Ti piace La Notte della Taranta? Le ragioni del successo del grande festival della musica salentina: una ricerca sociomusicologica in itinere

Circa duecentomila spettatori, lo scorso 22 agosto hanno affollato il concertone della diciottesima edizione de La Notte della Taranta, diretta quest’anno dallo storico chitarrista dei Roxy Music, Phil Manzanera. Cosa attira ogni anno a Melpignano una folla oceanica di curiosi e appassionati? Cosa si aspetta questa folla dal concertone? Perché ci ritorna? Le abitudini di ascolto, le motivazioni e i gusti musicali del pubblico del concertone sono al centro di una ricerca internazionale di sociologia della musica, diretta da Flavia Gervasi, docente e responsabile del laboratorio di sociomusicologia dell’Observatoire international de création et de recherche en musique (OICRM), presso l’Università di Montreal (Canada). Blogfoolk sostiene e patrocina questo progetto di ricerca, proponendo la compilazione del questionario disponibile a questo link https://cawi.gmcricerche.com/ext/NdT a coloro che hanno seguito (anche virtualmente) il grande festival della musica salentina. Esprimere il proprio parere su questo evento richiederà al massimo dieci minuti, e in questo modo si contribuirà a tracciare un profilo sociomusicologico del grande pubblico del concertone e a studiare le chiavi del successo di questo festival. Abbiamo incontrato la ricercatrice Flavia Gervasi, componente del comitato scientifico di Blogfoolk, per approfondire con lei la genesi, i materiali e i metodi alla base di questo progetto. 

Come nasce l’idea di realizzare questa ricerca?
Studio il fenomeno de La Notte della Taranta da un punto di vista socioantropologico e musicale da più di dieci anni. Dal 2007 a oggi ho visto lavorare sul campo cinque maestri concertatori, li ho osservati e intervistati; mi sono documentata sulle precedenti edizioni, ho avuto lunghi confronti con direttori artistici, musicisti e cantanti dell’orchestra e con alcuni degli ospiti italiani e internazionali che si sono avvicendati in questi anni. In una prima fase della ricerca mi sono occupata principalmente degli attori che contribuiscono direttamente o indirettamente alla costruzione dello spettacolo e, soprattutto, ho cominciato ad analizzare quali possano essere le ragioni del successo sempre crescente di questo festival e in particolare del concertone che lo chiude. Ne ho parlato nel dettaglio in diversi articoli pubblicati in riviste scientifiche francesi e canadesi. A questo punto, però, si è rivelato necessario portare l’attenzione sul pubblico che è parte essenziale di un processo di verifica delle ipotesi avanzate nella prima fase dello studio. 

Questa ricerca è parte di un progetto più ampio sul pubblico che frequenta i concerti…
Nel 2013 l’Observatoire international de création et de recherche en musique (OICRM) dell’Università di Montreal (Canada) ha messo in opera una ricerca comparata sulle abitudini di ascolto, le motivazioni e i gusti musicali del pubblico francese e canadese che frequenta le sale da concerto e i festival. Abbiamo creato un gruppo di ricerca estremamente dinamico composto da docenti, ricercatori, studenti e dagli attori delle istituzioni musicali dove somministriamo le nostre inchieste. In ragione del grande successo di pubblico riscontrato negli anni, ho proposto di inserire in questo studio il festival salentino La Notte della Taranta, che è così diventato un laboratorio privilegiato di osservazione per studiare il gusto, le motivazioni e le aspettative del pubblico del concertone. 

Qual è l’obiettivo della ricerca?
Quest’anno, un importante finanziamento del Fondo di Ricerca del Québec (Società e Cultura) mi ha permesso di avviare una ricerca sperimentale per approfondire le ragioni per le quali ogni anno un folto numero di curiosi e appassionati si riversa a Melpignano. L’obiettivo generale è quello di capire cosa li attrae, cosa si aspettano dal concertone, perché spesso ci ritornano. Ho ipotizzato che, ai fini della ricerca socioantropologica e musicale, potesse essere particolarmente interessante analizzare le relazioni tra politiche culturali e performance musicale, considerando il pubblico non come semplice spettatore, ma come soggetto integrato a un processo sociopolitico e culturale che decreta o meno il successo della macchina dello spettacolo. Il pubblico è uno degli attori che partecipa alla riuscita del festival, per cui va convocato e invitato a esprimersi sul concerto al quale partecipa. È importante capire quale percezione ha dell’evento, cosa si aspetta dal concertone, quali sono le sue preferenze musicali, come indirizzerebbe le proprie scelte artistiche…

In cosa consiste il vostro studio?
Per rispondere a questi interrogativi ho elaborato un questionario articolato in diverse sezioni. Un primo gruppo di questioni vuole indagare le preferenze artistiche e musicali del pubblico del concertone de La Notte della Taranta. In seguito, si chiede di riflettere sulla rilevanza di alcuni aspetti chiave del concertone ai fini della sua riuscita, di valutare l’opportunità di alcune scelte artistiche che sono ormai entrate nella struttura del concertone. Una sezione ulteriore indaga, invece, la percezione che il pubblico ha dell’evento. Le questioni specifiche su La Notte della Taranta si chiudono con una sezione sul livello di gradimento dell’evento. Il questionario consta, infine, di una parte sociodemografica che permette di inquadrare il profilo generale del partecipante alla ricerca e di poterlo eventualmente comparare con quello di spettatori di altri festival. È possibile rispondere al questionario accedendo a questo link https://cawi.gmcricerche.com/ext/NdT.

Concludendo, quali sono gli strumenti tecnici che avete utilizzato per questo progetto di ricerca?
La parte operativa della ricerca è stata possibile grazie alla collaborazione con la GMC Ricerche (http://www.gmc-srl.com/it/) che si occupa dell’implementazione del questionario sulla piattaforma web, del trattamento e dell’elaborazione dei dati. Fondamentale in questo senso, è anche la partnership con Blogfoolk, che garantirà un’ampia diffusione del questionario attraverso il pubblico di appassionati ed addetti ai lavori. Dato l’alto numero di spettatori del concertone, puntiamo su un numero altrettanto elevato di volontari che compileranno il questionario. Sarà necessario poter arrivare a raggiungere un’utenza significativa e per questo il passaparola e la diffusione sui social network potrebbero essere decisivi. La collaborazione del numeroso pubblico de La Notte della Taranta è prezioso e richiede appena dieci minuti di attenzione.

Salvatore Esposito
Nuova Vecchia