Sancto Ianne con Daniele Sepe e Shark Emcee + Municipale Balcanica, La notte delle streghe, Benevento 23 Settembre 2017

I Sancto Ianne costituiscono una realtà musicale molto ben radicata nella loro provincia d’origine, quella di Benevento, area interna della Campania che, per parafrasare uno dei loro brani più toccanti «non sta vicino al mare». Facile immaginare che i loro live siano vissuti come una festa da parte del pubblico che ai loro concerti accorre sempre numeroso e partecipe, spesso armato di castagnette e voglia di danzare. Anche perché la qualità dei brani e quella dei musicisti è originale ed impareggiabile e, stavolta, per il concerto per festeggiare i loro 25 anni di attività, i musicisti della formazione sannita si sono schierati sul palco in un assetto di fuoco. E l’affetto per la band, riconosciuta come espressione della comunità, è veramente palpabile sotto il grande palco in piazza Castello. Nel concerto del 23 settembre per “La notte delle streghe”, iniziativa che ha racchiuso nel centro storico di Benevento due notti di divertimento con musica, danza, arte, sport, gastronomia improntati alla leggenda delle streghe, Gianni Principe, voce e front-man della formazione, è stato supportato dai fidi Pierluigi Bartolo Gallo al basso, Ciro Maria Schettino ai plettri, Giovanni Francesca alla chitarra elettrica, Alfonso Coviello alle percussioni, Sergio Napolitano alla fisarmonica e alle percussioni, Raffaele Tiseo al violino. 
La musica dei Sancto Ianne si pone in gradevole equilibrio tra la canzone d’autore, il folk e il rock e nei testi suggestivi e poetici richiama alcuni elementi incisivi che racchiudono la loro estetica: l’amore per il territorio, il disagio sociale, l’impegno. L’ensemble sannita ha fatto della collaborazione con altri artisti uno dei suoi punti di forza ricercando contatti con altri musicisti dalla cifra stilistica diversa. Una delle collaborazioni che si è consolidata nel tempo è quella con il rapper Shark Emcee, che ha iniziato giovanissimo nel mondo hip hop dove si è fatto notare per il suo stile ironico (e che oggi è balzato agli onori della cronaca anche grazie alla presenza nella trasmissione “Quelli che il calcio” per commentare le partite del Benevento in serie A). Nella loro carriera non hanno disdegnato collaborazioni con il mondo del teatro, affrontando storie importanti come quella dei valani, i bambini che, a Benevento, nella piazza antistante il Duomo, fino all’inizio degli anni Cinquanta, venivano venduti ai latifondisti per essere impiegati nel duro lavoro dei campi e nelle stalle. Collaborazioni che poi sono finite nei loro CD come è accaduto con “Trase” che ha racchiuso proprio le drammatiche e bellissime canzoni che in teatro hanno costituito il nucleo sonoro di “Valani”. 
Nel corso del concerto, libero da rituali celebrativi, la band ha presentato in uno snodarsi incalzante e coinvolgente, brani dai loro quattro lavori discografici con i quali hanno ottenuto tanti riconoscimenti. Tra questi “Uocchie” sul dramma dei migranti, con cui sono stati ambasciatori di Amnesty International. Poi la “Ballata dell’emergenza” sulla problematica ambientale, ”Guardame sienteme” sul dramma del lavoro con Shark Emcee, la toccante “La banda del Matese” su un pezzo di storia locale, “Trase”, “Pe’ la via” ricordo di un tempo passato quando i bambini giocavano per strada. Cambiando registro si è passati all’hip hop di Shark Emcee con “La rovina del mio mondo” e “Orgoglio sannita”. Ospite della serata è stato anche l’artista napoletano Daniele Sepe - che non ha certo bisogno di presentazioni - con il suo sassofono, che si è approcciato con grande sapienza e delicatezza ai brani dei Sancto Ianne. Si riscalda molto l’atmosfera quando, dal repertorio di Sepe, sono stati proposti il brano serbo “Ajde Jano” e “Saranta Palikaria” canzone greca di resistenza, dedicata per l’occasione ai ‘ragazzi’ del centro sociale Depistaggio che nei precedenti giorni hanno ricevuto dal Comune di Benevento l’ingiunzione di sgombero della struttura di via Mustilli. 
Ancora con Sepe per un brano dalla tradizione argentina di Atahualpa Yupanqui e, infine, finale ad altissima temperatura con “’E bolle da’ Malvizza”, travolgente brano dei Sancto Ianne ispirato ad una taverna gestita dal diavolo in persona, suonato insieme a Luca Casbarro alla zampogna, Daniele Sepe al sax con gli interventi vocali di Shark Emcee. Subito dopo, la Municipale Balcanica ha iniziato il suo energetico live. La band pugliese di Terlizzi, la principale formazione italiana di musica balcanica, ha proposto un set ricolmo di musiche rutilanti: klezmer, da matrimoni, musiche da banda, il tutto condito con uno spruzzo di jazz e di suoni orientali. La Municipale ha sostenuto ritmi indiavolati per tante persone che, sotto il palco, si sono scatenate nelle danze. Gli ottoni (tromba, sassofono,clarinetto) la fanno da padroni e insieme a voce, chitarra, basso elettrico e batteria offrono uno spettacolo frenetico e giocoso in un mix di culture diverse che, unita ad una grande sicurezza nella gestione del palco, costituisce uno dei principali punti di forza di questa band. Al termine del concerto la notte è ormai inoltrata, sono le due passate e l’umidità della città “tra i due fiumi” si fa sentire. Si rientra, con le orecchie ancora traboccanti di suoni, appagati dalla travolgente serata. 


Carla Visca 
Foto e video di Carla Visca

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