Ebbanesis è il nome che hanno scelto per il loro duo Viviana Cangiano e Serena Pisa, due ragazze napoletane estremamente coinvolgenti ma, prima di tutto, due cantanti di tutto rispetto. Questo tandem vocale, nato come un gioco tra amiche, è diventato nel giro di poco più di un anno un fenomeno che ha invaso il web grazie ai video amatoriali che, su suggerimento degli amici, le due hanno iniziato a diffondere. Un successo prevedibile, o quantomeno auspicabile, che ha attirato l’attenzione di alcuni componenti dell’Orchestra di Piazza Vittorio che ora sono i produttori del loro primo album. La risposta del pubblico è stata talmente positiva da avviare un tour promozionale con delle date internazionali; da Napoli a Mosca il passo è stato brevissimo ma fino allo scorso 14 gennaio ancora non era stato fissato un appuntamento nella Capitale. Il concerto previsto per quel lunedì sera ha subito registrato il sold-out così da indurre gli organizzatori ad inserire anche una replica pomeridiana. Lo spettacolo è stato ospitato dal “Teatro dei Ginnasi”, uno spazio poco conosciuto seppur molto accogliente.
La scaletta dei concerti ruota intorno ai brani del disco “Serenvivity”, un titolo che unisce i rispettivi nomi delle due artiste creando un riferimento alla serendipidità; Ebbanesis, invece, è una derivazione dalla crasi di due parole " 'e bbane " (i soldi) e "sis" (sorelle) prese in prestito dalla “parlesia”, un gergo codificato e parlato dagli artisti napoletani. Il repertorio proposto a Roma ha spaziato tra i classici della canzone napoletana e brani della canzone popolare italiana dei quali son stati stravolti gli arrangiamenti per permettere una maggiore drammatizzazione del testo ma soprattutto dare la possibilità di “giocare” con la polifonia che, però, è un gioco serio ed impegnativo nel quale Viviana e Serena risultano impeccabili.
Oltre ad avere delle belle voci, le Ebbanesis hanno una naturale predisposizione alla comicità che si riscontra sia nelle rivisitazioni di alcune canzoni che nei siparietti comici che introducono molti dei loro pezzi.
Serena e Viviana lavorano anche in ambito teatrale e lo si intuisce da come gestiscono i tempi comici delle loro gag dalle quali vien fuori molta complicità e la voglia di fare sul serio ma con leggerezza. Si divertono e divertono, ridono di sé e conquistano. Impossibile pensare di restare impassibili e catatonici durante una loro performance perché sono davvero un connubio di contagiosa euforia.
Dai successi sanremesi ai canti della tradizione orale campana fino alle canzoni napoletane più celebri del repertorio classico e moderno, tutto è sorretto dall’intreccio di due voci e una chitarra; prendono una veste nuova e talvolta swing brani come “Carmela” e “Reginella” intonati con un esuberante accento “napol-americano”. La scelta di pezzi cult come “’ ‘O sole mio” e “‘O Zappatore” ha avuto come conseguenza il fatto di aver avuto “appeal” su un pubblico eterogeneo e, infatti, la sala era affollata da spettatori di tutte le età. Un’ora e mezza di canzoni e interazione col pubblico fino al finale a sorpresa con una travolgente traduzione di “Bohemian Rhapsody” in napoletano. Le aspettative delle Ebbanesis non sono state disattese, il brano funziona e come! Il giorno dopo la canzone è stata aggiunta su Facebook e su YouTube dove è tra i brani più cercati in questi giorni, sfiorando le 10.000 visualizzazioni. Sentiremo parlare molto ancora di queste due ragazze che stanno già pensando ad un disco di inediti senza però abbandonare del tutto l’effetto “revival” e con il sogno di un musical nel cassetto.
Viviana Berardi
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