“Lo scandalo del contraddirmi, dell’essere/con te e contro te,/con te nel cuore, in luce, contro te nelle buie viscere” così ne “Le Ceneri di Gramsci”, Pier Paolo Pasolini evocava in chiaroscuro quel costante confronto/contrasto interiore che ne caratterizzava la sua esistenza. Questi versi recitati da Giovanna Marini, ci introducono all’ascolto del suo nuovo album “Jo i Soj. Ricordando Pasolini”, colonna sonora dello spettacolo omonimo, per la regia di Enrico Frattaroli. Già in passato la ricercatrice e compositrice romana si era misurata con l’opera di Pasolini mettendone in musica i versi in diversi spettacoli, diventati poi dischi come nel caso di “Pour Pier Paolo” del 1984, “Partenze” del 1996, “Si Bemolle” del 1999 ed ancora “Cantata per Pier Paolo Pasolini” del 2001, ma con questo suo nuovo lavoro, ne rilegge per la prima volta in musica i versi in friulano tratti da “La Meglio Gioventù” e da “La Nuova Gioventù”, donandogli una luce tutta nuova. Per comprendere la dedizione e la passione con la quale la Marini ha lavorato a questa spettacolo ci sembra opportuno riportare quanto scrive nella presentazione, raccolta nel corposo booklet che accompagna il disco: “Questo lavoro mi ha impegnato per molti anni, prima con strumenti, percussioni, sassofoni e voci, poi spogliando via via le partiture fino a riscriverle, ora, nel 2015, per solo coro, e coro di voci naturali. Continuo a pensarle come uno straordinario capolavoro, da contrapporre all’altra anima di Pasolini, quella analitica, spietatamente analitica, dove una causa deve sempre avere un effetto, e si deve considerarli tutti e due in un incatenamento, a volte crudele, ma purtroppo sempre giusto, coerente. Così è nato questo pezzo di musica e lettura, quasi come una conseguenza naturale del mio amore per questa persona”. L’ascolto ci svela un lavoro pregevole e di alto spessore culturale, un’opera per voce recitante e coro, nella quale Giovanna Marini ed il Coro Favorito della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, diretto da Patrizia Rotonda, danno vita ad una celebrazione straordinaria della poetica dello scrittore friulano, che giunge a quarant’anni dalla sua prematura scomparsa. Poesia, teatro e musica si mescolano in modo inusuale ed imprevedibile, ponedo a confronto il Pasolini maturo che si rivolge alle nuove generazioni e quello della sua formazione politica e poetica in Friuli. Nelle musiche della Marini, Pier Paolo Pasolini si trova di fronte a sé stesso, con la voce recitante che ci guida attraverso le composizioni degl’anni settanta, mentre il coro canta e commenta con le poesie in friulano, piene di struggente dolcezza e nostalgia per la sua terra e la vita semplice che la caratterizzava. Un moderno oratorio che esalta la complessità e la potenza del pensiero e dell’immaginario pasoliniano, che trova conforto anche nella riproposta di alcune villotte della tradizione friulana. “Jo i Soj” è, dunque, un disco affascinante, forse di non facile ascolto per il pubblico generalista, ma assolutamente rappresentativo della grandezza di Giovanna Marini come compositrice.
Salvatore Esposito
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