Julian Sartorius – Hidden Tracks: Domodossola – Weissmies (Everest Records, 2024)

Eclettico percussionista e compositore svizzero, Julian Sartorius si è formato alle scuole di Jazz di Berna e Lucerna al fianco di strumentisti come Fabian Kuratli, Pierre Favre e Norbert Pfammatter, Julian Sartorius, giungendo a sviluppare una personale cifra stilistica che lo vede modellare suoni in forme del tutto inedite intersecando schemi ritmici e timbriche originali con l’uso dell’elettronica. Nel corso degli anni, si è mosso abilmente attraverso ambiti espressivi differenti, collaborando con musicisti, scrittori e artisti figurativi, ma soprattutto ha dato vita a vere e proprie opere d’arte multimediali come nel caso del cofanetto “Beat Diary” del 2012 composto da 12 Lp in cui ha raccolto 365 tracce beat accompagnati da un libro fotografico, la serie in loop di 8 secondi “Morphblog” del 2013 e “Depot”, un'installazione audiovisiva per 16 altoparlanti e 16 schermi esposta al Kunstmuseum Thun. Parallelamente ha collaborato con musicisti come Matthew Herbert, Sophie Hunger, Sylvie Courvoisier, Gyda Valtysdottir e Shahzad Ismaily, oltre a incidere album con Kae Tempest e James Zoo. Negli ultimi anni si è dedicato al progetto “Locked Grooves” uscito per la OUS Records nel 2022 e che raccoglie le registrazioni in solitaria effettuate durante il lockdown e successivamente presentate come istallazioni audio e video. A distanza di due anni da quest’ultimo, Julian Sartorius ha dato alle stampe “Hidden Tracks: Domodossola – Weissmies” nuovo album che riprende il concept sperimentato in “Hidden Tracks: Basel – Genève” del 2017 e realizzato durante un viaggio di dieci giorni lungo i 270 km del Jura Ridgeway Trail in Svizzera, durante il quale ha registrato ritmi improvvisati con le sue bacchette su una moltitudine di fonti sonore differenti trovate per caso (alberi, silos vuoti, oggetti metallici). Laddove il precedente si sviluppava su un percorso in orizzontale, il nuovo disco lo vede procedere in verticale salendo da Domodossola alla vetta del Weissmies a 4017 metri sopra il livello del mare nel cantone Vallese svizzero. Ascendendo un dislivello di 3745 metri, Sartorius ha registrato otto brani che conducono l’ascoltatore in un viaggio dalla pianura alla montagna a intervalli di 500 metri, il tutto evocato da suoni, ritmi e rumori disvelati lungo il percorso. Durante l’ascolto, si coglie tutta la brillante creatività del percussionista svizzero di trarre suoni, ritmi e timbriche sorprendenti da oggetti, pezzi di legno e rocce, intersecando il tutto con soundscape, a comporre architetture sonore tanto imprevedibili quanto affascinanti. “A Domodossola potevo suonare di tutto con le mie bacchette: lampioni, scatole elettriche, segnali stradali”, afferma Sartorius, e nel brano di apertura “272m ↗ 500m” si colgono suoni urbani che pian piano lasciano il posto a quelli della natura che diventa sempre più solitaria. Così, man mano che le fonti sonore cambiano, la creatività del percussionista svizzero si fa ancor più febbrile come nel caso di “500m_↗_1000m” nel quale dialogano le percussioni e i soundscape o “2000m_↗_2500m” nel quale fa capolino il suono delle campane dei bovini delle alpi svizzere. In altri casi, si ascolta il suono di pietre che rotolano o dell’acqua che scorre, il tutto in un susseguirsi di suoni, suggestioni ed emozioni che conducono alla vette del vetta del Weissmies. “Hidden Tracks: Domodossola – Weissmies” è, dunque, un disco che sorprende ed intriga, regalandoci un viaggio sonoro di trentacinque minuti in cui immergersi totalmente. Da non perdere il video realizzato dal videomaker Stephan Hermann che ha documentato questa esperienza di registrazione in viaggio. www.juliansartorius.com - juliansartorius.bandcamp.com 


Salvatore Esposito

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