Cantautore necessario è una locuzione-boa. E’ un brand controtendente e una mission insieme. L’oasi-contraltare al vacuo musicale che ha preso piede e, peggio ancora, che s’avanza. Se riferito al suo demiurgo, cantautore necessario è anche una tautologia: Edoardo De Angelis è un cantautore che si è dato il compito di ripristinare la significanza necessaria alla canzone. “Il cantautore necessario” è l’etichetta-viatico attraverso cui ci proverà. Per adesso, sotto quest’egida, un disco. Il suo, tutto di inediti. Si intitola (nomen omen) "nuoveCanzoni" e declina la vita - sognata, vissuta, inseguita, passata, recitata, subita, sfidata – nel modo con cui De Angelis è solito declinarla di disco in disco, diviso tra ragione e sentimento, passaggi civili e dintorni del cuore. Quarant’anni e spiccioli generosi, a schizzare acquerelli, di musica e di parole. A riferire della stupefazione o lo sgomento che possono discendere dalla rabbia e dall’amore, dalla vita presa a morsi e dai morsi della vita, dalle stelle (autentico topos deangelisiano) e dal mare, al contempo salvatore e assassino. Le "nuoveCanzoni" sono undici. Undici stazioni di un viaggio interiore (o praticato di fatto); un viaggio ontologico, da un punto all’altro della vita, inseguendo un filo rosso sbieco, mai come nella fattispecie sparpagliato tra temi, rimandi, sotto-testo. Realtà e fantasia. “Direi che questa volta i fili sono due: il tempo, la sua trama invisibile mai ferma, che lega passato e futuro e ci fa toccare il presente e, ancora una volta, nelle mie storie, il valore del confine.

Mario Bonanno
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Storie di Cantautori