Rachele Colombo e Miranda Cortes – ‘Ndar (Freecom, 2016)

“’Ndar” è il concept album nato dalla collaborazione tra la cantautrice e polistrumentista veneta Rachele Colombo (voce, chitarra classica, elettrica, battente, bendir, darbuka, percussioni) e la fisarmonicista Miranda Cortes, le quali hanno incrociato i rispettivi background musicali per dare vita all’itinerario di un immaginario viaggio sonoro che dalla Laguna Veneta si apre al Mediterraneo, disegnando nuove rotte tra jazz, world music e musica contemporanea. Temprate da tempeste, burrasche e acque agitate, e fortificate dal sole che si riflette sull’acqua durante la bonaccia, queste due artiste hanno messo in fila sedici brani originali nei quali si intrecciano lingue, sonorità e forme d’arte differenti, poesia, teatro e musica costituiscono così i tasselli di un impianto narrativo tutto da scoprire. Registrato tra maggio 2015 e luglio del 2016, il disco nel suo insieme costituisce una sorta di lunga suite costruita tra storie del passato e frammenti di contemporaneità in cui la tradizione musicale veneta si intreccia con i suoni dei Balcani e le melodie kletzmer. Ad aprire il disco è “Bellezza”, una sorta di invocazione alla musa prima della partenza, nella quale spiccano l’intensa prova vocale della Colombo, l’arpa di Jessica Pettenà e il violino di Marianne Wade. Se “Mediterraneus” è una dedica al Mare Nostrum con i versi dell’Odissea recitati in greco da Francesco Puccio e Luciana Roma, la successiva “Acquarium Venitem” mescola le poesie di Miranda Cortes e Gualtiero Bertelli e l’improvvisazione di Gianni Coscia alla fisarmonica per raccontare l’assalto alla bellezza da parte del mondo imbarbarito. La scena si sposta poi a Venezia con il ritratto in 7/8 del politico del Nord Est decaduto con “Direttore del Nord-Est” e il suggestivo strumentale “Hipermarché – La nuite du Redentor” introdotto da una canzone popolare veneziana ed impreziosito dal dialogo del duo Tiratirache. La struggente “Paròn Perdito con la voce recitante del poeta Gianluigi Secco ci conduce nel cuore del disco dove a brillare sono i ricordi di Rachele Colombo di “Paese Mio” in cui spicca la chitarra flamenca di Michele Pucci, il canto d’amore “Vèstime” e l’maggio al genio bizzarro di Angelo Beolco detto il Ruzante in “Ruzzante Tornato dalla Guerra” nella quale un suo testo in pavan incontra una splendida melodia di ispirazione tardo-rinascimentale. Il tema della partenza ritorna in “Muzar” una fuga per fisarmonica dal ritmo incalzante che apre la strada a “Marcelle B” firmata dalla Cortes. L’etno-rock dell’inno all’amore profondo di “Allo sbando” e l’istantanea sulla società contemporanea “Aspettare L’uscita” con protagonista le sperimentazioni vocali di Paola Lombardo ci conducono verso il finale in con l’intenso “Requiem d’Aqua” cantato in latino e quei due veri e propri gioielli che sono “L’oubli et le papillon” con il suono della sopela istriana di Dario Marusic e la conclusiva “Voria ‘Ndar” in cui giganteggiano il liuto cantabile di Mauro Palmas e il duduk armeno di Maurizio Camardi. “’Ndar” è, dunque, un’opera di rara bellezza ed intensità lirica che non mancherà di appassionare quanti vi dedicheranno con amore un’ascolto. 


Salvatore Esposito

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