MAT {Allulli/Diodati/Baron} – In Front Of (Tǔk Music, 2021)

Composto da Marcello Allulli (sax), Francesco Diodati (chitarra, effetti) e Ermanno Baron (batteria), il trio MAT è nato nel 2007 e, ben presto, si è segnalato al grande pubblico per l’ecletticità, la sfrontatezza e la spregiudicata della ricerca sonora in cui l’elettronica e strumenti acustici si muovono tra i confini del neo-bop, il funk e l’avanguardia, il tutto rinunciando ad un punto di riferimento ritmico importante come il contrabbasso. Sebbene non sia inedita come formula quella del trio senza contrabbasso, quello che colpisce è la perfetta intesa dei tre strumentisti, il loro magmatico dialogo e la capacità di continuo interscambio nel ruolo di leader, diventando parte attiva in ogni dettaglio. Del resto, il background artistico dei tre strumentisti è molto chiaro con i rispettivi percorsi formativi cominciati in conservatorio e proseguiti tra workshop e stages, per giungere all’esperienza accumulata tra sessions, viaggi e concerti in tutto il mondo. Il loro nuovo album “In Front Of” è il primo pubblicato dalla Tǔk Music di Paolo Fresu ed è il risultato della scelta del trio di mettersi continuamente in discussione, lavorando costantemente sull’ispirazione e l’improvvisazione. Registrato dal vivo nella stanza principale del Cicaleto Studio Recording come fosse un disco live immaginario, in presa diretta e senza alcun editing, l’album presenta otto brani frutto dell’interpretazione spontanea del gruppo che ci conduce tra vortici noise e ballate dense di lirismo, ritmi complessi e sinuosi spaccati melodici. Accolti da una citazione di Ornette Coleman (“Rather than a success myself, I want the music to be successful”), il disco si apre con il crescendo di “Brother” guidato dal sax di Allulli per toccare le atmosfere notturne e romantiche della gustosa “River” e giungere al jazz-rock sperimentale della title-track che spariglia le carte negli stilemi del free jazz. Se intensa e vibrante è “Song For Migrants” in cui spicca il dialogo tra chitarra e sax, altrettanto piena di fascino è l’onirica “Ornette”, omaggio al sassofonista americano. Nella parte finale il disco trova il suo vertice con la magnifica sequenza con la dinamica “Perché”, la soffusa “Edele” e l’elegante “Impro River”. Al di là dell’aspetto prettamente compositivo quello che ci consegna questo disco è un trio solido, compatto e pronto ad avventurarsi tra i sentieri più arditi dell’improvvisazione e della sperimentazione. Ad impreziosire il disco, che consigliamo di acquistare nella versione in vinile giallo, è la splendida opera “King Kong R’n’R” di Bankeri, riprodotta in copertina. 


Salvatore Esposito

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