Circolo Mandolinistico San Vito dei Normanni – Dopobarba. Armonie Profumate dalle Barberie di San Vito dei Normanni (Kurumuny, 2017)

In Salento, come anche in altre regioni italiane (si veda ad esempio la Sicilia), fino agli anni Cinquanta, le sale da barba erano uno dei luoghi principali della musica nei piccoli centri. Infatti, i barbieri tra un taglio e l’altro, erano soliti esibirsi suonando strumenti a pizzico (chitarre, mandolini, mandole) insieme ad altri musicisti, spesso non professionisti, per allietare la clientela e l’intera comunità, proponendo un ampio repertorio che spaziava di brani tradizionali alle arie delle opere liriche. I giovani garzoni, oltre al mestiere, imparavano a conoscere la musica e a suonare uno strumento, e di generazione in generazione, questa tradizione è arrivata ai giorni nostri. In questo senso è esemplare il caso di San Vito dei Normanni (Br) dove, fino a qualche anno fa, percorrendo le vie del centro cittadino, era ancora possibile ascoltare il suono dei mandolini proveniente dai saloni da barbiere e dalle botteghe degli artigiani. Dopo la chiusura dell’ultima barberia musicale nel 2003, questa tradizione correva il rischio di finire nell’oblio e grazie all’opera di Federico Di Viesto, uno tra gli ultimi barbieri musicisti e depositario della tradizione sanvitesi, e Giovanni De Palma, è stato rifondato il Circolo Mandolinistico di San Vito dei Normanni, le cui origini risalgono al 1934, quando aprì i battenti su iniziativa del Professor Francavilla per terminare le sue attività alcuni anni dopo, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 2015 con la nuova direzione del mandolinista Giuseppe “Peppo” Grassi, il Circolo ha ripreso forza e vigore le sue attività con l’obiettivo di diffondere i diversi linguaggi espressivi e la tradizione musicale legata al mandolino, ed oggi è tornato ad essere un luogo di incontro ed aggregazione, dove musicisti giovani ed anziani, professionisti e non suonano e si confrontano costantemente, proprio come accadeva nelle antiche botteghe di un tempo. A cristallizzare le attività di questa splendida realtà musicale, è “Dopobarba. Armonie profumate dalle barberie di San Vito dei Normanni, disco edito da Kurumuny, nel quale sono raccolti quindici brani, prodotti da Peppo Grassi (mandolino) e Mimmo Epifano (mandolino), ed incisi da un large ensemble composto da: Federico Di Viesto (mandolino e chitarra), Giovanni Arpino (percussioni) Domenico Bruno (percussioni), Pietro Camporeale (mandolino e basso tuba), Carmine “Nuccio” Caroli (mandola) Francesco Ciriello (chitarra), Vincenzo “Swing” Fasano (voce), Palmo Rosario Grassi “Palmuccio di Patr’Antonio” (voce), Antonio Montanaro (mandola), Gino Punzi (violoncello), e Cosimo Santoro (voce). L’album, registrato in presa diretta presso Casa Bruno a San Vito dei Normanni, offre una esaustiva panoramica sull’ampio corpus di brani che compongo il repertorio del Circolo, si va dai ballabili alle operette, dalle serenate alle pizziche pizziche fino a toccare melodie moderne suonate con l’originale tocco “alla barbiera”. L’ascolto ci riporta indietro nel tempo, in quelle barberie dove la musica si confondeva all’odore di dopobarba e fumo di sigarette, così ascoltiamo piccole perle come l’iniziale “Suona suona chitarrita” e “La partida”, canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana (“Parlami d’amore Mariù” , “Boccuccia di rosa” e “Vecchio Frack”) ma anche brani da ballo come “Polka in La Minore”, frammenti di colonne sonore (“Colonel bogey march/Stars and stripes forever”) e classici della musica internazionale (“And I Love Her” e “The House Of Rising Sun”). Il vertice del disco arriva però sul finale con la splendida resa del classico della canzone napolentana “Era de maggio” e gli irresistibili “Stornelli” che suggellano un lavoro prezioso da ascoltare con grande attenzione. 


Salvatore Esposito

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