Si è svolta dal 13 al 15 novembre la terza tappa dell’edizione 2015 di Umbria Libri. La manifestazione ha un carattere sempre più “diffuso”, si svolge in più città dell’Umbria e ogni anno affronta un tema specifico. La tappa perugina, dal titolo “La Grecia”, si è svolta nello scenario straordinario del Complesso Monumentale di San Pietro, e ha seguito quella del primo fine settimana di ottobre sul tema “Cibo e letteratura” e quella, organizzata dal 2 al 3 ottobre a Foligno, sul tema “Lo straniero”. L’ultima tappa si svolgerà a Terni sul tema “Città” dal 27 al 29 novembre. Come ormai gli organizzatori hanno sperimentato da qualche anno, la collaborazione con Rai Radio Tre è uno degli elementi più forti della manifestazione. Non solo per la visibilità che riesce a staccarla quanto basta dalla dimensione regionale, locale. Ma sopratutto perché insieme alla radio il programma assume un profilo più sfaccettato e si apre a possibilità interessanti, sia per gli organizzatori che per gli spettatori. Molti degli eventi che hanno visto la partecipazione di ospiti importanti - come Massimo Cacciari, il quale ha partecipato a due incontri, la scrittrice greca Ersi Sotiropoulos, Eva Cantarella, Arnaldo Colasanti, Mario Torelli, Vincenzo Vitiello, Massimo Donà, Gianfranco Maddoli - sono stati trasmessi in diretta (sia radio che streaming) e inseriti nelle trasmissioni del palinsesto di Radio Tre. Ovviamente la radio ha dedicato qualche spazio anche agli appuntamenti musicali.
Tra i quali ricordo “Rebetiki diadromi - itinerario rebetico” degli Evì Evan Rebetiko, che si è svolto nel pomeriggio di venerdì 13 con la conduzione di Marco Mauceri, il concerto di musiche di Mozart e Haydn dell’Orchestra da Camera di Perugia - organico “elastico” di archi, fiati e percussioni, che copre un repertorio che va dal Settecento alla musica contemporanea fino a toccare alcune interpretazioni jazz -, “Canti dell’antico mare” dell’ensemble di musica medievale Micrologus. Quest’ultimo si è svolto domenica 15 ed è stato dedicato, attraverso le “Cantigas di Santa Maria”, le coeve “Cantigas de Amigo" e i poemi mozarabici conosciuti come “Kharjas”, al repertorio “della ricca letteratura musicale riferita al mare”. L’ensemble umbro ha eseguito un breve e straordinariamente intenso concerto in quattro tempi, alternando alle esecuzioni momenti di approfondimento attraverso riferimenti a documenti storici, descrizioni del repertorio e degli strumenti utilizzati (arpa, tromba, guitarra latina, oud, flauto traverso, cornamusa, nay, villa, ribeca). Come si può leggere nelle note di presentazione del concerto, la selezione dei brani è un esempio straordinario di multiculturalismo, oltre che di convergenze musicali: “le Cantigas di Santa Maria sono la raccolta più importante e ampia di canti religiosi, di ispirazione popolare, in lingua galiziano-portoghese”.
Allo stesso modo, le “Cantigas de Amigo", anche queste in lingua gallego-portoghese, sono un genere di canti d'amore, di sdegno e maldicenza, rigorosamente profani, giunti a noi in numero elevatissimo ma privi di notazione musicale, perché affidati all’improvvisazione su canoni melodici consueti e alla memoria orale”. Infine le Kharjas, “le poesie più antiche della penisola Iberica, scritte durante il primo periodo dell’insediamento arabo in Spagna”, in caratteri arabi ma nel quadro di un idioma arabo, spagnolo ed ebraico. “Gli autori di queste poesie d’amore appartenevano alla cultura mozarabica, quella dei Mori che vivevano a contatto con i cristiani ed ebrei, condividendone usi e costumi, adottandone le leggi, la religione, e mischiandone la lingua e la cultura”. La poesia estemporanea in ottava rima è sicuramente da segnalare tra i protagonisti di questa edizione che, rispetto alle precedenti, ha registrato un aumento consistente degli spettatori e delle vendite dei libri (circa il 35% in più). Alcuni poeti - Pietro De Acutis, Donato De Acutis, Niccolino Grassi, Marzio Matteoli, Paolo Santini e Mauro Chechi - hanno partecipato a un incontro di improvvisazione poetica che si è svolto domenica mattina in diretta radiofonica. Mentre sabato 14 è stato presentato “La sposa lamentava e l’Amatrice…Poesia e musica della tradizione altosabina”, di Piero G. Arcangeli, Giancarlo Palombini e Mauro Pianesi. La prima edizione del volume è stata pubblicata all’inizio degli anni 2000 e può essere considerata uno dei testi fondamentali per lo studio e l’analisi della cultura dell’ottava rima, oltre che il primo tentativo di organizzare in modo organico e scientifico un ampio materiale etnografico raccolto nell’area di Amatrice a partire dagli anni Sessanta. La nuova edizione (edita da Morlacchi) è stata integrata con un cd audio, nel quale sono confluiti oltre trenta brani, da una postfazione degli autori e da una prefazione a cura di Maurizio Agamennone.
La presentazione del volume, coordinata da Cristina Ghirardini, ha visto la partecipazione dei poeti Pietro e Donato De Acutis e del ciaramellaro Alessio Di Fabio. Con la programmazione della manifestazione si è, infine, sovrapposta una serie di incontri inseriti nelle celebrazioni dei cinquanta anni dalla morte di Ernesto de Martino, organizzati dalla Scuola di specializzazione in beni demoetnoantropologici dell’Università degli studi di Perugia, che si sono svolti in città fino a lunedì 16 e ai quali hanno partecipato numerosi studiosi, tra cui Paolo Apolito, Angelo Capecchi, Andrea Carlino, Flavio Cuniberto, Berardino Palumbo, Cristina Papa, Giovanni Pizza e Tullio Seppilli. Domenica 15, nella Sala dei Periodici del Complesso di San Pietro, sono stati presentati i volumi “Il tarantismo oggi. Antropologia, politica, cultura” di Giovanni Pizza e “Ernesto de Martino. Teoria antropologica e metodologia della ricerca” di Amalia Signorili.
Daniele Cestellini
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