Garrett List – Your Own Self (Black Sweat Records, 2018)

Il 10 ottobre, l’etichetta italiana Black Sweat Records ha pubblicato una ristampa di “Your Own Self”, lo storico esordio del compositore e trombonista americano Garrett List. Nato a Phoenix (Arizona) nel 1943, presto si trasferì con la famiglia nel sud della California dove crebbe e si avvicino alla musica. In giovane età, a soli 18 anni, List era già molto attivo come compositore e insegnante. Nel 1965 lasciò la California per proseguire gli studi e frequentare la prestigiosa Juilliard School a New York. Qui incontrò molti musicisti tra cui Luciano Berio e il direttore Dennis Russell Davies, con cui formò il Juilliard Ensemble. Tra gli anni 60 e 70, Garrett diventò uno dei protagonisti della fervente scena artistica della città, distinguendosi come apprezzato musicista “freelance”. Il suo curriculum include prestigiose collaborazioni che spaziano da La Monte Young e Anthony Braxton, sino a Steve Lacy, Frederic Rzewski e MEV, tra i molti... L’esordio solista “Your Own Self”, pubblicato nel 1972 per la “Opus One”, un’etichetta nata nel Maine, riuscì in un certo senso a sintetizzare perfettamente le sue “variegate” esperienze. Ricco di riferimenti tanto al “misticismo” di La Monte Young, quanto alla “persistenza ritmica” di Riley, l’album presenta anche forti legami con la dirompente energia del free jazz in un mix molto particolare. Nei 35 minuti di durata complessiva, il brano inizia da un drone per organo, fiati e voce, a cui si aggiungono in seguito pianoforti e vibrafoni. All’undicesimo minuto circa, subentra un ostinato ritmico ai vibrafoni e al pianoforte che sfuma in chiusura della prima parte (18.26) per riemergere nel secondo lato, trasformandosi in un’impetuosa improvvisazione free. Il climax perfettamente orchestrato nella composizione, si conclude con la riappacificante ripresa della sezione iniziale, introdotta da rintocchi di pianoforte, voci recitanti e fiati, rispettando la tipica “ciclicità” molto cara a diverse opere “minimaliste” del periodo. Non a caso, l’organico è impreziosito dalla presenza di Jon Gibson (sassofono) e Joan La Barbara (voce), due membri fondatori dello storico Philip Glass Ensemble. Oltre a Gibson, La Barbara, e naturalmente List al trombone, gli altri musicisti coinvolti sono: Mike Williams (basso) , David Jolley (corno francese), Gordon Gottlieb, Gregory Reeves (percussioni) , Frederic Rzewski, Rick Cutler (piano), Lou Ranger, Mark Gould (tromba), Barry Jekowski, Roy Pennington (vibrafoni), Jay Clayton e Jerry Kaplan (voci). In definitiva,“Your Own Self” è un album di estrema bellezza e originalità nel quale convivono mondi sonori (solo in apparenza) difficilmente conciliabili. Qui, la rigida strutturazione delle tipiche composizioni minimaliste, lascia spazio alla vivacità dell’improvvisazione jazz per un esperimento senza precedenti. L’unico progetto che forse tenta un approccio affine, è lo splendido “Attica, Coming Together, Les Moutons De Panurge” di Frederic Rzewski, uscito nel 1974 ancora per Opus One e recentemente ristampato sempre da Black Sweat Records. Insomma, se amate la musica sperimentale degli anni settanta, non potete assolutamente lasciarvi sfuggire questi album. 


Marco Calloni

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