Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana, Ottobrata Romana VII Edizione, Sala Sinopoli, Auditorium Parco Della Musica, Roma, 1 Novembre 2014

La residenza artistica dell’OPI – Orchestra Popolare Italiana, diretta da Ambrogio Sparagna, presso l’Auditorium Parco Della Musica di Roma è un vero e proprio unicum nella scena della musica popolare italiana, non solo per l’unicità e la novità intrinseca che ha rappresentato, ma anche per la produzione continua di produzioni musicali di pregio. Fucina creativa in continua attività ed importante riferimento anche a livello sociale, come dimostra l’interessante esperienza del Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni, l’Orchestra Popolare Italiana propone da quasi dieci anni un programma di eventi musicali sempre nuovi che coprono l’intero anno, a partire dalle feste natalizie con “La Chiarastella”, passando per “Si Canta Maggio” e gli spettacoli estivi, fino a toccare l’immancabile “Ottobrata Romana”. Ogni spettacolo ruota intorno ad un concept tematico specifico, ed in questo senso si inseriscono anche le presenze sul palco di ospiti d’eccezione del mondo della musica popolare, o più in generale della canzone d’autore come nel caso di Francesco De Gregori, con il quale hanno realizzato lo splendido progetto “Vola, Vola, Vola”, diventato poi anche un disco. 
Dopo il successo riscosso con “Le Trincee Del Cuore”, concerto dedicato ai canti della Prima Guerra Mondiale, l’Orchestra Popolare Italiana, è tornata in scena il 1 novembre per la Settima Edizione dell’“Ottobrata Romana” con “Io sono una forza del passato. Pasolini tra Roma e Basilicata”, spettacolo con il quale Ambrogio Sparagna e la sua Orchestra Popolare Italiana hanno tratteggiato un ritratto inedito dello scrittore e regista friulano, soffermandosi sul suo amore per la cultura popolare, che nel 1964 lo portò in Basilicata, e a Matera in particolare, per le riprese il suo film “Il Vangelo Secondo Matteo”. A fare da preludio allo spettacolo, sono stati due concerti, organizzati in collaborazione con l’APT Regione Basilicata e Basilicata Film Commission, e che hanno visto protagonisti i Totarella il 30 ottobre, e i Lucanìa il giorno successivo, mentre nello spazio espositivo spazio AuditoriumArte dal 30 ottobre al 2 novembre si è tenuta la splendida mostra fotografia “Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo”. Attraverso una selezione attenta, operata tra materiali tradizionali del Lazio e della Basilicata, e frammenti poetici di Rocco Scotellaro, Ambrogio Sparagna ha ricostruito in musica quel percorso di ricerca che Pier Paolo Pasolini compì partendo da Roma fino a raggiungere Matera. 
Guidati dall’organetto di Sparagna prende il via viaggio sulle orme dello scrittore e regista friulano, parte dalla campagna romana con lo stornello, raccolto da Giggi Zanazzo, “E Tu Che Sei Poeta” interpretato da Anna Rita Colaianni, e prosegue con gli strambotti d’amore “Io Nun Ritorno” in cui protagonista è la voce di Raffaello Simeoni. Sul palco sale poi Giorgio Onorato, voce storica della canzone popolare romana, che dall’alto dei suoi ottantasette anni regala due esecuzioni intensissime di “Nina Si Voi Dormite” e di “Er Barcarolo Romano”, ma è con il tradizionale lucano “Gioco Della Mietitura”, cantato da Caterina Pontrandolfo che si entra nel vivo del concerto. In ogni brano si apprezza tutto il lavoro di Ambrogio Sparagna nella costruzione di arrangiamenti essenziali ma allo stesso tempo ricchissimi, con Cristiano Califano (chitarra e chitarra battente), Raffaello Simeoni (fiati), Marco Iamele (zampogne e ciaramelle) e Clara Graziano (organetti) che esaltano le linee melodiche tradizionali, mentre a farsi carico della ritmica è l’impeccabile e talentuoso Arnaldo Vacca (tamburi a cornice). In un continuo gioco di rimandi tra Roma e la Basilicata scorrono poi “Canto All’Altalena”, “Come Te Posso Amà” cantata da Aisha Cerami, i versi di Rocco Scotellaro “Le Viole Sono Dei Fanciulli Scalzi”, intercalati da alcuni suggestivi brani strumentali che accompagnano le fotografie scattate sul set del film “Il Vangelo secondo Matteo” dal fotografo di scena Domenico Notarangelo. 
La suggestione cresce con l’ingresso in scena delle voci del Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni, ma il vero vertice dello spettacolo arriva quando sale sul palco Antonio Infatino che, accompagnato da Pasquale Montesano alla cupa cupa e Antonio Miseo alla zampogna, esegue “Vengo Da Gerusalemme” e una splendida versione de “Alla Materana”, antica melodia materana riconducibile ai canti dei monaci basiliani, e che il cantastorie lucano interpreta ricreando gli antichi melismi. Il finale è affidato al canto del “Te Deum”, che riannoda i fili con quella religiosità popolare, semplice ed intensa, che emerge con forza viva ne “Il Vangelo Secondo Matteo” di Pasolini. Un plauso, dunque, ad Ambrogio Sparagna che è riuscito a costruire uno spettacolo intenso e pieno di suggestioni, in cui è stato possibile toccare con mano non solo la poetica di Pier Paolo Pasolini, ma anche tutto il suo amore per la cultura popolare. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia