(a cura di) Giuseppina Colicci e Serena Facci, Rosa di maggio. Le registrazioni di Luigi Colacicchi e Giorgio Nataletti in Ciociaria (1949-50), SquiLibri 2019, pp. 228, Euro 25,00 Libro con 2CD

Un’ altra significativa tessera nel mosaico della restituzione alle comunità dei materiali musicali degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia portato avanti dall’attivissimo editore SquiLibri. Per iniziativa di Giorgio Nataletti (1907-1972), fondatore del Centro di Musica Popolare dell’Accademia di S. Cecilia, al Festival e Congresso Internazionale di Musiche Folkloriche di Venezia del 1949, intervennero suonatori, cantanti e ballerini del gruppo folkloristico di Villa Latina, con l’aggiunta di donne di Casalvieri, nel frusinate, che eseguirono brani per concertino di zampogna e ciaramelle, registrati dai tecnici della RAI. L’anno seguente lo stesso Nataletti era accanto a Luigi Colacicchi (1900-1976) nella raccolta delle musiche di tradizione agro-pastorale del territorio laziale, comunemente denominato Ciociaria, che Colacicchi – originario della cittadina di Anagni – aveva inteso valorizzare mediante trascrizioni su pentagramma, analisi musicali e armonizzazioni per coro fin dall’epoca pre-bellica. Il viaggio in Ciociaria condusse i due studiosi a Villa Latina e nella vicina Atina, per recarsi poi ad Anagni, Ceprano, Roccasecca e Pontecorvo, dove fu registrato un significativo corpus di canti di vario genere, sonate per zampogna e ciaramella e balli con accompagnamento di organetto diatonico o fisarmonica. Attraverso analisi musicologiche e interviste in loco, le etnomusicologhe Giuseppina Colicci e Serena Facci hanno ricostruito il contesto delle registrazioni e le personalità di musicisti, cantatori e cantatrici dell’epoca, sistematizzando i materiali raccolti dai due studiosi e restituendo una documentazione sonora di eccezionale valore storico e artistico. In tal senso, il primo CD contiene diciassette tracce (per un totale di quarantasei minuti), a partire da una ballarella per zampogna bassa e ciaramelle suonata da Domenico Fusco, Ernesto D’Agostino, Ferdinando Fusco e Antonio D’Annunzio, registrata al festival veneziano: felice combinazione tra suonatori di fiati, adusi alle suonate insieme. Oltre alle novene, altre espressioni di interesse tra le field work recording che occupano il resto del dischetto sono gli stornelli, i canti a distesa (si ascolti soprattutto il decimo brano per la voce di Emilia Fortuna), un saltarello per organetto solo e la ninna nanna solista della corista Anna Maria Bottini di Anagni. Il secondo CD, della durata di 38 minuti, raccoglie altre registrazioni sul campo raccolte a Ceprano, Roccasecca e Pontecorvo. Sicuramente colpiscono per la loro forza dei canti polivocali, tra i quali brillano l’amore contrastato, cantato in “Rosa di Maggio” e “La pajarella”. Non meno significativi i canti rituali e di questua che vennero registrati a Ceprano. In coda, il volume riproduce il saggio di Colacicchi del 1936, “Canti popolari di Ciociaria”, completo di tutte le trascrizioni musicali. 

Ciro De Rosa

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