Giorgio Albanese Quintet + Orchestra – Vento Di Maestrale (Skycap Records, 2017)

La fisarmonica cominciò a diffondersi in ambito jazz intorno agli anni Trenta del secolo scorso, facendosi largo nelle band swing e be-bop, tuttavia la sua piena affermazione la si ebbe diversi anni dopo con maestri indiscussi come Gorni Kramer, Art Van Damme, Peppino Principe, ma soprattutto Richard Galliano che sperimentò l'intreccio tra la tradizione della musette francese e l'improvvisazione. Guardando in casa nostra, non possiamo non citare due straordinari fisarmonicisti come Gianni Coscia e Antonello Salis, i cui mantici risplendono in numerosi dischi. Nel sentiero tracciato da questi straordinari musicisti, si inserisce Giorgio Albanese, talentuoso fisarmonicista e compositore di Ostuni, con alle spalle già numerose collaborazioni nelle quali ha messo in luce il suo eclettico approccio allo strumento e una costante tensione a spostare sempre più avanti i confini delle proprie ricerche sonore. Il suo nuovo album “Vento Di Maestrale” raccoglie cinque brani, di cui quattro incisi con in quintetto con Gianni Lenoci (pianoforte e sintetizzatore), Danilo Gallo (contrabbasso e sintetizzatore), Pippo “Ark” D’Ambrosio (batteria) e Steve Potts (sax soprano) , ed ai quali si aggiunge una lunga suite finale che lo vede accompagnato dall’orchestra composta da Dario Nitti (marimba), Antonio Valente (marimba), Giorgio Distante (tromba e elettronica), Mike Rubini (sax contralto e baritono), Michele Salvemini (clarinetto basso e elettronica), Alberto Piccinni (strumenti autocostruiti), Giorgia Santoro (flauti), Stefano Luigi Mangia (voce), Pablo Montagne (chitarra), Giovanni Angelini (batteria), Pino Basile (batteria) e Giacomo Mongelli (percussioni). Si tratta di un lavoro senza dubbio originale e ricco di belle intuizioni che, come scrive lo stesso Albanese, è “un perfetta sintesi delle più diverse esperienze musicali, che vedono nella composizione per piccola e grande ensemble la caratteristica principale, così come il punto di partenza per una concezione di un “suono contemporaneo” che mi appartiene in qualità di fisarmonicista, compositore e improvvisatore.”L’ascolto svela uno stile compositivo nel quale jazz, musica contemporanea e suoni del Mediterraneo si intersecano dipanandosi tra suggestioni e influenze differenti come nel caso dell’iniziale “Slot Machine” e della splendida “Schizofrenie”. Se tra tango e jazz si muove il brillante tema mediterraneo di “Beyond the Blue Sky” nella quale spiccano tanto i soli di contrabbasso di Gallo e di sax di Steve Pots , quanto, la successiva “Lobbing” ci propone originali intersezioni con l’elettronica. La gustosa “Labirinto” nella quale spicca la eccellente tecnica strumentale di Albanese, ci introduce al vertice del disco ovvero l’imperdibile "Suite del Maestrale”, incisa con l’orchestra. Il brano che nella sua stesura rimanda all’esperienza di Albanese nella Minafrìc Orchestra di Pino Minafra, ci regala oltre venti minuti di grande musica con la scrittura del fisarmonicista pugliese che svela un fascinoso tratto narrativo nel quale si alternano spaccati riflessivi e momenti più concitati. “Vento di Maestrale” è, dunque, un disco da ascoltare con la dovuta attenzione, per cogliere a pieno il talento compositivo e l’originale tecnica strumentale di Giorgio Albanese. 

Salvatore Esposito

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