Noto per essere il trombettista della resident band del programma di Rai3 “Gazebo”, Giovanni Di Cosimo vanta un percorso artistico molto articolato passato dagli studi al Conservatorio di Santa Cecilia, alle esperienze in ambito pop con Raf e Franco Califano, passando per il Collettivo Angelo Mai, fino a toccare quella con il quintetto NU con il quale ha debuttato nel 2011. A distanza di cinque anni Di Cosimo torna in pista con il secondo album del progetto NU, allargato per l’occasione in sestetto con la partecipazione di Simone De Filippis (chitarra ed elettronica), Paolo Pecorelli (basso ed elettronica), Cristiano De Fabrittis (batteria), Daniele Tittarelli (sax) e Arturo Valiante (pianoforte e keyboard), a cui si aggiungono Marco Conti (sax tenore e flauto), Marco Fagioli (tuba), Fabio Gionfrida (viola da gamba), Stefano Vicarelli (moog), Roberto Angelini (chitarra slide), Matteo D’Incà (chitarra) e Diego Bianchi (percussioni). Frutto di un intenso percorso di ricerca partito dall’esigenza di ritrovare l’essenzialità della tromba all’interno di una formazione a sei, il disco svela un linguaggio compositivo e strumentale molto originale nel quale si intrecciano influenze e stili differenti dall’elettronica alla world music dal blues all’acid jazz, lasciando ampio spazio all’ispirazione. Quasi fosse un concept album, il disco si compone di otto brani dal taglio molto personale ed introspettivo che nel loro insieme si svelano come le pagine di un diario che l’ascoltatore assapora man mano, sfogliandolo. Aperto dalla evocativa “Alone”, il disco entra nel vivo con la splendida “Inside” il cui playing denso di poesia ci introduce alle più sperimentali “Metalex” e “Another Cut”, ma il vero vertice del disco arriva con “Home” in cui spicca il solo sinuoso e coinvolgente di Tittarelli. La trascinante “Pay The Penality” ci conduce verso il finale con “Bluette” e “Hay” che chiudono un disco brillante nel quale sperimentazione e contaminazione vanno di pari passo.
Salvatore Esposito
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