L’incontro tra Monica Demuru e Natalio Mangalavite, risale alla partecipazione della cantante ed attrice sarda al disco “L’amico di Cordoba” del trio composto dal pianista argentino e completato da Xavier Girotto e Peppe Servillo. Da allora le loro strade si sono incontrate più volte e nel 2010 è nata l’idea di incrociare i rispettivi background artistici dando vita ad un duo che mettesse al centro la ricerca continua e la sperimentazione, partendo da un ampio repertorio di brani folk, pop, cantautorali e jazz, per toccare composizioni originali. L’intensa attività live degli ultimi quattro anni ha fruttato grandi consensi e nelle intenzioni del duo c’era l’idea di cristallizzare il lavoro svolto in un album. La spinta decisiva è arrivata in occasione della loro partecipazione all’edizione 2016 di Time in Jazz di Berchidda, Paolo Fresu li ha invitati a registrare per la sua etichetta e, così, è nato “Madera Balza”. Registrato nel maggio del 2017 presso il Colibrì Studio di Roma, il disco raccoglie diciassette brani che, nel loro insieme, sintetizzano perfettamente il dialogo tra due anime latine: quella sarda della Demuru e quella sudamericana di Mangalavite,
un’alchimia sonora raffinata ed elegante che emerge tanto nei momenti più melodici quanto negli spaccati improvvisativi. Ogni brano vibra di una costante tensione verso la ricerca di melodie brillanti e soluzioni armoniche originali in cui il jazz è la base di partenza per esplorare con leggerezza i suoni di confine. Si parte dalla Sardegna con lo splendido crescendo di “Mariedda” in cui alla voce si aggiunge il pianoforte che evoca la trama melodica tradizionale, l’album entra nel vivo con le sperimentazioni nei territori scat di “Africaes” e poi con la magistrale resa di “Monti di Mola” di Fabrizio De Andrè. L’ascolto ci conduce attraverso composizioni originali, ispirate a due dei temi guida del festival Time in Jazz 2015 e 2016, le Ali e i Piedi (superba “Passavamo (per Sergio Atzeni)” e l’intensissima “A due passi da te” cantata da Mangalavite), le riletture di classici della musica brasiliana (“Senza Paura” di Toquinho e “Sonetto di separazione” di Tom Jobim e Vinicius De Moraes) e di quella sudamericana (“Gracias A La Vida” di Violeta Sandoval, “Duerme, duerme negrito” di Victor Jara e “Camino del Indio” di Atahualpa Yupanqui), per tornare alla canzone d’autore italiana con “Via con Me” di Paolo Conte. Insomma “Madera Balza” è un lavoro fascinoso nel quale emerge a pieno la maturità di due artisti in grado di attraversare in lungo ed in largo tradizioni e stili musicali differenti.
Salvatore Esposito
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