Tiziana Portoghese/Francesco Palazzo – Folksongs! (Digressione Music, 2014)

Ispirato dal punto di vista concettuale ad una celebre raccolta di Luciano Berio, il progetto “Folksongs!” è il coronamento di un intenso percorso di ricerca compiuto dal mezzosoprano Tiziana Portoghese e dal musicista Francesco Palazzo, le cui carriere si sono incrociate quindici anni fa, per trovare in fine un punto d’incontro nel connubio sorprendente tra voce e fisarmonica. Spaziando dalla Spagna al Brasile, dall’Italia alla Russia, fino a toccare la Persia e più lontano ancora la Corea, lentamente ha preso vita il disco che nel suo insieme compone un viaggio attraverso le radici della musica mondiale, una piccola enciclopedia di melodie e ritmi di paesi diversi. Ne abbiamo parlato con Francesco Palazzo, il quale ci ha raccontato la genesi e le ispirazioni del progetto, per soffermarsi sui brani principali, senza dimenticare quali saranno le prossime evoluzioni della sua collaborazione con Tiziana Portoghese. 

Tanto lei, quanto Tiziana Portoghese, provenite da percorsi musicali differenti. Come nasce la vostra collaborazione? 
Io e Tiziana abbiamo cominciato a collaborare circa 15 anni fa. Io avevo una significativa attività come solista, soprattutto in ambito contemporaneo. Tiziana aveva una intensa attività come solista in svariate formazioni cameristiche, con frequenti incursioni nella musica antica e nella liederistica, oltre che nell'opera. Il nostro repertorio inizialmente fu costituito principalmente da arie tratte dal repertorio antico, in cui io svolgevo il ruolo di accompagnatore alla stregua di un basso continuo. Abbiamo eseguito musiche di Hildegard von Bingen, Ciconia, Haendel, Vivaldi, J.S.Bach, Paisiello, e tanti altri autori coevi. 

Da dove è nata l’idea di realizzare il disco “Folksongs”, ispirato all’opera omonima di Luciano Berio? 
Il desiderio di trovare un'identità più precisa, più originale e credibile, ci ha spinto su diversi repertori, ma è stato poi quello delle folk songs a convincerci sempre più di aver trovato il nostro ambito privilegiato. In realtà l'operazione sulle folk songs non è stata solo di Berio, ma anche di Britten, Lorca, De Falla e tanti altri ancora, ed è stata non solo una grande operazione musicale, ma anche una grande occasione per esprimere la nostra arte ad un pubblico più vasto. E' stata la scelta definitiva per legittimare un binomio diversamente condannato al repertorio delle trascrizioni di arie d'opera e simili; qualcosa che difficilmente riesce a nobilitare un'operazione d'arte. Inoltre, da un lato la fisarmonica trova in questa collocazione una posizione privilegiata, essendo uno strumento ancora fortemente legato alle radici folcloriche in tutte le nazioni, e dall'altro la grande versatilità della voce di Tiziana coglie paesaggi emotivi tanto diversi senza cadere nella interpretazione unilateralmente "lirica" eppure nobilitando spesso semplici "canzonette". 

Come avete selezionato il materiale da reinterpretare? 
Abbiamo deciso di spaziare in tutte le latitudini e longitudini possibili, e non solo geograficamente parlando, scegliendo il materiale che ci è sembrato più congeniale e più realizzabile per il nostro duo. Siamo entrambi molto curiosi e decidere infine cosa mettere nel disco è stato difficile perché avevamo materiale almeno per altri tre dischi.

Come si è indirizzato il vostro lavoro in fase di arrangiamento dei brani? 
Abbiamo fatto soprattutto scelte espressive, dettate dalle suggestioni del testo e da intuizioni suggerite dalla materia prima stessa. Poi abbiamo cercato anche di impostare un lavoro organico ma basato sul principio della varietà, anche stilistica. 

Quali sono state le difficoltà che avete incontrato nella fase realizzativa del disco? 
Non abbiamo avuto particolari difficoltà a realizzare il disco. Una volta deciso il programma abbiamo presentato il progetto alla direzione artistica di Digressione Music che ha espresso un entusiastico consenso. Avevamo già all'attivo con Digressione due dischi, io un cd di musica contemporanea per fisarmonica sola e Tiziana aveva realizzato con Fiorella Sassanelli un disco in prima registrazione mondiale di melodie francesi dell'inizio del novecento di Raoul Pugno. Così siamo andati in studio di registrazione, ed eravamo talmente pronti e rodati sul campo dei numerosi concerti effettuati che abbiamo registrato tutte le tracce del cd in un giorno e mezzo. 

Quanto importante è stato alla realizzazione del disco, il supporto di Puglia Sound? 
È stato significativo, perché ci ha permesso una migliore realizzazione del progetto, soprattutto per l'aspetto mediatico, attraverso un video ufficiale del cd, realizzato sulla mia canzone "A Sunny day", girato durante un simpatico flash mob nel centro di Bari. 

Ad aprire il disco è “Canzonetta Spagnuola” di Gioacchino Rossini, come mai questa scelta? 
Una scelta strategica innanzitutto: una specie di testa d'ariete. Un brano semplice, ironico, immediato e famoso. Un biglietto da visita, insomma. 

Altra scelta non casuale è “El Vito”, un brano delle tradizione madrilena... 
Si, con questo brano in effetti si fa un vero affondo nella pura musica popolare, quindi ancora un tributo alla tradizione. 

Tra i brani più interessanti va segnalato anche “Tilim Bom” di Igor Stravinsky, in cui compare la voce della piccola Carlotta… 
Le tre filastrocche per bambini, su testi tradizionali russi, musicate da Igor Stravinsky tra il 1916 e il 1920, allargano significativamente il range espressivo e stilistico delle nostre compilation, trattandosi di vera e propria letteratura infantile. Qui come nel brano Rom Ederlezi, nel nostro viaggio ad un certo punto si apre una fessura sul mondo reale e rubiamo per strada le voci dei bambini che cantano a tratti a squarciagola, a tratti in maniera un pò nostalgica, quasi dei bambini "sperduti".. esprimendo la verità più intima dei brani. Questi brani ci sono particolarmente cari anche perché ci hanno permesso di inserire i piccoli gioielli della nostra vita: Carlotta e Adriano. 

Dalla tradizione italiana arriva la splendida e dolcissima “Fa La Nana”, una ninna nanna di Monghidoro... 
"Fa La Nana" è un brano meraviglioso, arrivato a noi tramite l'amico compositore Massimo de Lillo, autore tra l'altro del brano "El grito". All'inizio della nostra collaborazione De Lillo pensò di arrangiare questo brano di Giorgio Vacchi, scritto per coro, per il nostro Duo. Il pezzo ci è sembrato rappresentare ottimamente la tradizione popolare italiana, che ci seduce moltissimo.

Completano il disco i tre canti popolari arrangiati dal vostro duo, e la suite persiana e la suite albanese firmate da Nicola Girasole…. 
In realtà i "Tre canti popolari" sono elaborazioni nostre di "A la claire Fontaine" un tradizionale francese, "Ederlezi" del repertorio Gipsy e "Arirang", un tradizionale coreano. In questi tre arrangiamenti ciascuno di noi ha messo in campo le proprie migliori idee per realizzare degli arrangiamenti originali e funzionali. Nico Girasole, compositore eclettico e stravagante eppure capace di esprimere la semplicità in modo decisamente disarmante si è molto invaghito delle possibilità espressive del nostro duo ed è stato per entrambi un amore a prima vista. 

Come è stato accolto il disco dal pubblico e soprattutto come si indirizzerà il vostro lavoro nella prospettiva del palco? 
Il disco ha avuto e continua ad avere molto successo, il programma è talmente vario che riesce ad incontrare i gusti più diversi. Il pubblico mostra profondo coinvolgimento e grande entusiasmo. Durante le nostre esibizioni presentiamo di volta in volta una selezione diversa dal disco e sperimentiamo anche nuovi pezzi, nell'ottica di un prossimo ormai vicino seguito discografico. 

Da ultimo quali sono i vostri progetti futuri? Come si indirizzerà il vostro lavoro sulla scelta del repertorio? 
Stiamo appunto raccogliendo ed elaborando materiale e idee nuove. Abbiamo già delle anteprime che presentiamo in concerto. Le idee sono tante, soprattutto perché le strade possibili, dopo il primo disco sono diverse. Credo che daremo un taglio ancora più seducente al nostro secondo cd. Approfittiamo sempre dei nostri viaggi per raccogliere prezioso materiale e ultimamente, per esempio, siamo stati in Congo...ma non voglio fare troppe anticipazioni per non rovinare la sorpresa! 



Tiziana Portoghese/Francesco Palazzo – Folksongs! (Digressione Music, 2014) 
Era il 1964 quando Luciano Berio, realizzò la raccolta “Folk Songs”, che vedeva protagonista l’allora moglie e straordinaria partner artistica Kathy Barberian alle prese con una dozzina di canti popolari di nazioni diverse. Nonostante in seguito si fosse occupato più volte di arrangiare materiali tradizionali, si dovettero attendere altri vent’anni, perché arrivasse il secondo volume, questa volta dedicato però a soli viola ed orchestra. Seguendo il percorso tracciato da Berio, nonché le esperienze di Britten, Lorca, e De Falla, il mezzosoprano Tiziana Portoghese e il fisarmonicista Francesco Palazzo, hanno intrapreso un proprio percorso attraverso le tradizioni popolari di tutto il mondo, arrivando a mettere insieme un repertorio di grande pregio, che spazia da Rossini a Stravinsky, fino a toccare compositori contemporanei come Andrea Marena, Luigi Morleo, Massimo De Lillo, e Nicola Girasole. Prodotto con il sostegno di Puglia Sound, il disco raccoglie ventidue brani, suddivisi in quattro parti quasi fossero i lati di un doppio Lp, e nel loro insieme compongono un viaggio musicale di grande suggestione che attraversa in lungo ed in largo nazioni, tradizioni e continenti. Dal punto di vista prettamente musicale il disco si regge essenzialmente sull’elegante dialogo tra voce e fisarmonica, a cui si aggiungono alcune lievissime percussioni di contorno suonate dalla stessa Tiziana Portoghese (glockenspiel, bastone della pioggia, campana tibetana) e da Luigi Morleo (cajon, nacchere, crotali e darbuka), che contribuiscono a caratterizzare l’ambientazione sonora dei vari brani. Ad aprire il disco è la sorprendente versione di “Canzonetta Spagnuola” di Gioacchino Rossini, in cui la linea melodica tracciata dalla fisarmonica di Palazzo avvolge la splendida voce femminile della Portoghese, mentre la ritmica è contrappuntata dalle nacchere. La canzone popolare madrilena “El Vito” di Obradors, apre poi la strada alle intense e poetiche “Sueno Despierto”, “Cultivo Una Rosa Blanca”, e “Por La Tumba Del Cortijo”, tre liriche di José Marti, musicate da Andrea Marena, ed interpretate magistralmente dalla Portoghese, a cui segue la suggestiva “El Grito” di Pablo Neruda su musica di Massimo De Lillo. Di grande dolcezza è poi la parte dedicata ai bambini con la ninna nanna di Monghidoro (Bo), “Fa La Nana” impreziosita da un eccellente lavoro alla fisarmonica di Palazzo, le “Historie Pour Enfantes” “Tilim-bom”, “Gusi Liebiedi” e “Scripi Noga” di Stravinsky. Si giunge poi in Estremo Oriente con “Double Flame Of Love”, tratta dalle liriche di Oharida No Azumanro messe in musica da Luigi Morleo, per poi toccare la tradizione Yiddish con “Margaritkelech”, ma il cuore pulsante del disco è nelle superbe interpretazioni di “Estatis Florigero Tempore” dai “Carmina Burana” e i tre canti popolari “À La Claire Fontaine”, canzone francese del XVIII sec., il tradizionale coreano “Arirang” e la ben nota “Ederlezi”, che brilla di nuova luce nell’arrangiamento del duo. Di non minore intensità è anche la parte conclusiva del disco con la sinuosa “Romanò Bravalipè”, firmata da Alexian Santino Spinelli, e le due composizioni di Nicola Girasole ovvero la “Suite Persiana” e la “Suite Albanese”, mentre a chiudere il disco è l’inedito “A Sunny Day”, un brano denso di lirismo e passione, in cui la voce della Portoghese si intreccia in modo sublime con la sinuosa tessitura melodica della fisarmonica di Palazzo. “Folksongs!” è, dunque, una scommessa vinta non solo per l’intrinseca originalità del progetto, ma anche perché ci offre la preziosa occasione per scoprire tutto il talento di Tiziana Portoghese e Francesco Palazzo.



Salvatore Esposito
Nuova Vecchia