nebbia ologrammatica in cui sembra precipitato il mondo di “Todo Se Me Desvanece” (tutto scompare) e che rende inevitabile il vallenato pop di “Los Latinos Sufrimos”, bella l’America Latina, permanente la sofferenza dell’incomprensione reciproca suggellata dalla ballabile “Mis Soledades” con tanto di coretti. In chiusura, la morale è “Nazco bueno y la sociedad me corrompe”, eppure il ritmo è alto e, volendo, esilerante.
In studio, Álvarez incide tutto da solo, ma per replicare questi arrangiamenti dal vivo vengono coinvolti César Quevedo al basso, Mauricio “Empa” Echeverri, barattoli e y sampler, Alejandro Forero a tastiere e elettronica, María Valencia “Mange” – clarinetto, sax, percussioni - e Alejandro Araujo come ingegnere del suono. Da queste parti dovrebbero arrivare in autunno.
https://meridianbrothers.bandcamp.com/album/mi-latinoam-rica-sufre-2
Alessio Surian
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Sud America e Caraibi