L’opera in copertina firmata dall’artista bresciana Paola Pezzi evoca sorprendentemente “L’Equilibrio di Nash”, un profilo di strategie inserite all’interno della “Teoria dei Giochi” in cui ogni giocatore effettua di volta in volta mosse improvvise ed ardite con l’obbiettivo di conseguire il risultato migliore possibile. Questo particolare teorema potrebbe essere una efficace metafora per descrivere un interplay particolarmente avvincente tra due voci strumentali e non è un caso che
“L’Equilibrio di Nash” abbia ispirato e sia il titolo del nuovo album firmato dal pianista Roberto Cipelli con Paolo Fresu. A distanza di oltre trent’anni dal loro incontro ai seminari di Siena Jazz, il pianista cremonese e il trombettista sardo si trovano a condividere un lavoro in duo, dopo diverse esperienze insieme, a partire dal famoso Quintetto del trombettista sardo. I rispettivi e ricchissimi background artistici, uniti alla brillante capacità di riscrivere in grammatica jazz qualsiasi composizione, rappresentano gli elementi di unicità e di assoluta imprevedibilità di questo duo che, abilmente, si muove dal jazz classico al pop italiano e internazionale, dal rock alla musica classica con riferimenti i numi tutelari Monteverdi e Händel. Proprio come in un gioco di strategia, i due amici si confrontano ad armi pari attraverso i diciotto brani in scaletta in cui, nota dopo nota, danno vita a scenari sonori imprevisti e pieni di fascino, sospesi tra sperimentazione sonora e cantabilità. Nel disco trovano posto composizioni originali firmate dal pianista cremonese, riletture di standard e brani rock, ma anche colonne sonore e composizioni classiche, ma soprattutto le tre gustose improvvisazioni dall’eloquente titolo “Strategia”. L’ascolto è, così, l’occasione per scoprire un sodalizio musicale che va ben oltre l’aspetto artistico ma è piuttosto un legame così profondo che si sostanzia in dialoghi intensi e vibranti di empatia e perfetta intesa. Colpiscono le straordinarie rese di “Alfonsina y el mar” di Ariel Ramírez, “Pratical Arrangement” dal songbook di Sting e “Coraçao vagabundo” da quello di Caetano Veloso, allo stesso modo non prive di fascino sono “Parlami d’amore Mariù” di Cesare Andrea Bixio, “Pure Immagination” di Gene Wilder dalla colonna sonora di “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” e le sontuose versioni di “Lasciatemi morire” e “Lamento della ninfa” di Claudio Monteverdi. Vertice del disco è il brano da cui ha preso le mosse l’intero disco ovvero la ballad “Little Girl Blue” di Chet Baker che arriva dritta da quel gioiello che è “Diane” del 1986 inciso con Paul Bley e qui riproposta in una riscrittura di struggente lirismo e bellezza. Insomma “L’Equilibrio di Nash” è un disco raffinato e di assoluto spessore musicale nel quale il talento pianistico di Roberto Cipelli viene esaltato nell’incontro con la tromba di Paolo Fresu. Una piccola grande meraviglia da ascoltare ad occhi chiusi.
Salvatore Esposito
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