Laura Parodi, Trallalero! Il canto di Genova: storie e testi, Pentàgora Edizioni 2018, pp.178, Euro 15,00 Libro con Cd

Definito da Alan Lomax “il più perfetto canto corale dell'Europa occidentale”, il trallalero (il nome deriva dalla presenza in ogni brano di un verso in cui si vocalizzano le sillabe tra-la-la) è la forma di canto polivocale più importante dell’entroterra genovese e delle province confinanti, le cui radici affondano nella tradizione orale ed in particolare nei canti da “alla bujasca” di cui ne rappresenta l’evoluzione urbana. SI tratta, dunque, di una pratica di canto che ha un grande rilievo non solo musicale, ma anche prettamente sociale e culturale essendo strettamente legata alla convivialità. Praticato da squadre di canterini composte, salvo rarissime eccezioni, da esclusivamente voci maschili, questa modalità di canto è caratterizzata da suggestive armonie ed eleganti poliritmie in cui alla voce che interpreta la melodia principale (“O Primmo”) si affiancano quelle di accompagnamento (o contrabbasso, o contraeto, a chitära) e quelle di sostegno ritmico (i basci). Le formazioni tipo variano nel numero di canterini da sette a nove fino ad arrivare a dodici voci che durante le esecuzioni si dispongono in cerchio in modo da rendere meglio l’effetto di risonanza del suono. Fino agli anni Venti del Novecento, il repertorio delle squadre di canterini era essenzialmente popolare, in seguito si è andato arricchendo di composizioni d’autore come quelle di Mario Cappello a cui si deve il canto simbolo di Genova “Ma se ghe penso”. Ad offrire una immersione dal taglio divulgativo in questa suggestiva modalità di canto è “Trallalero!. Il Canto di Genova: storie e testi”, nuova versione ampliata ed aggiornata de “La Partenza. Canzoniere del Trallelero” edito nel 2006 della cantante e ricercatrice Laura Parodi, una delle pochissime donne a far parte di una squadra di canterini - il Gruppo Spontaneo Trallalero - ed attivissima organizzatrice festival e rassegne con l’obiettivo di far conoscere il canto polivocale ligure ad un pubblico sempre più vasto. Aperto dall’introduzione di Gualtiero Schiaffino, l’agile volumetto è un vero e proprio atto d’amore verso il trallalero, il suo repertorio e i protagonisti e consente al lettore di immersi in un mondo solo in apparenza destinato all’oblio, ma assolutamente vivo e vitale. Un viatico importante per la lettura è il breve ma interessantissimo contributo di Gino Paoli che scrive: “Si potrebbe parlare di fenomeno culturale che si va perdendo insieme alla vera maniera di parlare in dialetto. Si potrebbe parlare di vero fenomeno musicale, con le origini della cantata ligure dalle sue origini marine e della sua struttura armonica. Si potrebbe parlare di tante cose ma preferisco parlare di amici che quando cantano mi fanno sentire l’aria di casa mia e mi fanno dire con affetto: anche io sono genovese”. Nella prima parte del libro, l’autrice si sofferma sulla sua esperienza personale che l’ha condotta alla scoperta di questa forma di canto, descrivendone le tappe di avvicinamento da bambina e quelle della riscoperta in età adulta attraverso le ricerche sul campo e le difficoltà incontrate nell’inserirsi come unica voce femminile in un contesto prettamente maschile. Da ogni pagina emerge la passione con la quale Laura Parodi ha approcciato questo percorso e nel contempo la sua competenza nel descrivere in modo semplice ed efficace gli aspetti più tecnici dalla metrica alla composizione delle squadre, dallo stile di canto al repertorio passando per gli studi etnomusicologici che hanno contribuito alla riscoperta del trallalero ed in particolare l’incontro con Edward Neill. La seconda parte del volume raccoglie ottanta testi, in larga parte tradizionali, accompagnati da una breve descrizione e dei quali è offerta una selezione di ventiquattro brani nel cd antologico allegato che mescola registrazioni del passato con altre più moderne con l’obiettivo di far emergere le modifiche e le variazioni succedutesi nel tempo. Significativo per comprendere il costante divenire di questi canti è il commento di Pino Merli, riportato dall’autrice, che nel vedere la trascrizione di un canto affermò: “da questo momento chi o trallalero o l’è morto!”. A completare il libro è una praticissima guida con l’elenco dettagliato di tutte le squadre di canterini, quelle ancora attive e quelle del passato, una biografia dettagliata e le date ed i luoghi in cui si tengono le principali manifestazioni legate al trallalero. Insomma, “Trallalero! Il canto di Genova” è un libro prezioso ed appassionate, utilissimo per quanti vogliono scoprire il canto a trallalero. 


Salvatore Esposito

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