Giampaolo Ascolese – Kaleidoscopic Rendez-Vous (AlfaMusic, 2023)

Ci sarebbe voluto un cofanetto da almeno dieci dischi per compendiare in modo sistematico i quasi sessant’anni di carriera di Giampaolo Ascolese, percussionista e compositore tra i più apprezzati della scena musicale italiana e in particolare di quella jazz. Il suo percorso artistico, si è snodato infatti attraverso innumerevoli collaborazioni e progetti che lo hanno condotto ad attraversare l’universo musicale in lungo e in largo, spaziando dal jazz alla musica classica, dal pop al rock per toccare l’improvvisazione e le colonne sonore. A fornirci, però, una bella e significativa sintesi della sua visione della musica, maturata negli anni tra le diverse esperienze artistiche e la ricerca, è l’antologia “Kaleidoscopic Rendez-Vous” nella quale ha raccolto in ordine cronologico tredici brani, tra materiali già pubblicati scelti tra vecchie incisioni con alcuni “giganti” del jazz americano, inediti in studio e registrazioni dal vivo provenienti dai suoi archivi, il tutto coprendo un arco temporale che va dal 1981 al 2022. In questo senso non è casuale il titolo del disco che testimonia molto bene la sua idea caleidoscopica della musica, fatta di mille colori diversi ma anche di incontri e collaborazioni. A riguardo Ascolese nel presentare il disco sottolinea: “La conoscenza della musica classica, mi ha permesso di imparare a suonare strumenti meravigliosi come il vibrafono, la marimba, lo xilofono ed il glockenspiel, strumenti che ho rigorosamente inserito in molte composizioni di questo disco. I brani sono posizionati in ordine cronologico poiché ho voluto rendere partecipe chi ascolta dei vari periodi che hanno segnato la mia crescita come musicista, dalla conoscenza della sola batteria allo studio della musica classica e degli strumenti “a tastiera”: vibrafono, marimba, xilofono e glockenspiel”. Dedicato all’amata compagna di una vita e musa ispiratrice, la pittrice Marie Reine Levrat, prematuramente scomparsa nel 2020, il disco è stato realizzato attraverso una fortunata compagna di crowdfunding il cui ricavato è stato donato in parte all’associazione “kirArt” per la ricerca sui tumori rari e legata al premio dedicato a Tonino Di Pasquale, batterista scomparso in giovane età. Accolti dalla bella copertina firmata proprio da Marie Reine Levrat e tratta dal libro “Tim & Tom, viaggio nella musica jazz” edito da Aracne, l’album ci offre l’occasione di esplorare l’eclettismo di Giampaolo Ascolese, caratteristica peculiare del suo approccio alle percussioni e che lo ha condotto a diventare un riferimento per il jazz in Italia. Ad aprire il disco è “Shaw ‘nuff” di Charlie Parker e Dizzy Gillespie, proveniente da una registrazione amatoriale dal vivo dell’autunno del 1981 all’Osteria delle Dame di Bologna con il quartetto italiano del sassofonista americano Sal Nistico, una formazione a cinque stelle con Enrico Pieranunzi (pianoforte), Enzo Pietropaoli (contrabbasso) e Giampaolo Ascolese (batteria) che ci regala otto minuti di grande jazz in cui spicca un feeling e un interplay straordinario. Si passa poi a “Lady Is A Tramp”, registrata dal vivo all’Auditorium Comunale di Matera il 16 settembre 1995 con l’indimenticato crooner Nicola Arigliano, accompagnato per l’occasione da Riccardo Biseo (pianoforte), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Giampaolo Ascolese (batteria e percussioni). Da “Opzioni (Il viaggio)” registrato con progetto Isoritmo arriva la gustosa “Fast City” in cui spiccano Enrico Rava alla tromba, Riccardo Fassi al pianoforte e alle tastiere, ma soprattutto il drumming magmatico di Ascolese che guida il brano tra cambi di ritmo e atmosfere. In “Colpevole” dal disco omonimo del 2005 ritroviamo Nicola Arigliano ed è l’occasione per ricordarne ancora la proverbiale presenza scenica e il suo straordinario crooning. Ascoltiamo, poi, in sequenza “African Prelude dal disco “Live Inside” del gruppo Spirale, “The Jasmine Tree” di John Lewis ancora dall’esperienza con Isoritmo e “Evidence” di Thelonious Monk dal disco omonimo del Mike Melillo “Bopcentric” Trio, per giungere alla superba “A Night In Tunisia” di Dizzy Gillespie, incisa nel 2019 con il progetto Good Vibes, un quartetto atipico con Giampaolo Ascolese e Riccardo Calcari al vibrafono e Vincenzo Bianchi al pianoforte e Elio Tatti al contrabbasso. Ci sono, poi, gli inediti ovvero la versione de “La danza, Tarantella Napoletana” di Gioacchino Rossini in cui Ascolese allo xilofono dialoga con pianoforte di Gerardo Iacoucci, le magnifiche “Caravan” di Duke Ellington e “This Is For Albert” di Wayne Shorter registrate per progetto “My Heart For Art” nel 2021. La “Rising” del contrabbassista Michele Caporello, suonata con il fratello Michele alla chitarra e la toccante dedica alla compagna con “E’ quasi l’alba" con Giampaolo Ascolese a vestire eccezionalmente i panni del cantante, completano questa bellissima antologia, in cui ogni brano è un istantanea, una pagina di diario che ci racconta una vicenda artistica che appartiene alla storia del jazz italiano. 


Salvatore Esposito

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