La scena musicale italiana negli ultimi anni ci ha raccontato, sempre più spesso, di storici festival che chiudevano tristemente i battenti per problemi economici, dovuti al venir meno dei finanziamenti pubblici, e così non possiamo non salutare con piacere la nascita del “Festival della Canzone Popolare d’Autore. Premio Giorgio Nataletti”, organizzato dal Consorzio “I Castelli della Sapienza” in collaborazione con l’amministrazione comunale di Gallicano nel Lazio e l’associazione Nuova Pro Loco, e svoltosi il 9 e il 10 settembre scorso nella bella cornice del centro storico del comune laziale. La rassegna, la cui direzione artistica è curata dal celebre cantautore Edoardo De Angelis e dal chitarrista Fabio Macera, ha preso vita sotto la stella della resistenza culturale ed in particolare dall’esigenza di riscoprire la musica tradizionale e la cultura orale, nell’ottica del rafforzamento dell’identità e della coesione della comunità. In questo senso importante è stata anche l’istituzione di un premio dedicato alla memoria dell’etnomusicologo Giorgio Nataletti, che verrà assegnato ad una delle quattro band in gara dalla giuria composta da musicisti e giornalisti, il prossimo 8 ottobre in occasione della serata finale, rinviata a causa del maltempo. La figura del ricercatore laziale, che dedicò tutta la sua carriera allo studio della cultura orale dell’Italia centrale, viene esaltata come esempio e paradigma di dedizione alla ricerca su quelle “radici profonde che non gelano”, come ebbe a scrivere J.R.R. Tolkien.
Registrazioni sul campo, trascrizioni e documentazioni in Italia ed all’estero, e ben trentuno raccolte effettuate in varie regioni, Giorgio Nataletti è stata una delle grandi figure della ricerca sulla cultura orale e della critica musicale, nonché membro dell’International Folk Music Council e del Comitato italiano dell’UNESCO. A fare da preludio al festival è stata il 6 settembre la conferenza stampa di presentazione del programma, a cui è seguita l’inaugurazione della interessante mostra “Borghi in…cantati, la vita, le opere e l’eredità di Giorgio Nataletti”, ospitata nel palazzo baronale di Gallicano nel Lazio, nella quale, attraverso nove pannelli è stato ricostruito nei dettagli tutto il suo percorso di ricerca in Italia e all’estero. La rassegna è entrata nel vivo il 9 settembre alle 17,00 con il laboratorio musicale curato da Enrico De Angelis e Fabio Macera, i quali hanno condotto il pubblico alla scoperta della storia della canzone d’autore in Italia, alternando riflessioni, interessanti aneddoti e canzoni. Nonostante le condizioni atmosferiche non promettessero nulla di buono con l’intero pomeriggio caratterizzato da una intensa pioggia, la serata inaugurale ha preso il via con l’esibizione di Andrea Di Giustino e Bandajorona, entrambi in concorso per il premio Giorgio Nataletti. Se l’artista romano ha offerto una set per due chitarre e voce nel solco della canzone d’autore italiana, l’inedita formazione in duo voce e fisarmonica della Bandajorona, ci ha condotto attraverso le intersezioni tra il songwriting più puro e la tradizione.
Da sottolineare l’intensa prova vocale di Bianca “la Jorona” Giovannini che con la sua forte personalità non ha fatto sentire la mancanza della band al completo nel rileggere alcuni brani dal loro ultimo album “Mettece sopra”. A seguire abbiamo rivisto con grande piacere l’Orchestra Bottoni, guidata da Alessandro D’Alessandro, formazione di organetti unica nel suo genere in Italia, che nell’arco di pochi anni ha saputo mettere a frutto tutto il suo talento e le sue potenzialità. La bella rilettura di “Triolè” di Riccardo Tesi incrociata con il blues di “Gimme Some Lovin’”, la serrata versione di “Campagna” e quel gioiello che è “De dame et d'homme” di Marc Perrone hanno rappresentato i vertici di un set intenso ed appassionante, nel quale abbiamo apprezzato la perfetta intesa tra i vari strumentisti del large ensemble di organetti, e la voce di Antonella Costanzo. Insomma, Orchestra Bottoni è ormai qualcosa di più che la next big think della world music in Italia, ma piuttosto un progetto artistico ben definito e con una progettualità musicale chiarissima. Siamo certi che nel prossimo futuro ci regaleranno belle sorprese. Il giorno seguente, la rassegna ha proposto la seconda parte del laboratorio sulla canzone d’autore tenuto da Edoardo De Angelis e Fabio Macera, i quali hanno proposto alcuni classici del repertorio di Sergio Endrigo come una splendida versione per due chitarre e voce di “Io che amo solo te”, il tutto condito da un continuo dialogo con il pubblico, i quali hanno stimolato i relatori con domane e curiosità. L’arrivo di una forte pioggia nel tardo pomeriggio ha costretto gli organizzatori a riviare la serata conclusiva come detto al prossimo 8 ottobre, nel corso della quale si esibiranno gli Aranira e Simone Avincola & Band per il Premio Giorgio Nataletti e a seguire si terrà l’atteso concerto di Tosca con il suo nuovo progetto dedicato alla world music.
Salvatore Esposito
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