Neuro Music VIII, “Wiring, re-wiring, and well-being”, Helsinki, Finland, 13 – 16 giugno 2024

Grazie all’impegno della Fondazione Mariani, negli ultimi due decenni è gradualmente diventato l’evento più prestigioso a livello internazionale in un ambito chiave per le conoscenze transdisciplinari, capace di far incontrare centinaia di ricercatori, sia i maggiori esperti di ricerca di base e applicata su musica e cervello, sia gli studiosi delle relative applicazioni cliniche ed educative: si tratta del convegno triennale internazionale “The Neurosciences and Music”, giunto alla sua ottava edizione, questa volta a Helsinki, dal 13 al 16 giugno 2024 con circa 500 partecipanti in presenza e un centinaio a distanza. 
I professori Mari Tervaniemi e Teppo Särkämö, dell’Università di Helsinki e direttori del Convegno, l’hanno presentato così:
“Siamo entusiasti di continuare in Finlandia questa grande tradizione: è un grande privilegio, al quale ci siamo preparati da tempo! Il tema del congresso, la salute, riflette la specifica capacità della musica di creare connessioni neurali, psicologiche e sociali. Il focus esplicitato nel titolo (Wiring, re-wiring) riflette anche, nelle sue varie fasi, l’apprendimento e il riapprendimento delle abilità legate alla musica. E, in parallelo, mette in primo piano lo sviluppo musicale e il suo ruolo nel benessere rispetto alla vita quotidiana e alle pratiche promosse dall’educazione, che spaziano dalla riabilitazione, alla performance, alla terapia”. Il programma scientifico è, come sempre, molto articolato e capace di aprire finestre.
Su questi argomenti viene proposto un affascinante programma scientifico di quattro giorni, con dieci simposi (selezionati fra oltre trenta proposte di ottimo livello), intesi come aggiornamento e dialogo sulle ricerche maggiormente innovative; tre laboratori sui nuovi modi di utilizzare la musica in contesti clinici e di apprendimento, e un’estesa presentazione da parte della prof.ssa Daisy Fancourt (UCL) del suo lavoro di ricerca e della guida realizzata su arte e salute per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sul legame tra benessere e attività artistiche e culturali. A queste sessioni, si aggiungono quelle interattive (una online e due in presenza) in cui oltre trecento partecipanti presentano i propri poster sui lavori in corso; i migliori lavori sono anche protagonisti di sessioni “flash” in plenaria. 
L’intenso programma ha risposto alle intenzioni degli organizzatori che si proponevano di fornire un panorama e approfondimenti mirati in merito alle ricerche sull’apprendimento, l’ambito medico e le neuroscienze legate alla musica. 
Sono stati affrontati i rapporti fra cognizione ed emozione, ascolto ed esecuzione, canto e pratica strumentale, l’importanza della musica per arricchire lo sviluppo tipico e atipico, la dimensione neurale nell’affrontare diverse patologie guardando a tutto l’arco della vita, dall’età evolutiva all’invecchiamento e alle possibili applicazioni della musica nei disturbi del neurosviluppo così come alle patologie degenerative, nei casi di ictus e del trattamento del dolore. 
Sono stati illustrati i meccanismi con cui il ritmo può portare beneficio a vari gruppi di pazienti e specialmente a chi è a rischio di sviluppare disturbi di apprendimento; i modi in cui la pratica strumentale, sin da bambini contribuisce a sviluppare abilità non musicali; il rapporto fra predisposizione genetica e ambiente nello sviluppo sia tipico che atipico. 
Ogni giornata ha ospitato concerti brevi e significativi interludi musicali di prima qualità che hanno aperto finestre sia sul ricchissimo patrimonio culturale finlandese, sia sulla varietà di ensemble che coinvolgono persone con disturbi, dall’afasia al ritardo cognitivo.


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