Liquid, L’Album Sperimentale Degli Interiors. Un’Immersione Di Dub, Nu-Jazz Ed Elettronica
“Liquid” è l’album d’esordio del duo Interiors, Valerio Corzani ed Erica Scherl, edito dalla Minus Habens Records. Un interessante lavoro sperimentale ricco di brani in stretta relazione con l’elemento acqua e infatti Liquid si riferisce anche alla matrice del suono, il “liquido” dell’ascolto digitale. Dieci tracce dove il violino e il basso, il legno e il magnete, le frequenze e i chip, le immagini evocate e i suoni, i cerchi ritmici e le fughe solistiche, i testi poetici e le voci si avviluppano in un insieme fluido, in una sinfonia ben misurata di elementi analogici ed elettronici che non esce mai fuori tema. Corzani, scrittore, critico musicale, celebre voce di fortunate rubriche radiofoniche di Radio 3 Rai ma anche bassista (Mau Mau, Mazapegul, Daunbailò, Gli Ex, Corzani Airlines) in questo nuovo progetto è voce, basso semiacustico, basso tinozza, percussioni, laptop e Iphone. L’altra protagonista del duo è Erica Scherl, violinista di formazione classica, che nel tempo ha sviluppato l’interesse per molteplici generi musicali: dall'improvvisazione al repertorio contemporaneo, dal flamenco e all'elettronica, collaborando con molti dei musicisti più significativi della scena improvvisativa.
In circa 50 minuti, intensi nel loro fluire improvvisativo, il duo ci accompagna in un viaggio onirico, tra flussi acquatici e l’apparire di miraggi sonori, che mettono in moto un tracciato denso di fibrillazioni e sorprese acustiche. Dieci tracce concepite come groove ossessivi stemperati dal violino di Erica Scherl e corde acide arrotondate dai bassi profondi di Valerio Corzani, che si evolvono in un continuo scambio di ruoli senza mai perdere d’occhio le articolazioni percussive.
Il disco si apre con due brani chiaramente riferiti all’acqua, “Glowing Waters” e “Liquid Annie”, che include una citazione di Luciano Berio. Si prosegue con collage timbrici che sfiorano il glitch, sfumature etniche, improvvisazioni di taglio jazz e squarci dub incorniciati dalla spoken poetry di Corzani, come in “Storytelling”, “Desert”, “Tilt”. Non si tratta di canto e nemmeno di rime rap, ma ci si avvicina al lirismo poetico dello spoken word contemporaneo, più in simbiosi con l’elettronica, accompagnato dal violino e il basso, tra il fluire ritmico e le fughe solistiche. Nell’album i testi, con una forte valenza letteraria, tra una serie di corrispondenze, come quella di “Desert”, tra il paesaggio interiore ed esteriore, sono accomunati da un aspetto descrittivo che sfiora, apparentemente, l’effetto straniante dei quadri surrealisti ma che poi fluttua e si trasforma continuamente come nelle atmosfere fantascientifiche di “Plasma”.
L’intero album “Liquid” è stato prodotto e scritto dal duo Interiors, eccetto “Tilt”, che è una rielaborazione di “Nylon2 (Trifasico Mix)” scritta da Tremolo Audio (il messicano Jorge Verdin, alias Clorofila) e remixata da Tremor (l'argentino Leo Martinelli) per l’Album “Visitas” e “Slunk”, un’altra rielaborazione di “Empathic Guitar” scritta da Eivind Aarset.
Antonello Lamanna
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Contemporanea