Nel 2018 c’era stato “Life as Is: The Blending of Ancient Souls from Syria & China”, esito dell’incontro avvenuto l’anno prima al Carleton College di Northfield, Minnesota (USA), tra la cinese Gao Hong (pipa), docente e direttrice del Carleton Global Music Ensemble, e il siriano Issam Rafea (‘ūd), artista in residenza. I due musicisti erano andati in studio a registrare improvvisando solo per il piacere di suonare insieme, ma subito si erano resi conto della capacità di condivisione, al punto di procedere in una session unica senza alcun accordo o prova preliminari, il che non ha significato ovviare alle difficoltà derivanti dal fare dialogare lo strumento cinese tastato e il liuto arabo, che è privo di tasti ed usa i quarti di tono, o di combinare due diversi sistemi di accordatura.
Diplomata al Conservatorio di Pechino, compositrice e didatta, Hong è una virtuosa del pipa, il liuto a manico corto con cassa piriforme dotato di quattro corde e suonato in posizione quasi verticale. Rafea (il suo strumento è la versione a cinque cori con la sesta corda singola) ha presieduto il dipartimento di musica araba all’Istituto Superiore di Musica di Damasco e per un decennio è stato direttore dell’Orchestra Nazionale di musica araba. Compositore e concertista di prestigio internazionale, ci piace citare tra le sue collaborazioni esterne al mondo arabo quella con Damon Albarn.
Sulla scia del precedente si pone anche “From our World to Yours”, registrato dal vivo nella Krakum Performance Hall del college statunitense.
«Le nostre radici hanno un ruolo importante perché siamo cresciuti ascoltando e amando la nostra musica nativa. - ha dichiarato Rafea. - Quindi scegli tutti i brani musicali che ti piacciono in quanto è un linguaggio universale». La musica del duo rivela un affiatamento sonoro sorprendentemente coinvolgente, è ricca di colori di grande effetto evocativo e contemplativo, a partire dal titolo guida che rappresenta una sorta di invito ad entrare in risonanza con i due cordofoni: «il pipa dalla voce di soprano e il liuto arabo con il suo timbro baritonale» (Guo Hong) .
Anche i titoli sembrano schiudere porte e favorire la visionarietà del duo: “Voyage”, “Despite Ourselves”, “Outer Space”, “Moving Forward”, perché la coppia non si limita a dare prova della propria perizia strumentale e a proporsi in una veste delicata ed emozionale come accade in “A Mother’s Plea”, “Thinking of You” e “Autumn Thoughts” o di procedere con sostanziosa e gioiosa levità (“Reunion”, “Sunny Spirit” e “Joyful Dance”), ma esplora nuove configurazioni con sequenze atonali, enfatizzando gli armonici e gli effetti percussivi (“Robot”, “Curiosity”, “Soaring” e “Into the Future”). Ma non di sola tecnica si tratta: per il siriano «suonare con il cuore è particolarmente importante nell'improvvisazione musicale. Riguarda la connessione e l’energia».
Senza soluzione di continuità, senza cedimenti, “From our World to Yours” è un’ammirevole conversazione tra maestri.
Ciro De Rosa
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