Giorgio Distante – Meno Mondo Possibile (Desuonatori, 2018)

Talentuoso trombettista salentino con alle spalle una solida formazione accademica, Giorgio Distante vanta un articolato percorso artistico nel corso, costellato da prestigiose collaborazioni in ambiti musicali differenti, spaziando dalla musica popolare alla contemporanea, dalla world music al jazz, e nel quale spicca il suo prezioso contributo a diversi album, realizzati dal collettivo Desuonatori, realtà tra le più interessanti del panorama musicale nazionale. Proprio, nell’ambito di questa straordinaria fucina creativa, ha preso vita “Meno Mondo Possibile”, nuovo album nel quale ha raccolto otto brani, composti nell’arco degli ultimi quattro anni e caratterizzati da una scrittura vibrante dell’urgenza creativa di tradurre in musica il suo rapporto con il resto del mondo. Rispetto al debutto “VAR” del 2012 in cui si divideva tra tromba ed elettronica, questo nuovo lavoro vede il musicista salentino sperimentare, con la complicità di Valerio Daniele (chitarra baritona ed elettronica) e Dario Congedo (batteria), l’utilizzo della Hy E.T. (Hybrid Electroacoustic Trumpet o Hello ET) tromba ibrida autocostruita in cui un Raspberry PI3, attraverso il sistema Pure Data, processa in tempo reale il suono acustico con quello digitale del synt. Durante l’ascolto ad emergere è la capacità del trio di spostare sempre più avanti i confini della ricerca sonora, partendo da strutture semplici che via via si evolvono in architetture sonore più complesse nelle quali la musica di Frank Zappa incontra il jazz, il dub e l’elettronica. Spinti dalle vorticose scansioni ritmiche della batteria di Congedo, la Hy E.T. di Distante e la chitarra di Daniele danno vita ad un impeccabile interplay, una perfetta alchimia sonora in cui lavorando per sottrazione, si mantengono distanti da orpelli e manierismi, esaltando la riconoscibilità del suono, delle timbriche e del fraseggio. Se la sei corde di Valerio Daniele volteggia tra ruvide distorsioni, lontana a distanze siderali dalle aperture melodiche ed evocative di “Bestiario” di Francesco Massaro, la Hy E.T. di Giorgio Distante tesse trame sonore intriganti che si sciolgono nelle increspature dell’elettronica. Una scommessa non da poco che il trio vince a man bassa tanto nei momenti più lirici e riflessivi in cui gioca un ruolo centrale la scrittura, quanto negli spaccati improvvisativi. Ad aprire il disco è la suggestiva “E si comincia sempre parlando del tempo”, la descrizione dell’inizio di un dialogo con qualcuno che non appartiene alla propria quotidianità che prende le mosse dalle interazioni tra chitarra, tromba e batteria ed approda in crescendo ad un finale travolgente. Se “Lorenzo” si snoda attraverso il sofferto ricordo di una persona scomparsa improvvisamente, la title-track racchiude il senso di profondo di tutto il disco nel susseguirsi di accelerazioni, arresti e ripartenze inattese. La sperimentale “Somma Devozione” firmata da Dario Congedo e quel gioiello di scrittura cinematografica che è “Hitchcock” ci accompagnano verso il finale in cui spiccano le superbe “Siamo circondati” e “Mi fai una domanda ma non ascolti la risposta” in cui si tocca il vertice di tutto il disco e che fanno da preludio alla conclusiva “Primo giro di giostra”, dedicata “ad una nuova vita che si forma, una nuova speranza”. “Meno Mondo Possibile” è, dunque, un disco splendido da ascoltare con grande attenzione per coglierne le sfumature più nascoste e toccare con mano il talento di Giorgio Distante. Stampato solo in vinile in una tiratura limitata di trecento copie, il disco, come tutti i lavori del collettivo Desuonatori, è disponibile gratuitamente in streaming su Soundcloud


Salvatore Esposito

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