A due anni di distanza dal sorprendente debutto “Doman L’è Festa”, i veronesi Contrada Lorì tornano con “Eviva Il Mar”, disco che giunge a coronamento di una lunga e fortunata serie di concerti che li ha condotti a girare in lungo ed in largo la nostra penisola, e che li ha visti anche protagonisti come opener dei Modena City Ramblers. Laddove il loro primo album si caratterizzava per il forte legame con la tradizione e la cultura popolare veneta, questo nuovo episodio della loro discografia sposta più avanti i confini della loro ricerca sonora nell’incontro con le sonorità e le suggestioni del mare, ed in particolare del bacino del Mediterraneo. Dalle colline veronesi, Contrada Lorì è scesa giù in Calabria, a Vibo Valentia nel quartiere Coccorino, per incidere questo nuovo lavoro, che cattura la sensazione di stupore che può avere chi non si è mai bagnato nelle acque del mare. Quasi fosse una sinfonia in chiave popolare, il disco si compone di dodici brani caratterizzati da arrangiamenti molto curati che avvolgono di atmosfere leggere e spensierate i testi in dialetto veneto. In questo senso molto ricca è anche l’organico degli strumentisti composto da Federico De Vittor (pianoforte, vibrandoneon, percussioni e voce), Massimo Florio (fisarmonica e voce), Roberto Nicolino (contrabbasso e voce), Paolo Marocchio (mandolino e voce), Giulio De Boni (percussioni e voce), Francesco Ambrosini “Ambro” (percussioni e voce), Arturo Pero (violoncello, voce e campanella), Federica Gallia (violino), Andrea Trevisan (chitarra), e Stefano Saccomanni “Sacco” (batteria), i quali costruiscono un architettura sonora perfetta per la voce di Francesco Scardoni. Aperto dalla title track, una barcarola dai toni malinconici in cui brilla il solo di vibrandeon di De Vittor, il disco si svela in tutto il suo fascino con il Primo Tempo in cui spiccano i ritmi latin di “Sensa Senso” di Roberto Rizzini, le atmosfere marinare del tradizionale “Leva su bella”, e quel gioiellino che è “Vien Vien Giulieta” che nel finale dal veneto ci conduce dritto a Napoli sulle corde del mandolino. L’intermezzo con l’invito al ballo di “Biondina biondina” ci conduce dirtto nel cuore del disco con il Secondo Tempo in cui brillano “A’ che Marina ti amo” ispirata al tema tradizionale di “Valzer Cieco”, le travolgenti e gustosissime “Ciàr Listòn” e “Sagomato (El balo del balo”, fino a giungere a “El Coro del Tran”, in cui viene ricordato l’arrivo del primo tram a Verona nel 1914. L’ultimo intermezzo da ballo con “Sotìs del Minci” ci conduce verso il finale con il tradizionale “Spassacamìn” e una versione alternativa di “Vien Vien Giulieta” con le voci di Mirella Blasi e Angela Gesuita. Seguendo un percorso originale e per nulla scontato, Contrada Lorì è riuscita a confermare le belle impressioni che avevamo avuto con il disco di esordio, e siamo certi che la loro crescita proseguirà costante, regalandoci altre belle sorprese.
Salvatore Esposito
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