Alberto Dubito e Disturbati dalla CUiete, Santa Bronx, Squilibri 2017, pp. 64, Euro 15,00, Libro con Cd

Prima uscita della nuova collana Canzoniere, edita da SquiLibri e diretta da Lello Voce (coordinamento), Gabriele Frasca (poesia), Frank Nemola (musica) e Claudio Calia (comics e disegni), “Santa Bronx” è la riedizione critica in formato cd-book di quella straordinaria opera d’arte che fu l’album “La frustrazione del lunedì e altre storie delle periferie arrugginite”, firmato dal duo rap Disturbati dalla CUiete, composto dal musicista Davide “Dr. Sospé” Tantulli e da Alberto Dubito, pseudonimo di Alberto Feltrin, morto tragicamente appena ventenne nel 2012. Agli albori del nuovo millennio, la musica del duo segnò una piccola grande rivoluzione nella scena rap italiana, svelando la possibilità di esplorare nuove e più originali forme espressive in grado di esprimere fino in fondo le tensioni e le speranze della generazione degli Anni Zero. La prematura scomparsa del giovane rapper interruppe il cammino del duo il cui lascito ha tracciato un solco nella musica italiana da riportare alla luce e questo volume coglie perfettamente nel segno, facendo emergere tutte le sfaccettature della sua eclettica anima artistica. Poeta, musicista, fotografo e straordinario street poet, nonché vincitore del Poetry slam nazionale, Dubito nei suoi spoken words, intrisi tanto di rap americano come delle liriche dei poeti francesi dell’Ottocento, raccontava storie che partivano dal vissuto di quelle che lui chiamava “periferie arrugginite”, non solo quelle urbanistiche della provincia italiana, ma piuttosto quelle esistenziali dell’anima che lui stesso percorre in prima persona e che identifica nel nome “Santa Bronx".Sono, come scrive l’editore, “luoghi corrosi da miliardi di passi, incrostati da disillusioni infinite, irrimediabilmente intaccati alle fondamenta, città addormentate e narcotizzate, vittime di una terapia del dolore che, nel momento in cui annulla la sofferenza e l’angoscia, consegna chi la pratica a un sonno che nega ogni futuro, a quello che potremmo definire, per l’appunto, un tempo ‘periferico’. Ma sono anche l’unico luogo dove sia possibile ridare senso a parole ormai logore, dove sia possibile suonare una musica che non accompagni la lotta, ma che sia, essa stessa, lotta”. Aperto dalla toccante e profonda introduzione di Lello Voce ed impreziosita da un poetry comics firmato da Claudio Calia, ispirato ai testi e alle musiche di Dubito e dei Disturbati dalla CUiete, Santa Bronx è un’opera pregevole che si muove sui diversi livelli artistici del duo, mescolando musica, suoni ed immagini che rimandano a rabbie, delusioni, speranze, sogni, progetti e utopie di una generazione di “pentole a pressione” pronte ad esplodere. L’ascolto del disco ci svela l’incredibile varietà stilistica che permea l’approccio al rap dei Disturbati dalla CUiete, dove l’hip hop è la base di partenza per incursioni ora nel rock ora nel jazz ora ancora nell’elettronica e nel drum&bass fino a raggiungere l’heavy metal e il punk. Spiccano, così, l’iniziale “Storie abbandonate” nella quale è racchiuso il manifesto artistico del duo, la toccante “Vent’anni contro” in cui brilla la base elettronica di Dr. Sospè e il violino di Lorenzo Buffato e quel gioiello che è “Frustrazione” nella quale Dubito cita Rimbaud e Spike Lee e duetta con M1 dei Dread Prez, ma soprattutto le storie di vita quotidiana di “Circolo vischioso” e l’affresco delle periferie del nord est de “Le periferie arrugginite”. Non mancano due spaccati in cui viene messo al centro l’amore: quello al veleno di “Cara città – mash up!” e quello che strappa l’anima della struggente “Stazioni nelle stazioni”, mentre il vertice del disco è rappresentato da “Il ciclo dei vinti 2.0” in cui da brividi sono i continui riferimenti al suicidio e “Non c’è più tempo” un invito a continuare a lottare pur sapendo di bruciare in fretta. Insomma “Santa Bronx” è il ritratto a tutto tondo di Dubito e del suo fare musica con i Disturbati dalla CUiete, una realtà artisticamente matura, dalla cifra stilistica riconoscibile ed unica. Una supernova splendidente che ha attraversato la musica italiana che merita di essere scoperta ed amata. 


Salvatore Esposito

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