“Dieci, cento mille, perché noi romani semo tutti Rugantini, tutti co’ la voglia de sembra’ duri, screpanti, gente che ce sanno fa”, così Rugantino dice a Mastro Titta un momento prima dell’esecuzione, a voler sottolineare l’essenza dell’essere romani, sfacciati ma rispettosi, coraggiosi e mai domi. Siamo certi che alludessero proprio a tutto questo, quando il 26 ottobre del 1919, un gruppo di musici-artigiani di Rocca di Papa scelse il nome di “Screpanti” per la loro neonata formazione, che si poneva l’obiettivo di preservare e valorizzare la tradizione musicale dei Castelli Romani, ricca di stornelli, serenate, canti a dispetto, e musiche da ballo. Imbracciando strumenti come banjo, mandolino, mandola, chitarra, fisarmonica, vozza, e martelletti, gli Screpanti hanno portato la loro musica in giro per l’Italia e l’Europa, diventando una delle poche formazioni non bandistiche ad essere ammesse nell’Associazione Nazionale Bade Musicali Italiane Autonome. Da allora sono passati quasi cento anni, e il Concertino Folcloristico “Gli Screpanti” prosegue ininterrotta la sua attività, grazie alla dedizione ed al coraggio di quasi trenta musicisti i quali, nonostante l’età, si ritrovano ogni settimana per fare musica insieme, o come loro stessi dicono con orgoglio, per continuare “a fare scuola”. Nell’ambito di un progetto dedicato all’invecchiamento attivo, promosso dal Comune di Rocca di Papa e finanziato dalla Regione Lazio, Nando Citarella ha intrapreso un lungo percorso di ricerca insieme agli Screpanti, fatto di incontri, interviste, momenti musicali e conviviali, i cui risultati sono racchiusi nel libro con dvd “Fior de’ mentuccia”, edito da Helikonia e curato dallo stesso musicista campano con Luigi Jovino. Aperto dalla breve prefazione del sindaco di Rocca di Papa, l’agile volumetto ricostruisce nel dettaglio l’intera vicenda del Concertino Folocloristico di Rocca di Papa “Gli Screpanti”, raccogliendo gli aneddoti e le storie più significative dalla viva voce dei protagonisti, il tutto impreziosito da alcuni testi dei brani da loro proposti, tra cui la famosa “Screpantina”, dai ritratti dei vari musicisti di Francesco Colasanti e dalle foto di Isotta Citarella. Il cuore del progetto è però rappresentato dal prezioso dvd allegato, nel quale Nando Citarella ci conduce alla scoperta della musica degli “Screpanti”, portandoci dritto nella loro sala prove tra musiche da ballo e stornelli, ed intervistando alcuni di loro. A completare il tutto sono una imperdibile intervista a Pio De Santis (voce e grancassa degli Screpanti) e ben undici brani incisi per l’occasione tra cui spiccano “A Ricciarola”, “Arriverderci Roma”, la già citata “Screpatina”, “Reginella Campagnola” e una sorprendente incursione nel repertorio della canzone classica napoletana con “Comme Facette Mammeta” con Nando Citarella alla voce. “Fior de’ mentuccia” è dunque un documento importante a futura memoria, nel quale è racchiusa tutta la passione e l’amore degli Screpanti per la tradizione della propria terra.
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