Paolo Fresu/Daniele Di Bonaventura – Altissima Luce. Laudario di Cortona (Tûk Music, 2019)

Conservato presso la Biblioteca di Cortona, cittadina medioevale in provincia di Arezzo, dove fu ritrovato dal bibliotecario Girolamo Mancini nel 1876, il “Laudario di Cortona” è un manoscritto risalente al XII secolo, composto da centosettantuno pagine in pergamena, contenente quarantasette laudi di cui quarantasei con testo e notazione quadrata e una con solo testo. Considerata una delle prime e più importanti testimonianze di musica paraliturgica con testi in volgare, la silloge fu probabilmente assemblata nella seconda metà del 1200 dalla Confraternita di Santa Maria delle Laude di Cortona, e rappresenta una delle più importanti raccolte delle espressioni musicali laico-cristiane relative alla bassa Toscana e all’Umbria, raccogliendo una ampia serie di esempi di laudi in forma innodica, responsoriale e ritornellata, canti monodici, zéjeleschi e mozarabici. Basati su strutture che rimandano alle origini arabo-ispaniche e nel contempo alla melopea francescana, le laudi traevano ispirazione dalla necessità di una partecipazione più intensa del popolo alle liturgie come baluardo contro la corruzione dei costumi diffusa e nel contempo presentavano testi innestati su musiche profane e viceversa che contenevano riferimenti al culto mariano, al francescanesimo, nonché alla morale ed ai più importanti eventi dell’anno liturgico. Questo straordinario corpus di canti, da lungo tempo al centro di studi e ricerche, è al centro di “Altissima Luce”, nuovo album realizzato da Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti) e Daniele Di Bonaventura (bandoneón, effetti) che raccoglie una selezione di tredici laudi tratte dal manoscritto cortonese, opportunamente riarrangiate e riadattate a quattro mani in chiave jazz, con l’aggiunta della conclusiva “Laudar Vollio Per Amore”, tratta dal “Laudario Magliabechiano 18”, risalente ad un’epoca successiva e conservato a Firenze. Dopo essere stato presentato dal vivo per la prima volta ad Umbria Jazz nel 2016, questo progetto è stato a lungo riproposto nelle principali città italiane, all’interno di suggestive location ed oggi vede la luce su disco in una scintillante versione accompagnata da un corposo booklet e caratterizzata da una brillante qualità sonora. Complici del duo, per l’occasione, sono Marco Bardoscia al contrabbasso e Michele Rabbia alla batteria, l’Orchestra da Camera di Perugia e il Gruppo Vocale Armoniosoincanto diretto da Franco Radicchia (che ha firmato le approfondite note di copertina) che hanno contribuito in maniera determinante nel cristallizzare un sound sontuoso e ricco di sfumature. L’ascolto, condotto dalla tromba di Fresu e dal bandoneón di Di Bonaventura, ci schiude le porte ad universo sonoro che lega presente passato e futuro nel quale si attraversano spaccati orchestrali e slanci solisti, parti vocali ed eleborazioni musicali dense di solennità e lirismo. Vertice del disco è l’intensa versione di “Ave, Regina Gloriosa”, una meraviglia di intensità spirituale che suggella un lavoro unico nel suo genere a cui spetta un posto di rilievo nella produzione discografica della scena jazz italiana. 


Salvatore Esposito

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