Artisti Vari – Songs Of Separations (Navigator Records, 2016)

Era il 18 settembre del 2014 quando il 55% degli Scozzesi votarono no all’indipendenza della loro nazione dal Regno Unito. Solo due anni dopo questo tema sembra essere tornato nuovamente di attualità dopo l’imprevisto risultato del referendum che ha sancito l’uscita dalla Comunità Europea di quest’ultimo. La Scozia, infatti, attraverso il suo primo ministro ha rimesso la questione all’ordine del giorno per conservare la loro permanenza in Europa. Non è ancora chiaro come si evolverà la procedura prevista per quella che è passata alla storia come “Brexit”, così come non se ne conoscono affatto gli effetti economici e politici, quello che è certo è che il sentimento indipendentista della Scozia non si è mai sopito, nemmeno dopo il secco risultato del referendum del 2014. A dimostrarlo è il progetto “Songs Of Separations,”, nato da un’idea della bassista Jenny Hill in concomitanza con la consultazione referendaria, il disco raccoglie dodici brani ispirati alle questioni separatiste ed incisi nella splendida cornice delle Isole Eigg nelle Ebridi Interne da alcune tra le voci più importanti ed autorevoli della scena folk-rock inglese e scozzese: Eliza Carthy, Karine Polwart, Rowan Rheingans, Mary Macmaster, Hannah Read, Kate Young, Jenn Butterworth, Hazel Askew, e Hannah James. Si tratta di un progetto discografico di grande importanza tanto dal punto di vista culturale quando da quello musicale, avendo il pregio di esaltare identità e differenze linguistiche, musicali e tradizionali tra Scozia ed Inghilterra. L’ascolto ci conduce alla scoperta dei sottili riferimenti politici che permeano “Echo Mocks The Corncrake”, in cui viene raccontato l’abbandono delle aree rurali tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo, alla splendida “It Was A’ For Our Rightfu’ King”, scritta dal poeta scozzese Rabbie Burns e magistralmente arrangiata da Hannah Read, dalla folksong dello Yorkshire dagli echi appalachiani “The Poor Man’s Lamentation” alle splendide ballate gaeliche “s Trom An Direadh’ (“Sad The Climbing”), nella quale è racchiuso il racconto del massacro delle Eigg del 1577, e “Unst Boat Song”, entrambe cantate a cappella, fino a giungere alla splendida “Cleaning The Stones” scritta e interpretata magistralmente da Eliza Carthy. Da segnalare ancora la suggestiva ballad del Aberdeenshire “London Lights” e “Sea King” su testo del poeta danese del Diciannovesimo Secolo Adam Oehlenschläger, cantata da Kate Young, tuttavia il vertice del disco arriva sul finale con Rowan Rheingans che propone “Soil And Soul”, nella quale si intrecciano gli antichi panorami delle Isole di Lewis e le leggende gaeliche, ed “Over The Boarder” in cui Mary MacMaster propone in medley alcuni brani tradizionali. “Road Less Travelled”, inspirata dal poema “The Road Not Taken” del 1916 di Robert Frost, chiude un disco assolutamente interessante tanto dal punto di vista storico quanto da quello musicale. 


Salvatore Esposito

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