“La Casa di Colm” è prodotto da Cló Iar-Chonnacht (West Connacht Press, in inglese, www.cic.ie), una casa editrice in lingua irlandese del Connemara, fondata nel 1985 dallo scrittore Micheál Ó Conghaile. CIC pubblica letteratura, libri per bambini, saggistica e opere storiche e, naturalmente, registrazioni di musica tradizionale irlandese.
Dal censimento del 2016 risulta che il 39,8 per cento della popolazione della Repubblica d’Irlanda (dai 3 anni in su) dichiara di saper parlare irlandese. A questo dato va aggiunto un 12,4 per cento nell’Irlanda del Nord (censimento del 2021). Per i parlanti Gaeilge, un ruolo centrale lo svolge sicuramente il servizio pubblico della RTÉ con il canale televisivo e radiofonico. Proprio dagli archivi di Raidió na Gaeltachta provengono i materiali di “Ceol Na gCualáin”, un album dedicato ai repertori della famiglia Ó Cualáin di Carna, cittadina della penisola di Iorras Aithneach nel Connemara occidentale, contea di Galway; “Accademia Musicale di Carna”, definì la famiglia il grande musicista, folklorista e ricercatore Séamus Ennis, che si recò sul campo nel Connemara intorno alla metà degli anni ’40 del secolo scordo per conto della Irish Folklore Commission.
Qui sono raccolte registrazioni che coprono una bella fetta di tempo (1958-2023) di tre generazioni dei Ó Cualáin, a testimonianza del ruolo di questa importante casata musicale.
Una sola pagina in inglese sintetizza le motivazioni della ricerca realizzata da Neansaí Ní Choisdealbha (dell’emittente RnG), ma concepita in origine insieme a Bríd Ní Chualáin, sua collega nella radio pubblica, e dal fratello di quest’ultima, Michael Coleman. L’intento era di scandagliare gli archivi radiofonici al fine di omaggiare la musica del loro terzo fratello, Máirtín, suonatore di fisarmonica di primo piano. La scomparsa di Michael Coleman (nel 2016) condusse alla modifica del progetto con l’inserimento di sue registrazioni. In seguito, Ní Choisdealbha ha deciso di dare spazio anche ad altri fisarmonicisti della schiatta Cualáin: gli zii Stiophán (anche cantante e ballerino) e Páraic Choilm, nonché il violinista, “l’americano” Michael Mheiricea, come pure i più giovani membri della terza generazione dei Cualáin. Sono tutti loro i protagonisti delle ventisei tracce, suonate con organici differenti, che comprendono l’accompagnamento di pianoforte, violino, tastiere, chitarra, percussioni, flauto, uilleann pipes e banjo. Purtroppo, la stessa Bríd Ní Chualáin è mancata (2021) prima di vedere pubblicato questo gran bel tributo alla sua famiglia musicale, ed è a lei che viene dedicato il lavoro.
Si susseguono reel, jig, hornpipe e valzer, temi talvolta molto noti e suonati ancora oggi nelle session musicali irlandesi, ma anche motivi strumentali meno celebri e due canti a cappella in stile antico. È un bel flusso danzante, con punte raggiunte fin dal set di reel iniziale “Peter Street/Sally Gardens/Green Gates” per fisarmonica (Máirtín Ó Cualáin) e chitarra (Willie Brennan). Da segnalare anche “Lark in the morning/Pipe on the hob”, per trio di fisarmonica (Michael Coleman Ó Cualáin), uilleann pipes (Richard Neylon) e violino (Maria Fahy), i reel “Blackhaired Lass/ Star of Munster” interpretati in trio di fisarmonica (Máirtín Ó Cualáin), pipes (Tomás Ó Ceannabháin) e flauto (Páraic Ó Ceannabháin), e ancora i jig “The Irish Washerwoman/ The Hag with the money” per solo organetto, suonato da Páraic Choilm Ó Cualáin. Ma le chicche storiche e le sottigliezze stilistiche sono tutte da scoprire con ripetuti ascolti. Riguardo ai canti, trovate toccanti e magnifiche interpretazioni di Stiophán Ó Cualáin di “An Draighneán Donn” e di “An Bonnán Buí”, entrambe raccolte nel 1958.
La raccolta si focalizza sullo storico ricco patrimonio sonoro di un’importante area gaeltacht; è il lascito musicale e il tributo a musicisti preziosi: sono perle d’archivio da diffondere.
Ciro De Rosa
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