I Cantodiscanto nascono agli inizi degl’anni Ottanta tra Napoli e Bologna come progetto di musica popolare sotto la guida del chitarrista Giudo Sodo, con l’obbiettivo di rileggere la tradizione popolare del Sud Italia ed in particolare della Campania sulla scia dei Musicanova.
La tensione costante verso la ricerca e la sperimentazione attraverso, nell’arco di vent’anni ha condotto il gruppo a dare alle stampe una corposa discografia, che li ha visti progressivamente allargare il proprio raggio d’azione verso le sonorità dell’intero bacino del Mediterraneo, facendo dialogare e confrontare musiche di culture differenti. Ormai stabilmente composto da Guido Sodo (chitarra classica, e voce), Paolo Caruso (colours, cajon, pandeiro, batteria, vietnamese wood block, fischietti, shekerè, cowbell, claps), Ivan Valentini (sax soprano, sax alto, raganella, reco-reco da mola), Frida Forlani (voce, flauto contralto, cucchiai), il gruppo è approdato di recente al suo undicesimo disco in studio “Todo el Mundo a Cantar”, che giunge a cinque anni di distanza dall’apprezzato “Tutto Il Mondo e Il Paese” e regala all’ascoltatore un fascinoso viaggio sonoro che parte da Napoli per allargarsi a tutto il Mediterraneo. Registrato da Max Gardini e Corrado Cristina presso i Groove Factory Studios di Bologna, tra il 16 e il 17 ottobre del 2014, il disco raccoglie dodici brani originali composti per lo più in napoletano, che rispetto ai precedenti lavori presentano una più ampia varietà stilistica, frutto del contributo compositivo anche degli agli componenti del gruppo. Prendendo spunto da detti popolari o modi di dire, ogni brano presenta tematiche differenti che spaziano dalla capacità di adattarsi ai cambi repentini della vita alle canzoni d’amore, dalla necessità di essere coraggiosi per realizzare i propri sogni fino al contatto con la natura. L’apertura del disco è affidata agli echi di una moresca del Cinquecento evocata ne “L’Acqua Sale”, brano giocato sull’intreccio tra proverbi antichi e detti popolari, a cui segue “Vulesse addeventare” che ripropone il tema del vorrei diventare tipico della tradizione popolare campana. Da Napoli si prende il largo verso il Mediterraneo con “La Muerte”, mentre “Guardanno L’Orizzonte” con la sua intensità lirica evoca il piacere di solcare le onde del mare a bordo di una barca a vela con il vento in poppa o di bolina. Le voci di Guido Sodo e Frida Forlani ci regalano poi la splendida “Dint’a nu mumento”, dedicata all’imprevedibilità della vita che ci schiude le porte ai due strumentali “Come ti piace #1” e “Come ti piace #2”. Se l’introspettiva “E-E-E-E-E” ci conduce verso il finale con la gioiosa “W La Primavera” che fa da preludio ai due vertici del disco, la canzone d’amore “Voglio ‘o sole” e la pungente “Polka Miseria”. L’invito a reagire contro le ingiustizie del mondo della title track suggellano un disco gustoso che non mancherà di regalare belle emozioni a quanto vi dedicheranno la loro attenzione.
Salvatore Esposito
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