In questo Ep di debutto per Almendra, la pianista e compositrice Ornella Cerniglia ci offre un gradito assaggio del suo approccio allo strumento. Tra composizioni personali (“Cu’va e cu’veni”, “L’attesa”) e originali scelte di repertorio (“Sinister Resonance” di Henry Cowell, “Una pastorale etnea” di Francesco Pennisi), la musicista dimostra spiccata curiosità e gusto, tanto nella scelta dei brani, quanto nelle proprie esecuzioni. La formazione accademica presso il conservatorio Bellini di Palermo e gli studi universitari, le permettono di spaziare con disinvoltura da Mozart e Chopin al Pop, con l’esecuzione in prima assoluta degli arrangiamenti di Marco Lenzi su brani di Syd Barrett , presso il teatro Goldoni di Livorno nel 2009.
Nel suo articolato percorso trovano spazio anche la musica popolare, con l’incisione nel 2011 dei “Canti della terra e del mare di Sicilia” di Alberto Favara e una particolare curiosità per le avanguardie americane del 900. Frequenti sono le collaborazioni con compositori e gruppi contemporanei, come per esempio, il Self-Standing Ovation Boskàuz Ensemble di cui è pianista stabile. Dopo le chitarre di Blanco Sinacori, il violoncello di Alessio Pianelli e “l’orchestra” avant-rock di Mezz Gacano, Almendra dedica a Ornella Cerniglia un nuovo Ep della Piano-Series, nato nello stesso ambiente del recente “Kinderheim” che ha siglato l’incontro della musicista con Almendra. La “base operativa” del progetto infatti, è ancora una volta lo Zeit Studio, atelier creativo e luogo di sperimentazione della label palermitana.
L’ Ep è composto da quattro tracce, disponibili solo in formato digitale, anticipate dal curioso “Continous Mix”, un esperimento (già utilizzato da Almendra) che ripropone i brani in forma unitaria, offrendo una prospettiva d’ascolto alternativa e (appunto) continuativa. Questo mix intende in un certo senso “evolvere” e arricchire il suono del pianoforte con ulteriori sfumature e passaggi di raccordo tra le tracce.
Tra le prime due, Ornella canta attraverso le corde del pianoforte, sdraiata a terra sotto la tavola armonica, con il pedale di risonanza abbassato, tra le successive, possiamo ascoltare il synth di Giovanni di Giandomenico ospite nella Title Track.
“L’attesa” è un invito a fermarci, prendere del tempo, ascoltare e sorprenderci, cose che oggi sembrano sempre più difficili… Questi trentacinque minuti, sono un preludio, l’ottimo biglietto da visita di un’artista che presto pubblicherà sempre per Almendra il suo album da solista… Condividiamo anche noi questa “Attesa” e attendiamo curiosi!
Marco Calloni
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Contemporanea