La Terra nordestina di Chango Spasiuk
La sua fisarmonica dal suono pieno e cangiante corre che รจ una meraviglia ma sa prendersi anche tempi piรน riflessivi Chango Spasiuk, testa e cuore, passione e immaginazione, รจ ormai un nome di punta delle musiche world soprattutto dopo la pubblicazione nel 2004 di “Tarefero de mis pagos”, prodotto per la label tedesca Piranha da Ben Mandelson, che portรฒ al centro dell’attenzione il chamamรฉ, espressione musicale mestiza del nord-est argentino, ibrido scaturito dall’apporto delle melodie degli immigrati italiani ed est europei e da un sostrato locale, sedimentazione soprattutto di musiche spagnole del sedicesimo secolo ed elementi nativi Mbya-Guarany. Chango, al secolo Horacio Spasiuk, รจ originario di Apรฒstoles, piccola localitร nella provincia di Misiones, dove รจ nato nel 1968 da una famiglia di origine ucraina. Nella discografia di Spasiuk, prima del suo approdo al mercato internazionale, ci sono il piรน intimo “La Ponzoรฑa” (1996) e “Polcas de mi tierra” (1999), miglior album folk dell’anno per l’autorevole quotidiano nazionale “Clarรฌn”. Nello stesso anno Chango raccoglie il premio Gardel come migliore artista folk. Seguono “Chamamรฉ Crudo“ (2000) e l’acclamato “Pynandรฌ (Los Descalzos)” (2009), che rivela una cifra musicale piรน raffinata. L’appeal della sua musica ed il suo live act diventano intergenerazionali, il fisarmonicista รจ apprezzato tanto dai tradizionalisti quanto dagli aficionados rock e jazz. Non gli piace essere definito un virtuoso dello strumento, chiede di essere apprezzato piรน per le sue idee musicali che per la tecnica. Sul suo cammino ha incrociato il mantice con molti grandi: Mercedes Sosa, Bobby McFerrin , John Zorn, Marc Ribot, Chucho Valdรฉs , Lila Downs, Dino Saluzzi, Carlos Nuรฑez, Chico Cesar, Kronos Quartet e Hermeto Pascual. Dopo il doppio antologico “The Very Best of Chango Spasiuk” (2010), diviso tra un CD tradizionale e uno d’autore, lo scorso anno รจ arrivato un acclamato disco live con DVD “Tierra Colorada en el Teatro Colon”, registrato a Buenos Aires. “Ho sempre detto che se avessi inciso un disco dal vivo doveva essere in un grande teatro”, dice Chango in un passaggio del DVD. Il disco contiene temi classici del suo repertorio, tradizionali e sue composizioni, alterna episodi sanguigni a temi da ascolto piรน raccolto. Nella scaletta della magica serata trovano spazio “Tristeza”, “Acento Misionero”, “Tarefero de Mis Pagos”, “Allรก en el Yerbal”, “Stรกrosta, “Sombrero de Paja”, “Viejo Caballo Alazรกn”, “Gurรญ Me Veo, “La Ponzoรฑa”, “Alvear Orilla”, “Estancia Santa Marรญa”, “Chamamรฉ Crudo”, “Mejillas Coloradas”, “Mi Pueblo, Mi Casa”, “La Soledad”, “Graditud”, "Vera”, dedicata alla sua figlioletta, e “Tierra Colorada”. In “Suite del Nordeste”, composizione in quattro movimenti dalla struttura cameristica, al sestetto di Chango si aggregano il violino di Rafael Gintoli e l’Orquesta de Cรกmara Estaciรณn Buenos Aires, diretta da Popi Spatocco.

Il titolo del tuo disco piรน recente, “Tierra Colorada”, puรฒ descrivere un paesaggio in musica?
Quando ho iniziato a viaggiare per l’Europa, la grande domanda era: “Come spiego alle persone la musica che suono?” Vengo dal Paese del tango, ma non suono il tango, suono una musica meticcia, creola, ma il mio cognome รจ di origini ucraine perchรฉ i miei nonni sono immigranti ucraini … E allora? Che musica scrive quest’uomo? La risposta รจ che vengo da un luogo dove la terra รจ colorata, dove c’รจ molta selva, dove fa molto caldo d’estate e suono una musica che tradizionalmente si suona con la fisarmonica. Per questo “tierra colorada” appare sempre nei miei titoli e in tutto quello che faccio, perchรฉ รจ un modo per dire “Questa non รจ una musica di cittร , ma una musica rurale, di un luogo dell’Argentina molto particolare”. Il chamamรฉ รจ stato sempre una musica marginale, sottostimata. Nella tradizione del chamamรฉ ci sono elementi guaranรญ con elementi europei, perchรฉ la fisarmonica รจ stata portata dagli europei. Quindi, quando suoni chamamรฉ in 6/8 suoni musica creola e meticcia, ma essendo nato in un luogo dove sono arrivati i migranti, suoni anche polka e scottish. Non c’รจ conflitto tra 6/8 e 2/4 perchรฉ in quel luogo c’รจ tanta diversitร che ti circonda.
Una regione nel nord-est dell’Argentina, a 1000 km da Buenos Aires. Ci sono sei provincie: Misiones, Corrientes, Entre Rรญos, Chaco, Santa Fe e Formosa. Corrientes รจ la provincia piรน antica e tradizionale ed รจ come fosse il tronco di un albero, il luogo piรน antico storicamente. La provincia da cui vengo รจ Misiones, un po’ piรน a nord e molto vicina a Corrientes, ed รจ di tutte quella che ha ricevuto piรน migranti alla fine dell’800. Nell’arco di 100 km ci sono il Brasile del sud, Argentina, Paraguay, รจ un territorio di grandi fiumi, dove si sono incontrati guaranรญ, gesuiti, creoli, meticci e immigranti europei che hanno portato la fisarmonica. Quando sono nato, tutto questo c’era giร . Per me รจ un tesoro in cui sono nel mezzo, che non genera conflitti. Tutti questi elementi sono nella mia musica. Se sei nato in una provincia di immigrati, come lo sono io, suoni anche polka, ranchera, valzer: รจ tutto parte di quel mondo sonoro. Mi piace l’immagine della terra colorata e della musica rurale perchรฉ anche se c’รจ una certa sofisticatezza nella mia musica, uno sviluppo complesso, non smette di essere una musica rurale, dei contadini. L’Argentina ha cinque o sei piccoli mondi folklorici ben definiti e molto diversi tra loro: il tango, il nord-ovest, il centro, il sud e il nord-est. Nella regione del nord-est la musica tradizionale รจ il chamamรฉ: che si balla e si canta. Tradizionalmente si suonava con fisarmonica, chitarra e bandoneรณn. Piรน avanti appaiono il contrabbasso e il violino e negli ultimi venti anni le percussioni. ร una musica che puรฒ essere piรน veloce o piรน lenta, con una certa malinconia. Di tutte le danze folkloriche argentine, รจ l’unica che si balla abbracciati, nelle altre danze si balla separati. Ho iniziato a suonare musica da ballo, ma con il tempo la mia musica รจ cambiata e si รจ trasformata in musica da ascoltare. Il chamamรฉ รจ una musica in cui convergono l’incontro del gesuita e del guaranรฌ, a cui si cerca di far suonare musica barocca. Immaginatelo come un piatto composto di molti ingredienti: gesuiti, guaranรฌ che suonano barocco, popolazioni meticce e creole, che suonano chitarra e cantano in 6/8. Poi alla fine del XIX secolo arriva l’immigrato con l’organetto diatonico e poi la fisarmonica, e questa musica si definisce proprio con la fisarmonica.
Negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso quattro compositori –Transito Cocomarola, Ernesto Montiel, Tarragรณ Ros e Isaco Abitbol – hanno definito come suonare, cantare e interpretare diversi stili all’interno della tradizione. Tuttavia, il loro lavoro non รจ stato trascritto. Poi รจ arrivato Raul Barboza che ha portato il chamamรฉ in Europa. Quando sono nato, alla fine degli anni Sessanta, questa รจ stata la musica della mia infanzia, della radio, la musica suonata ai matrimoni e alle celebrazioni; in alcune province รจ piรน meticcia e creola e in altre รจ combinata con elementi europei, ha influenze del sud del Brasile e del Paraguay, ma tutto appartiene allo stesso mondo sonoro fatto di molte sfaccettature.
Che rapporto c'รจ tra la tua famiglia e questa musica?
I miei nonni sono immigrati. La prima fase migratoria, iniziata sul finire dell’Ottocento, portรฒ ucraini provenienti dall’area confinante con la Polonia. I miei genitori giร sono argentini. Quindi, mio padre che da giovane ascoltava chamamรฉ era come un giovane ribelle che ascoltava il rock’n’roll: come a dire, la musica che i padri non ascoltano. Faceva il carpentiere e suonava il violino, mio zio suonava la chitarra e cantava. Io sono l’ultimo di sei fratelli, il piรน picolo, e l’unico che รจ musicista. Quando gli immigranti ucraini arrivano in Argentina e nelle zone rurali, si isolano mantenendo la loro tradizione, si sposano tra loro, suonano la loro musica. I loro figli, e quindi la generazione dei miei genitori, iniziano ad aprirsi alla musica locale. Per me, per la mia generazione, quella รจ giร la mia musica. Ho sentito mio padre parlare ucraino e ho suonato a feste patronali, dove le persone parlavano sia spagnolo che ucraino, quindi per me non c’รจ nessun conflitto nel suonare chamamรฉ e musica europea, ma quando suono queste musiche, ad esempio la polka, non penso che sto suonando musica ucraina, bensรฌ musica argentina, in quanto sono passati piรน di cento anni da quando questa musica ha cominciato a trasmettersi di generazione in generazione e a mescolarsi. Oggi ha un colore molto particolare.

Si e no, nel senso che non ti chiedi da dove venga uno strumento, lo consideri naturalmente uno strumento che proviene dal luogo in cui sei nato. Si suona perchรฉ รจ uno strumento proprio dell’Argentina come la fisarmonica รจ uno strumento proprio del nord-est del Brasile, del Messico, del Madagascar, di tutti quei posti in cui ha contribuito a dare forma alla musica popolare. Suono la fisarmonica non perchรฉ i miei nonni sono ucraini, ma perchรฉ quando sono nato si suonava tutto con la fisarmonica e la chitarra e quando ero piccolo volevo suonarle. C’era un unico negozio di generi vari, un bazar, che vendeva solo quella piccola fisarmonica e mio padre me l’ha comprata. Quanto al bandoneรณn si suona non solo nel tango, ma in tutte le musiche folkloriche. Con l’immigrazione รจ arrivato l’organetto diatonico (chiamato la verdulera, strumento di chi, come gli immigrati, soprattutto italiani e portoghesi, coltivava la verdura nelle ‘quintas’, ndr). Negli anni Venti e Trenta del Novecento, chi iniziava a suonare l’organetto diatonico, non essendo disponibili strumenti piรน grandi, passava al bandoneรณn per armonizzare, per avere piรน possibilitร . (il bandoneรณn รจ a doppia intonazione come l’organetto, ma รจ in grado di suonare anche scale cromatiche). Agli inizi del Novecento a Buenos Aires tre fratelli, figli di italiani, iniziano a costruire diversi tipi di fisarmonica e a soddisfare la domanda di strumenti in tutto il Paese e nello specifico anche nella regione del chamamรฉ (qui รจ opportuno ricordare che il marchigiano Giovanni Anconetani, amico del liutaio Soprani, apre una fabbrica nel 1896 a Buenos Aires e che la famiglia Mariani nel 1940 installa una fabbrica di bandoneรณn, ndr). Ma non tutti passavano al bandoneรณn, alcuni continuavano con l’organetto diatonico: un esempio รจ il grande Raรบl Barboza, che vive a Parigi, che quando ha iniziato suonava l’organetto. Non ho alcun problema a suonare qualsiasi tipo di fisarmonica , quello che importa รจ che la fisarmonica รจ uno strumento per costruire un mondo sonoro e quello che importa a me sono le mie idee. Sono 36 anni che suono la fisarmonica e non mi chiedo perchรฉ. Qualsiasi strumento รจ valido per andare alla ricerca del proprio mondo musicale.
Tra tradizione e innovazione, dove si colloca la tua musica?
In Argentina l’avanguardia รจ stata considerata contrapposta alla tradizione, ma solo colui che ama la tradizione va alla ricerca dell’avanguardia in quanto l’innovazione รจ possibile solo grazie alla conoscenza della tradizione e ad un profondo amore per essa. Altrimenti, quello che fai รจ solo una ripetizione. Come diceva Kandinsky: “Un bambino morto prima di vedere la luce”. L’uomo che va verso l’avanguardia รจ un uomo che ama profondamente la tradizione e cerca di impregnare la sua voce in quel mondo musicale. Io sviluppo questo linguaggio interpretando la tradizione senza conflitto. Nonostante il mio sia un suono nuovo e diverso, non lo sento distaccato dalla tradizione. Anzi, penso che sia possibile proprio grazie alla tradizione e alla mia connessione con essa. Non potrei dire di essere un musicista tradizionale, ma nemmeno un innovatore completamente distaccato dalla tradizione, di cui sono innamorato. Cerco un incontro con questo mondo.
Sรฌ, come diceva Picasso: “Bisogna rompere per costruire qualcosa di nuovo”. Ho dovuto attraversare molte tappe estetiche, momenti di rock e sperimentazione per arrivare alla musica acustica che oggi sento essere la mia musica. Ma la mia musica di quindici e dieci anni fa era ancora parte di una ricerca, cominciava a somigliare a quello che volevo. Oggi sento che quello che suono mi esprime e mi identifica. In Argentina sono visto come un musicista rispettoso, ma non voglio essere etichettato come un musicista serioso, perciรฒ mi piace sperimentare per non essere cristallizzato in uno stile e avere la libertร di sperimentare. Atahualpa Yupanqui diceva: “Non intendo il mio percorso nel mondo se non come incontrare l’ombra di cui il cuore ha bisogno, forse la incontrerรฒ un giorno in un accordo”. Per me la musica รจ la ricerca di uno stato del cuore e a tal fine ci metto tutto il mio cuore, al servizio di poter assaporare qualcosa che non sia solo intrattenimento, ma costruzione e riflessione … come quando ti siedi a tavola affamato: la musica non la pensi, ma la assapori.
Qual รจ l’organico attuale con cui ti esibisci?
Ora suono in quartetto, violino, percussione, chitarra, a volte voce, ma non รจ musica strumentale, รจ musica che a seconda del momento ha bisogno di cose diverse. Questa tradizione puรฒ esprimersi attraverso diversi strumenti, perchรฉ non provarci? La musica non smette di essere un gioco, con una certa responsabilitร e disciplina, ma non bisogna dimenticare che รจ un gioco fatto per sorridere, altrimenti significherebbe allontanare la musica dalla vita. E la musica รจ la vita, ed รจ cosรฌ che io voglio suonare, come voglio vivere: per sorridere.
Ciro De RosaUn ringraziamento ad Alexandra Affatato per la traduzione dallo spagnolo