Maestro della voce, un ricordo di Trần Quang Hải

Straordinario etnomusicologo, musicista e compositore, Trần Quang Hải è deceduto all’età di 77 anni a Limeil-Brévannes (Francia) il 28 dicembre scorso. Era nato il 13 maggio 1944 a Linh Đông Xã, nel Vietnam meridionale, in una famiglia votata alla musica da generazioni, figlio di Thi Sương Nguyễn, insegnante, e di Văn Khê Trân, musicista, etnomusicologo per il CNRS (Centre national de la recherche scientifique), professore alla Sorbona. Dal 1979, Trần Quang Hải era sposato con la cantante Bạch Yến Quác; avevano avuto una figlia, Thi Minh Tâm. Dopo aver studiato al Conservatorio di Saigon ed al Centre d’Etudes de Musique Orientale di Parigi, dal 1968 Trần Quang Hải era divenuto ricercatore del CNRS, nel dipartimento di musicologia del Musée de l’Homme di Parigi dov’era responsabile dell'archivio sonoro del dipartimento di etnomusicologia (1968-2009); ha insegnato al Centre d'Etudes de Musique Orientale di Parigi (1970-1975) e all'Università di Parigi X-Nanterre (1987-1991), ed è stato invitato ad insegnare da università e musei in più di cinquanta paesi. Fra i suoi allievi vi sono stati artisti come Demetrio Stratos, David Hykes, Meredith Monk, Roberto Laneri. Sapeva suonare con maestria una quindicina di strumenti musicali vietnamiti, cinesi, indiani, iraniani, indonesiani ed europei. 
E’ stato prolifico come compositore, autore e curatore di numerose pubblicazioni, documentari, dischi, soprattutto a carattere scientifico, per le quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Era membro, dal 1972, del comitato esecutivo e, dal 2005, del Consiglio Internazionale delle Musiche Tradizionali ICTM; membro fondatore, dal 1985, della Société française d’ethnomusicologie; membro onorario, dal 2005, dell’Istituto di musicologia di Hanoi (Vietnam); nel consiglio di amministrazione, dal 2012, del Comité du film ethnographique de Paris. Ha lasciato un segno indelebile con le sue ricerche e attività pedagogiche e concertistiche sul canto difonico, su cui nel 1989 ha realizzato con Hugo Zemp il documentario pluripremiato “Le Chant des Harmoniques”, e sullo scacciapensieri, anche da membro del consiglio scientifico dell’International Jew's Harp Society. Ha curato l’imprescindibile album “Guimbardes Du Monde - Jew's Harps Of The World” (1997). In questi ambiti è stato spesso in Italia, ospite di istituzioni e festival con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il
Marranzano World Fest di Catania, il Festival Musicale del Mediterraneo di Genova che l’ha premiato lo scorso settembre. In Francia, dove risiedeva, ha ricevuto nel 2002 il titolo di Chevalier de la Légion d’honneur e nel 2009 la Médaille d’honneur du Travail (Grand Or). Il suo carattere generoso e collaborativo l’ha portato a collaborare con numerosi colleghi ricercatori e musicisti, spesso in compagnia di Bach Yen. Nella loro visita in Vietnam nel 2002 in compagnia di Lucy Duran sono stati protagonisti della realizzazione di due programmi radiofonici per World Routes (BBC Radio 3) uno ad Hanoi ed uno a Saigon. Fra i ricordi indelebili condivisi con Trần Quang Hải, ve n’è uno a Parigi che risale al 2016: fui suo ospite a pranzo (che pranzo!) e poi volle farmi uno dei doni più preziosi che abbia ricevuto: condividere una visita a Gilbert Rouget. Salendo insieme a lui le lunghe e ripide scale che portavano all’appartamento, percepii lo sforzo titanico che rappresentava per lui (già minato nella salute) quella salita e di quale forza di volontà e amore fosse capace nelle sue regolari visite al Professor Rouget.

Alessio Surian

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