La Piva Dal Carnér, Serie II, n.25/26, aprile/luglio 2019

La Piva Dal Carnér, opuscolo rudimentale di informazione a 361°, immarcescibile resiste e torna con un numero doppio interamente declinato al femminile che si apre con una interessante nota redazionale sulle feste organizzate negli anni Trenta a Montecastangeto di Castelnovo Monti (Re), eventi importanti per la comunità locale ed ai quali gli organizzatori invitavano suonatori di paesi limitrofi, scegliendo tra i migliori del territorio. A documentare queste feste sono due splendide fotografie (di cui una con dedica ai suonatori) già edite in passato e donate ad Alberino Spelti detto "Biret" di Giandeto, considerato il miglior musicista della zona. Si prosegue con Annisca Landini che nel suo contributo approfondisce il ballo della Furlana di cui era stata accertata la diffusione nella Pianura Padana fino alla Prima Guerra Mondiale ma nuove testimonianze documentano che fu in uso fino alla vigilia del secondo conflitto mondiale. In particolare Marina Chierici vide la nonna, Giuseppina Vergalli, ballare la Furlana agli inizi degli anni Trenta e ricorda che gli strumenti usati dai musicisti erano fisarmonica, chitarra, mandolino e “zironzoun” (il contrabbasso), tuttavia nonha memoria della presenza di violinisti e nemmeno di Lodovico Curti di Villa Cella che fu attivo nella zona tra le due guerre. La Furlana si ballava solitamente durante il Carnevale tuttavia, a partire dagli anni Venti, si cominciò a ballare tutte le domeniche nelle piazze con pavimentazione di legno. Marbo Landini, nato a Santa Vittoria di Gualtieri nel 1931, dal canto suo riferisce di aver visto ballare la Furlana anche nella sala del Popolo e chei musicisti erano tutti del luogo ed usavano fisarmoniche e tamburi. Questa forma coreutica, in tutta la Bassa attorno a Santa Vittoria, veniva ballata "al galop" con le mani sui fianchi mentre si saltellava girandosi intorno in modo circolare. Non manca uno sguardo verso la poesia in dialetto con la pubblicazione del componimento "La curēra" di Maria Teresa Pantani che si è aggiudicata il II concorso di poesia indetto dalla PdC, ed uno all'arte con la panoramica sulle attività passate e future del Circolo Medardo Rosso di Montecavolo curata da Franca Pinnizzotto. Completa il numero uno splendido racconto firmato da Ilde Rosati sul molino Rosati nella Val Tassobbio, costruito da suo nonno Giuseppe e ritratto nella bella foto di copertina. Usando una forma narrativa in cui si immedesima nel protagonista, l'autrice racconta la storia di questa struttura più volte citata nella PdC. La voce narrante è quella del nonno, morto il 17 gennaio 1944 durante il bombardamento di Reggio Emilia, il quale ci racconta della sua famiglia, dei suoi figli, dell'amore per la musica e dei giorni della guerra ma soprattutto di quel molino leggendario dove aveva sede anche una falegnameria e che, a lungo, divenne un riferimento per tutta la zona. La Piva Dal Carnér è disponibile in download gratuito nel link riportato in calce. 



Salvatore Esposito

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