“Trance” ieri, oggi, domani. Tecniche per “trans ire”, per recarsi al di là, per andare oltre ciò che è convenzionalmente considerato fisico e psichico, inoltrandosi in ambiti inesplorati e sconosciuti della vita. “Trance” per avventurarsi coraggiosamente in un mondo metafisico, oggetto di numerosi studi i quali, nel tempo, saranno destinati a moltiplicarsi e a raffinarsi, grazie alle continue scoperte scientifiche e tecnologiche che, progressivamente, stanno aiutando a meglio comprendere la complessa architettura biologica, fisiologica e psichica (aggregazione funzionale di miliardi di cellule), la quale regola in modo straordinariamente armonico l’organismo degli esseri umani.
Trance: possibile incontro tra presente, passato e futuro
La “trance” è uno stato alterato della coscienza. Vi è chi ha ipotizzato sia riconducibile all’esigenza primordiale degli esseri umani di trovare modi per fuggire dalle briglie costrittive della vita quotidiana. Scenari virtuali ci attendono e pare, sempre più, ci distanzieranno dalla vita reale. Viviamo in un’epoca di “transizione”, in cui viene costantemente aggiornato ciò che per secoli era stato codificato come norma. La comunicazione planetaria, i nuovi ordinamenti sociali, lo sviluppo della conoscenza e della tecnologia stanno progressivamente portando ogni entità umana a confrontarsi con scoperte innovative, capaci di mettere in discussione gli elementi fondanti della realtà umana, in termini oggettivi e soggettivi. La realtà virtuale e digitale, nel giro di qualche decennio, è destinata a far evolvere la capacità di osservare gli eventi sincronici e diacronici, fuoriuscendo dalla dimensione della normalità fisica e psichica anche attraverso la costruzione di mondi paralleli, realizzati per mezzo di software in continua evoluzione. Un futuro dominato dai “D-ASC” (Digital - Altered States of Consciousness)?
Gli studi di bioingegneria, fisica quantistica e neuroscientifici, la robotica (anche applicata al campo medico), l’intelligenza artificiale, le sperimentazioni di computazione neuronale e numerose altre sperimentazioni in ambito chimico, genetico e multimediale, già oggi, fanno intuire come sarebbe indispensabile progettare efficaci percorsi educativi sin dalla prima infanzia, per cercare di aiutare nel percorso di crescita le nuove generazioni verso un uso consapevole delle moderne tecnologie, onde evitare derive che, in ambito psico-patologico, possono essere riferite alla cosiddetta “trance dissociativa”, collegata a un uso acritico e distorto di strumenti digitali multimediali e d’intrattenimento che facilitano la costruzione di mondi virtuali, i quali possono portare a perdere il controllo nella vita reale, generando (soprattutto tra gli adolescenti) diffuso senso di onnipotenza, spesso dovuto alla mancanza di (definiti) confini anagrafici, geografici, sociali e contestuali.
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